14. Cocktail

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Ma per ascoltare il resto della storia avrei dovuto aspettare molto tempo, perché i rapporti con Luke Hemmings si erano del tutto spezzati e Ashton non aveva intenzione di parlarne ancora. Appena accennavo all'argomento, lui distoglieva l'attenzione su altro ed evitava di rispondere ai miei quesiti, come se fossi una bambina. Dopo la discussione allo stagno, io e Ashton ci eravamo leggermente avvicinati, anche se è eufemismo affermarlo del tutto.
Dunque i giorni continuarono a scorrere monotamente, e l'inizio di maggio stava per giungere come una folata di vento d'autunno, scompigliando l'ordine delle cose.
Ma prima di ciò avevo avuto l'opportunità di rilassarmi e vivere una vita da normale diciottenne, e proprio quel preciso giorno ne fu un esempio.

"Allora ci sei per stasera? Ormai abbiamo già prenotato il tavolo, non puoi mancare.
Dylan xx"

Levai gli occhi al cielo, digitando una rapida risposta e posando il cellulare sopra il comodino.
Di certo non ero una da serate e uscite con amici, ma i miei compagni di corso avevano così tanto insistito che mi sembrava scortese declinare l'invito. E poi dovevamo festeggiare la qualificazione definitiva al torneo di kick-boxing.
Controllai un'ultima volta l'orario, per essere sicura di avere il tempo necessario per cambiarmi, e frugai nell'armadio per acciuffare qualcosa di carino. Infine optai per un leggero vestito bianco con alcune decorazioni in pizzo nero e un paio di ballerine nere, abbinandovi alcuni braccialetti argentati.
Ero proprio di fronte al cassettino dei gioielli quando il mio sguardo si posò sulla mia collana con l'ancora.

-A me non piace l'ignoto.- ammisi d'istinto, non mettendo troppo peso al significato delle mie parole. Eppure Luke sembrò pensarci su, fino a quando aprì bocca, stupendomi.
-Per questo indossi un'ancora?- si avvicinò e sfiorò con delicatezza il ciondolo della mia collanina.
-Che intendi?-
-Un'ancora. Uno strumento che ti permette di rimanere legata qui, sulla Terra, sulla realtà.- mi osservò a lungo, scavando dentro la mia anima tormentata.

Percepii le lacrime pungermi gli occhi, ma non riuscii a scostare quei pensieri dalla mia testa.

Si alzò dal letto e si spostò nella mia stanza con passo incerto, prima di sfilarsi la collanina dal suo collo e posarla sopra al mio libro.
-Cosa stai facendo?- domandai cercando di mantenere la voce stabile.
Lui rimase in silenzio per qualche istante, e il filo della tensione tra noi si spezzò quando iniziò a parlare. -Summer.. io.. non possiamo andare avanti così..-
Non osava guardarmi, ma sapevo che il suo sguardo sarebbe stato freddo e gelido a contatto con i miei occhi.
-Non provo ciò che pensi-

Con un groppo in gola, richiusi il cassettino con uno scatto e mi voltai, prima di afferrare la borsa e dirigermi fuori dalla mia stanza.

