Ordinario

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Un filo di luce entró nella mia stanza per darmi il buongiorno.

Dalle finestre entrava un venticello fresco e piacevole accompagnato dal canto di alcuni passeri che erano soliti posarsi sul nostro pesco. Rimasi qualche minuto a godermi la tranquillità del mattino avvolta nelle calde coperte di lana , infine mi alzai. Il letto accanto al mio era vuoto, come al solito Margaret si era già alzata e, conoscendola, si era già lavata e preparata la colazione. Era molto più diligente di me.

Infilai un vestito di raso azzurro, stretto in vita e morbido sui fianchi e sul petto, dovevo sfruttare questi pochi ultimi giorni estivi per mettere questi abiti così leggeri.

Scesi le scale abbastanza di fretta per inciampare nei miei passi un paio di volte, raggiunsi il bagno e mi lavai la faccia con l'acqua gelida del catino. Mi presi alcuni secondi per osservarmi allo specchio nel caso la notte avesse portato qualche cambiamento alla mia immagine. Era tutto a posto, le goccioline d'acqua scendevano lungo i miei zigomi sembrando lacrime sulla mia pelle candida, i miei occhi verdi parevano smeraldi incastonati nella roccia bianca per quanto erano infossati e brillanti, infine le mie labbra rosee si distesero in un sorriso. Sorridevo sempre la mattina appena mi svegliavo, era un metodo che mi aveva insegnato mia madre, mi diceva sempre che era un buon modo per iniziare la giornata.

Il sorriso è una delle poche cose che mi rimane di lei.

Mi raccolsi i miei lunghi capelli biondo grano in una treccia ordinata che arrivava fino a metà schiena poi mi avviai verso la cucina. Sul piccolo tavolo di legno al centro della stanza, papà e Margaret discutevano dei loro programmi, papà sarebbe andato come al solito a lavorare nei campi mentre Margaret sarebbe andata a scuola e per poi passare dal panettiere per comprare il pane ai cereali, il nostro pane preferito.

Invidiavo mia sorella, certo le volevo bene, ma lei non si rendeva conto che quel l'età non sarebbe più tornata, quando cresci poi non si torna più indietro.
Lei, tredicenne ingenua non poteva saperlo, impiegava il suo tempo in libri, studio e faccende domestiche, a volte avrei voluto che fosse più spensierata e che pensasse di più al divertimento anche se è proprio questo suo lato perfezionista e pacato che la rende speciale.

Salutai entrambi di fretta con un veloce bacio sulla guancia.
Ero fin troppo in ritardo per il lavoro così uscendo di casa colsi una pesca direttamente dall'albero e la mangiai durante il tragitto. L'aria gelida del mattino mi colse alla sprovvista facendomi arrossire le gote, l'estate stava finendo, sarebbe arrivato l'autunno seguito dall'inverno e di conseguenza la crisi, nel mio piccolo paese periferico il freddo era sempre sinonimo di terreni sterili.

Scacciai via quei pensieri negativi ricordando a me stessa che il mio nuovo lavoro avrebbe mantenuto la mia famiglia come si deve, caldo o freddo che sia.

Mettevo un piede dopo l'altro nella strada principale del paese, quella che passava dal mercato, attraversava il centro ed infine giungeva va al "piccolo castello", a mio parere enorme, che regnava imponente sulle umili casette circostanti.

Guardai verso l'alto, verso il sole e subito fui costretta a distogliere lo sguardo, era un sole debole, celato in parte da leggere nuvole bianche, continuai a camminare lungo la strada brulla con lo sguardo fisso davanti a me godendomi la calma mattutina. La cose che più mi piaceva del primo mattino era poter vedere il paese che si svegliava pian piano, i raggi di sole che si fanno strada tra i rami degli alberi creando meravigliosi giochi di luce, ed infine incontrare James.

Io e James eravamo fidanzati da un ormai un anno, le nostre famiglie erano e sono tuttora unite da un forte legame di amicizia. Mi hanno detto che avrei sposato James fin da quando ne ho memoria, all'inizio non ero molto d'accordo, ero molto timida e lui era più grande di me di due anni, non lo conoscevo a fondo e mi dispiaceva il fatto che non l'avevo scelto io ma i miei genitori. Col tempo, però, con l'arrivo del periodo dell'adolescenza, cresceva dentro di me il desiderio del sentimento, della passione e dell'avere un compagno con cui creare una famiglia tutta mia, inoltre mia madre avrebbe voluto così.

Astrid ||#Wattys2016||Where stories live. Discover now