Ritrovato

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Erano passate tre settimane, nelle quali avevano dedicato anima e corpo nelle ricerche di Michelangelo. E lo avevano ritrovato, per molti giorni lo videro mentre rapinava le industrie O'Neal. Avevano tentato di catturarlo, di parlarci ma era diventato più veloce e sfuggevole. Era come se non volesse più avere contatti con loro, come se non volesse più essere loro fratello e non riuscivano a comprenderne il motivo.
-Grr.. E solo colpa tua, Fearless! Se saremmo rimasti con lui all'orfanotrofio, tutto questo non sarebbe accaduto!- sbuffò Raph, erano appena tornati da scuola e lui buttò, in molo modo lo zaino accanto al divano
-Ah, si? Beh, mi sembrava che tu non avessi niente in contrario a lasciarlo lì, non vedevi l'ora di andartene da quel posto!- urlò Leonardo ma subito se ne pentì, si era lasciato controllare dalla rabbia e dalla frustazzione, non pensava davvero quelle cose e sapeva che non erano vere. Ad un tratto si sentì sollevare, Raph lo aveva preso per il colletto della maglia mentre Donatello rimase in disparte, a capo chino
-Come, scusa?- ringhiò il fratello che stava per colpirlo ma venne fermato prontamente dal Sensei, giunto appena in tempo
-Figlioli non è colpa di nessuno di voi. Michelangelo ha fatto la sua scelta: essere un ladro. Ma forse, se resterete uniti riuscirete a riportarlo sulla giusta strada.- concluse il Sensei, calmandoli
-Si, padre.- disse Leo chinando il capo, deluso mentre i due annuirono. Raph era ancora furioso, doveva sfogarsi e così si diresse nella sua stanza, sbattendo la porta, dove ad attenderlo c'era il suo sacco da box e la sua amata tartaruga, Spike con cui si confidava.
-Ditemi figlioli, com'è andata oggi a scuola?- domandò per rincuorarli da quell'aria cupa
-Come al solito.. Ah, ora che ci penso, Raph deve andare alla gita. Tra.. due ore.- disse Donatello controllando l'orologio e mettendosi seduto. Non voleva pranzare, non aveva fame.
-Dove di preciso?- chiese Leo curioso, sedendosi accanto al fratello mentre Splinter si sedette sulla sua poltrona
-Alle industrie chimiche e scientifiche Oroku.- rispose cupo, sapendo che tra suo padre e Saki, il proprietario dell'industria, non scorreva buon sangue. Erano stati amici ma da quando Saki si era innamorato di Tan Shen, dopo che Yoshi la sposò iniziò a portargli astio che si trasformò, poi in odio.
-Spero non combini guai, come suo solito.- disse Leonardo per smorzare gli animi dei due che si erano incupiti a sentire quel nome
-Ne dubito, visto che con lui ci sarà anche Casey.- affermò Donnie ridendo, contagiando il maggiore e Splinter, che sorrise
Le due ore passarono, alla fine, e Raphael, contro voglia si avviò sull'autobus insieme al suo migliore amico.
Quando giunsero, la classe seguì la guida che spiegava loro tutto ciò che c'era da sapere su quel posto ma Raph era troppo adirato e depresso per cercare di rimanere attento. Casey lo notò e appena i prof diedero le ultime ore libere, attuò un piano
-Raph ho un idea. Dai, seguimi.- disse prendendolo per un braccio e, senza che lui potesse acconsentire o dire qualsiasi cosa si addentrarono in quei laboratori di nascosto.
-Mi dici cos'hai in mente?- chiese ad un tratto il rosso, stufo mentre scendevano le scale
-Si dice che nascondano qualcosa nei sotterranei. Non sei curioso?- domandò entusiasta, ormai erano vicini. Lo sentiva.
-No, e comunque saranno ore che giriamo a vuoto. Ammettilo che ci siamo persi.- affermò Raph che stava per tornarsene indietro ma sentendo delle guardie arrivare cambiò idea ed aprì, o meglio forzò la serratura con una graffetta, della prima porta che si era trovato davanti, entrando di corsa insieme a Casey.
Ciò che si trovarono dinanzi fu scioccante. Era un laboratorio ma c'erano delle armi da tortura e gabbie vuote ricoperte di sangue. Ciò che colpì maggiormente Raph fu una gabbia in particolare, dove giaceva un ragazzo, vestito solo con un jeans ed una cinta, con dei nunjaku e con, al polso una bandana arancione, sembrava svenuto. La parte superiore era ricoperta da ferite, tagli e sangue.
-Mikey..- riuscì a sussurrare, mentre si precipitò verso di lui. Sentiva una rabbia percorrergli tutta la schiena mentre strinse i pugni così forte da far sbiancare le nocche. Voleva sapere chi fosse il colpevole, solo per poterlo ridurre peggio.