***

-Sera, bellezza!- mi salutò Dylan spegnendo la sigaretta e buttandola a terra.
Reprimetti una smorfia, abbozzando un lieve sorriso.
-Sei venuta in auto? Potevamo venirti a prendere..- aggiunse lanciando un'occhiata alla mia macchina grigia metallizzata e cingendomi le spalle con un braccio.
-Nessun problema. Gli altri sono dentro?- lui annuì ed entrammo nel locale a me sconosciuto.
Non era grande quanto una discoteca, ma la tipologia era simile a quella: una pista da ballo, un bar, alcol, dei tavolini e musica ad alto volume.
Dylan mi condusse al piano superiore, dove trovai Noah, Oscar e Jessica intenti a ridere e scherzare seduti intorno a un tavolo trasparente, affacciato alla pista da ballo del piano inferiore.
-Hey, Summer!- Jessica fece un balzo e corse ad abbracciarmi, stritolandomi. Appariva docile e minuta, ma in combattimento era una saetta spietata. Dylan afferrò una sedia da un altro tavolo vuoto e l'aggiunse tra Noah e Jessica, così lo ringraziai prima di prendere posto.
-Ci stai?- domandò Noah spostando leggermente la propria sedia, ma io lo rassicurai con un sorriso. -Già, quel cretino doveva proprio prendere un tavolo da quattro..-
Dylan gli tirò un calcio da sotto il tavolo, che lo fece sussultare. -Hey!- esclamò il biondo.
-Non è stata colpa mia- replicò Dylan. -Non pensavo nemmeno che cambiasse idea, ci stavo rinunciando-
-Non c'è problema, su- li interruppi io accennando a un gesto con la mano.
Jessica prese in mano la situazione e ci propose di ordinare qualcosa da bere, così annuimmo e aspettammo che il cameriere si avvicinasse al nostro tavolo.
-Sembra sia una discoteca che un ristorante..- pensai a voce alta.
-In effetti è molto più tranquillo rispetto a una discoteca normale- affermò Oscar. -Poi noi siamo clienti abituali ormai..-
-Voi prendete il solito?- domandò Dylan interrompendoci.
Jessica gli lanciò uno sguardo di fuoco. -Che maleducato che sei!-
Lui la guardò per un istante, prima di distogliere lo sguardo scuotendo la testa.
-Fanno sempre così- mi sorrise Noah grattandosi la nuca con nervosismo. -A volte temo che si scannino da un momento all'altro..-
-Be', in realtà lo fanno per davvero- ridacchiò Oscar dando un'occhiata alla pista da ballo che cominciava a riempirsi.
-Tu cosa vuoi prendere?- mi chiese Jessica mettendo su un sorriso e distogliendo l'attenzione da lei e il ragazzo.
-Emh.. non saprei- ammisi. -Non sono abituata alle discoteche.. o cose simili-
-Uh, uh, una principiante!- Dylan indossò un sorrisetto sghembo, prima di afferrare il menù di bibite dal tavolo a fianco. Jessica si limitò a sbuffare.
-Allora, solitamente io prendo un sex on the beach, ovvero un misto di vodka, peach free e succo d'arancia- spiegò il moro. -Poi va be', dal nome mi si addice-
Noah scosse la testa con aria irritata.
-Io invece vado sempre per un caipiroska alla fragola.- si intromise Jessica. -ovvero vodka insieme al succo di fragola e un pizzico di lime. È molto meno pesante di quello che prende Dylan.. chissà come mai con due bicchieri non si regge nemmeno più in piedi- i ragazzi scoppiarono a ridere, tranne il diretto interessato. -Oscar opta invece per il cuba libre, un miscuglio di rum e coca, mentre Noah preferisce un gin lemon.-
-Lemonsoda e gin- spiegò Noah con un sorriso.
-Poi ci sono altre bibite scritte qui- aggiunse Dylan leggendo il menù. -Vodka lemon, vodka alla fragola, alla mela verde e altri gusti, mojito..-
-Penso che prenderò lo stesso di Jessica- conclusi io lanciandole un'occhiata, e lei mi schiacciò l'occhiolino.
-Perfetto, come la principessina.- Dylan chiamò il cameriere, che solo in quel momento notai fosse ricoperto di piercing e tatuaggi, ed elencò tutte le varie bibite.
