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(Martedí)

Non dovevo piangere, non davanti a Grayson.

Sarebbe stato meglio di no, ma ormai è successo.

"Mi scusi..." mi richiama una signora anziana.

"Mi dica" faccio una voce gentile.

"Starei cercando un libro"

"Certo, mi dica quale"

Dopo averle dato il libro che cercava e dopo averla fatta pagare prendo le mie cose e insieme a Laura usciamo dalla biblioteca.

"Ci vediamo giovedí" dice Laura e mi abbraccia prima di salire in macchina per tornarsene a casa.

Vado verso il motorino e appena salita in sella Grayson esce dalla biblioteca, "Emma!" urla ma io parto per tornare a casa.

Arrivo a casa e parcheggio il motorino in garage, appena entro in casa vedo qualcuno che non avrei mai aspettato di vedere.

"Mamma! Papà!" urlo e gli vado in contro e li abbraccio.

"Che ci fate qui?" chiedo staccandomi da loro.

"Ci mancavate, avevamo bisogno di rivedere i nostri tesori per almeno un giorno" dice mia mamma e mi bacia sulla fronte.

"Un giorno?" chiedo sconvolta e poi guardo Hayes e Nash seduti sul divano, "domani alle dodici in punto l'aereo parte per tornare a Parigi"

"Ma è pochissimo!" mi lamento.

"Emma, lamentarsi non serve a nulla, cercheremo di goderci questa giornata al meglio possibile" dice Nash, sempre con la sua aria da sapientone.

"Nash" dico e lo guardo sconvolta.

"Si?"

"Ti sei tagliato i capelli?"

"Si, non ti piacciono?"

"No"

"Oh..."

"Li adoro!" urlo e Hayes si mette a ridere.

Non me ne ero accorta, appena entrata l'ho guardato per due secondi, troppo presa dalla presenza dei miei genitori.

"Cosa facciamo oggi?" chiedo rivolgendomi ai miei genitori.

"Oggi pomeriggio possiamo stare a casa, facendo cose che fate voi giovani" dice mia mamma e Nash diventa subito rosso come Hayes.

"In che senso...?" chiede Nash.

"Per esempio possiamo giocare alla Wii!" urla il babbo eccitato.

"Il numero massimo di giocatori è quattro" dice Hayes.

"Non vi preoccupate, io e Emma troveremo altro da fare" dice mamma e io annuisco.

"Bene, maschi, al lavoro!" dice il babbo e si fionda sulla Wii.

"Pensi a quello che sto pensando io?" chiede mamma e io annuisco sorridendo.

Quanto mi è mancata, siamo state sempre come giacca e cravatta, inseparabili. È sempre riuscita a capirmi, non mi ha mai lasciato un giorno da sola.

"Cioccolato?" chiede.

"Guarda, in frigo ci sono quattro stecche" dico e lei apre subito il frigo.

"Vedo che qui le cose da mangiare non mancano" dice scrutando bene il frigo, "sei tu a far la spesa vero?"

"Si"

"È facile da capire" dice e prende il cioccolato.

Cominciamo a preparare l'impasto per la torta cercando di far meno confusione possibile in cucina.

"Prepara la panna!" urla prima di tirar fuori la torta dal forno.

"Si comandante!" urlo e lei si mette a ridere.

"Pronta?" chiede dopo un po' e glie la passo.

La distribuisce su tutta la torta, che da marrone diventa di un bianco brillante.

"Gli smarties ci sono?" chiede.

"Dovrebbero" apro un mobile e li trovo sopra una mensola, li prendo e glie li passo.

"Certo che sei diventata proprio una donna responsabile" si complimenta.

"Ho visto anche la casa al quanto pulita"

"Non hai visto le camere di quei due" indico con la testa Hayes e Nash in sala che giocano alla Wii col babbo"

"Mm... Capisco, sono maschi. Chi vuole la torta?" urla la mamma in modo da farsi sentire in sala.

"Io! Ioo! Iooo!" sentiamo urlare e tre uomini entrano in cucina correndo.

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"Tieni" dice la mamma e mi passa una piccola busta.

"Mamma, è una cena, niente di che" dico ignorando il pacchetto.

"Insisto" dice e mi fissa, "mamma, no" dico.

"Dai tesoro, mi farebbe piacere se lo indossassi"

"Ad un patto"

"Sarebbe?"

"Non metto i tacchi"

"Uff... E va bene" dice e prendo il pacchetto.

Esce da camera mia e apro il pacchetto, ne estraggo un vestito rosso corto, con un fiocco a sinistra sulla cintura.

Semplice ma bellissimo, ha dei gusti eccellenti la mamma, nei vestiti.

Lo indosso e poi mi sistemo i capelli nel miglior modo possibile, legandoli in uno chignon.

Prendo le all star nere e le indosso, non è un'abbinamento perfetto con il vestito, ma dei tacchi non si parla proprio.

"Sei pronta?" chiede mamma fuori dalla porta, prendo la borsetta nera e poi apro la porta, "pronta" dico sorridendo.

"Ti sta d'incanto. Girati" dice e faccio una piccola giravolta.

"Andiamo, altrimenti facciamo tardi" lei è vestita con un abito nero lungo e indossa delle scarpe coi tacchi nere.

Scendiamo le scale sotto gli occhi di tutti, il babbo fissa la mamma con bocca aperta, nonostante la sua etá è ancora una bella donna, invece Nash e Hayes guardano me.

Indossano tutti e due una giaccia, una camicia e dei pantaloni abbinati alla giacca.

"Siete uguali" dico e loro annuiscono.

"Abbiamo solo la giacca e i pantaloni di colere diverso" dice Hayes guardandosi, in effetti lui è vestito di blu e Nash di nero.

"Tu sei bellissima" dice Nash prendendomi per mano e facendomi fare una giravolta.

"Che gentile" dico sorridendo.

Usciamo di casa e saliamo in macchina di Nash, io e i miei fratelli ci sediamo dietro, mentre il babbo alla guida e la mamma di fianco a lui.

Accostiamo ad un parcheggio di uno dei ristoranti migliori della città, e subito mi sale un dubbio: "Nash, ma non dovevi lavorare?" chiedo.

"Il capo mi ha dato un giorno libero" dice tranquillizzandomi.

Entriamo nel ristorante, i tavoli sono tutti decorati da tovaglie rosse scuro, piatti bianchi lucenti, le posate e i tovagliori dello stesso colore dei piatti.

"Wow, bel posto" dice Hayes.

"Cerca di non igozzarti" scherza Nash e Hayes lo guarda male, "sei tu quello che non si deve ingozzare" ribatte Hayes.

"Ragazzi, venite, il tavolo e quello in fondo" dice il babbo e li seguiamo verso il tavolo.

"Buona sera, signori Dallas" dice gentile mio babbo e stringe la mano ai genitori di... Cameron.

"Nash..." dico preoccupata e mi attacco a lui,

"Tranquilla, evitalo e basta" dice Nash cercando di tranquillizzarsi, ma fallendo.

"Tu lo sapevi che c'erano anche loro alla cena?"

"No"

Ti amo è questo che conta ~ Dallas o Dolan?Where stories live. Discover now