-Dobbiamo portarlo via! Subito!- disse Casey, deciso. Non aveva ben chiaro come facesse Raphael a conoscere quel ragazzo, ma non gli serviva per sapere che dovevano aiutarlo. Raph come risvegliatosi a sentire quelle parole, accennò ad un sì per poi iniziare a cercare la chiave. Dovevano fare in fretta, se gli avessero trovati lì sarebbero stati nei guai e doveva salvare suo fratello.
-Dove sono? Dove sono?- chiedeva frenetico, Casey cercando ovunque ansioso di trovarle.
-Trovate!- esultò il focoso sfoggiandola in alto per poi liberare il fratello, prendendolo in braccio cercando di non fargli male
-Si, ma.. Ora come lo portiamo via da qui?- chiese Casey in ansia. Sentiva come se da un momento all'altro la porta si sarebbe aperta, e se questo sarebbe accaduto per loro sarebbe finita davvero male.
Raphael iniziò a studiare la stanza e gli venne un idea. Guardò in un angolo, dove c'era una barella e vi adagiò sopra Michelangelo, prese degli indumenti da medico e gli indossò in fretta e furia imitato dall'amico. Iniziarono a trasportare la barella verso la porta, ma si fermarono alla vista di tutte quelle scale.
-Ed ora?- chiese Casey, poi notò un ascensore e ci salirono in fretta e furia, salendo nei parcheggi sotterranei. Appena arrivarono, Raph prese il fratello in braccio iniziando a correre fuori dall'edificio, per poi arrampicarsi su un tetto per non farsi vedere da nessuno. Adagiò delicatamente Michelangelo a terra mentre i due si tolsero il travestimento.
-Finiremo in grossi guai con il preside, spero in un rimprovero o dei lavori a scuola.. Ma almeno posso chiederti come fai a conoscerlo?- domandò poi Casey, curioso
-Me ne infischio della scuola. E comunque, lui è mio fratello.- affermò ancora pieno di rabbia mentre l'amico rimase shockato a quella notizia, Raph gli aveva accennato qualcosa ma non pensava che fosse ancora vivo.
Iniziarono a correre verso casa Hamato e appena giunsero dentro si ritrovarono tutta la famiglia ad attenderli all'ingresso, la scuola gli aveva avvisati della loro improvvisa sparizione; infatti Splinter era pronto a chiedere spiegazioni ma appena videro chi, Raph teneva in braccio i volti dei tre mutarono in preoccupazione e Donnie lo condusse in camera sua, la quale fungeva anche da ambulatorio.
-Mi dici dove lo hai trovato?- chiese Leonardo, sconvolto
-Nelle industrie Oroku, dove sennò!- urlò fuori di sè, era così frustrato. Non era riuscito a proteggerlo quando aveva quattro anni e non riusciva a farlo nemmeno ora. Leonardo rimase sorpreso a quella risposta e alla reazione di Raph, sapevano che Saki era una persona crudele e senza scrupoli ma non credeva potesse arrivare a tanto.
-Calmati Raphael. Donnie puoi dirci le sue condizioni?- chiese Splinter avvicinandosi al letto dove vi era Mikey.
-Ha perso molto sangue, ma nulla di grave.. Con un po' di riposo si riprenderà. Però mi preoccupa il fatto che sia così magro.. Sembra che non mangi da settimane..- disse mentre finì di medicarlo e di bendargli le ferite. Avevano già notato la scorsa volta che era troppo magro e, purtroppo non ci avevano dato molto peso ma ora era davvero troppo denutrito -Mhm.. mi chiedo come mai Saki lo abbia catturato.. E come ci sia riuscito, poi! Veloce com'è.- commentò sedendosi sulla sedia, riflettendo. Mentre Splinter gli rimboccava le coperte, e Raph e Leo lo guardavano cupi
-Scusatemi ma.. Come mai quel gatto continua a fissarci? Inizia ad essere inquietante..- disse Casey che era rimasto in silenzio fino ad ora. Tutti si voltarono a fissarlo interdetti per poi volgere lo sguardo verso la finestra, dove c'era Klunk. Leonardo l'aprì, facendolo entrare, ed il gatto andò sul letto, raggomitolandosi sulle coperte facendo le fusa. Guardava il suo padrone preoccupato da dietro la coda voluminosa, che saettava lentamente su e giù.
-Non preoccupatevi per la scuola. Ho convinto il preside ha chiudere un occhio, per stavolta.- disse Splinter rivolto ai due "fuggiaschi" che sorrisero in segno di gratitudine
Dopo che Casey se ne fu andato, tutti vollero restare a vegliare su Mikey. Temevano che appena sveglio se ne sarebbe scappato, e poi non volevano che al suo risveglio si ritrovasse solo.

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