-Summer, noi dovremmo chiederti una cosa..- quando il cameriere si allontanò con le ordinazioni, Jessica si rivolse a me con un'aria piuttosto seria, che non si addiceva affatto a una persona solare e scherzosa come lei.
-Ditemi-
-Be', ci stavamo chiedendo..- cominciò lei, ma Dylan sbattè con forza il pugno contro il tavolo, facendomi sobbalzare.
-Ammetti che hai una relazione con il famoso lottatore Harry Styles!- strillò.
Ringraziai che il locale fosse ancora mezzo vuoto.
-Ma cosa..-
-In pratica, non crediamo al fatto che sia venuto a trovarti in infermeria solo per sapere come stavi..- concluse Jessica. -Ma solo Dylan pensa che ci sia qualcosa di quel genere tra voi.. sai com'è, esagera sempre tutto come un bambino di cinque anni.-
-Ma l'hai pensato anche tu!- protestò lui stravaccandosi sulla sedia.
-Mi ci hai fatto pensare tu, scimmia!-
-Come mi hai chiamato!-
-Ora basta..- provò a calmarli Oscar.
-Scimmia!- continuò Jessica ridacchiando e prendendolo in giro.
-Non sto affatto con Harry Styles, chiaro?- chiarii attirando la loro attenzione. -Ma.. sì, è la verità. Non è venuto a trovarmi solo per conoscere le mie condizioni fisiche..-
-E allora per cosa? Perché non ha senso.. dopo averti ridotta in quello stato..-
-Jessica, non preoccuparti. Mi ha.. be', mi ha proposto di aiutarmi. Aiutarmi a combattere, a migliorare.. mi ha offerto di allenarmi insieme a lui, di prendermi sotto la sua ala, diciamo così.-
Il silenziò calò, spezzato solo dal rumore dei bicchieri appena posati sul tavolo.
-Mi dispiace non avervene parlato subito.. è perché non intendo accettare, e non volevo farvi preoccupare per niente.- spiegai io velocemente. -Voglio solo continuare a divertirmi e a sfogarmi nella palestra dell'allenatore Lee e insieme a voi. Non mi interessa migliorare..- conclusi io abbassando lo sguardo.
-Penso tu debba accettare invece- parlò Noah.
Mi voltai per guardarlo negli occhi, ma il suo sguardo era catturato da un punto indefinito del piano inferiore.
-Questo non ha senso!- esclamò Dylan guardando in cagnesco il biondo, il quale puntò i propri occhi in quelli dell'amico.
-Ne sei davvero sicuro?- replicò. -Ha la possibilità di diventare una grande campionessa, non deve essere condizionata da noi!-
-Menti a te stesso.- biascicò Dylan. -Come se volessi che lasciasse la palestra..- lasciò la frase in sospeso, afferrando la sua bevanda e prendendone un sorso.
-Non lo faccio per voi..- li tranquillizzai. -Non volevo combinare questo casino, mi dispiace davvero tanto..- sull'orlo di scoppiare a piangere, mi alzai dal mio posto e feci per allontanarmi, fino a quando una mano mi afferrò per il polso e mi fece voltare.
-Non hai combinato proprio niente- gli occhi azzurri di Noah si posarono sui miei, e lasciandomi una breve carezza sul dorso della mano mi fece segno di sedersi nuovamente accanto a lui. Lanciai un'occhiata agli altri, intenti a sorridermi.
-Sei proprio permalosa, tesoro- commentò Jessica ridendo.
-E paranoica- aggiunse Dylan osservandomi con un lieve sorriso.
Scossi la testa e afferrai la mia bibita un po' titubante.
-Ora lasciamo perdere questa storia!- Jessica alzò il suo bicchiere in aria per brindare. -Divertiamoci!-
Facemmo tintinnare i bicchieri contemporaneamente.

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Spazio Autrice

Salve! :)
Vorrei puntualizzare che le informazioni riguardanti le bibite le ho cercate su internet perché sono una totale frana in queste cose da discoteca. Spero di non aver commesso errori.
Detto ciò, spero che questo capitolo vi sia piaciuto ♡
Cosa ne pensate dei nuovi amici di Summer?
Baci *-*

CrystalScar23

Astronomy 2 {L.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora