Chapter 21

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Io Nick e tutto il resto del gruppo ci avviammo verso la festa. Il casino, l'alcol e la droga erano sempre presenti, c'era tantissima gente e bisognava stare uniti per non perdersi. Noi come degli emeriti cretini ci dividemmo ed indovinate dove mi ritrovai?
Ovviamente rimasi sola davanti al bancone degli alcolici e cosa potrebbe mai fare una ragazza sola davanti al bancone degli alcolici? Sbronzarsi ovviamente. Ed ecco che iniziò la serata migliore di sempre. Chiunque si avvicinava doveva per forza fare uno shottino con me, vi lascio solo immaginare quanta gente si sia messa accanto a me cercando di flirtare o anche solo di limonarmi. Ormai erano le 3 del mattino, ubriaca andai alla ricerca dei miei amici per poter tornare a casa. Ma prima dovetti andare in bagno. Salii le scale alla ricerca disperata di un bagno, aprii numerose porte dove trovai solamente gente che scopava fino a quando non aprii una porta e trovai Nick e una ragazza che scopavano. Aspettate cosa? Lo guardai sbalordita

Io: che cazzo stai facendo?

N: aria lasciami spiegare

Io: cosa? Che stai scopando con una ragazza che non sono io? Non ho parole, io credevo in te, in quello che facevi, in quello che dicevi, come hai potuto?

Chiusi la porta alle mie spalle ed iniziai a piangere, feci per scendere le scale quando qualcuno mi prese per il polso e mi fece voltare.

N: io non ce la facevo più ok?

Io: a fare cosa?

N: a stare con te, tu mi usavi e basta, ammettilo ed io me ne ero reso conto

Io: ma cosa stai dicendo?

N: guardami, guardami negli occhi e dimmi che mi ami.

Nel frattempo avevo tenuto lo sguardo basso per non far vedere le mie lacrime. Mise un dito sotto il mio mento e sollevò il mio viso

N: io lo so che tra noi non potrà mai esserci niente di una semplice amicizia perché tu sei ancora innamorata di Harry e per quanto tu cerchi di negarlo in realtà si vede lontano un miglio. Non riesci a stare senza di lui e sei gelosa quando si porta qualcuna a casa. Ti dà fastidio il fatto che lui si scopi una a caso e reprimi questi sentimenti con me, io volevo parlartene di questo ma non ci sono riuscito, mi dispiace che sia andata a finire così, però possiamo sempre rimanere amici.

Io: ma che cosa stai dicendo? A me Harry non piace, per niente, dio tutto quello che mi ha fatto dovrei ancora amarlo... Ma sei impazzito ? Di certo il modo per dirmi questo non era andare a letto con la prima troia che ti capitava. Ti odio sei un bastardo, sei uno stronzo come tutti gli altri uomini, non ho più niente da dirti, solo che mi fai schifo, sei un fottuto bastardo.

N: aria ti prego rifletti su ciò che ti ho detto, casomai ne riparliamo domani quando sarai un po' più tranquilla e sobria

Io: ma non hai capito che io non ti rivolgerò più la parola? Con me ormai hai chiuso.

Me ne andai lasciandolo li

N: aria aspetta

Continuava a pronunciare il mio nome ma non faceva niente per seguirmi, lasciai l'abitazione in poco tempo e mi diressi verso casa, dopo circa un'ora di camminata arrivai a destinazione. Camminare mi aveva un po' schiarito le idee però nonostante tutto ero ancora incazzata e non poco, le lacrime erano continuate a scendere lungo tutto il tragitto, ininterrottamente. Quando avrai la soglia trovai solamente Harry seduto sul divano.
Mi avviai a passo spedito verso la camera senza salutare nessuno, è vero, domani si sarebbero disputate le finali ed io non ero minimamente in grado di giocare in quelle condizioni.
Come aveva potuto farmi una cosa del genere il giorno prima della finale ?
Con tutte le paranoie ed i mille pensieri cercai di addormentarmi. La sfiga però volle che quella sera piovesse. Iniziai a tremare e a dimenarmi nel letto. Le immagini di quella sera erano ancora impresse nella mia mente. La porta si aprì e pian piano sentii qualcuno adagiarsi sul mio letto e stringermi a sé.

H: ci sono io, andrà tutto bene. Perché piangi? Ti ho sentito mentre salivi le scale. Anche se non ti ho vista, ho capito che era successo qualcosa. Me ne vuoi parlare?

Io: no

H: qualcuno ti ha stuprato, toccato o fatto del male?

Io: no.

H: è colpa di Nick

Annui.

H: domani fa i conti con me quel bastardo. Ora non pensarci, dormi piccola, domani è un giorno importante per te.

Mi strinsi maggiormente a lui e mi addormentai tra le sue braccia. Al risveglio trovai il cuscino pieno di lacrime e gli occhi gonfi a causa del pianto. La testa mi faceva male e non avevo chiuso occhio per tutta la notte. Harry era ancora al mio fianco, per poco tempo era riuscito a tranquillizzarmi e a farmi calmare. Dovevo assolutamente ringraziarlo per questo ma dormiva ancora beatamente, così mi liberai dalla sua presa e mi avviai verso la cucina dove feci colazione da sola dal momento che gli altri non si erano ancora svegliati. Il tutto però era perfetto in quanto prima di una finale mi piace rimanere sola e riflettere sul da farsi.
Preparai qualcosa anche per gli altri e poi li andai a svegliare. Mentre loro mangiavano mi preparai e nel giro di mezz'ora eravamo tutto fuori casa pronti per andarci a prendere le nostre bellissime medaglie. Anche i ragazzi infatti avrebbero dovuto giocare la finale contro quelli della mia ex scuola, non sarebbe stato affatto facile eravamo entrambi carichi e nessuno voleva lasciar vincere gli avversari, era una questione di orgoglio, di forza, di superiorità, nessuno voleva sentirsi inferiore rispetto all'altro, nessuno voleva soccombere, nessuno voleva uscirne perdente.

Per me non era solo sessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora