Coming Out ~ Amore Proibito.

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«Bel film.» Sentii dire da mia madre. Io non le risposi. Non stavo pensando al film. Era da molto che mi tormentava un pensiero. Quel pensiero. Quel pensiero che racchiudeva un segreto. Un segreto che non avevo mai confidato a nessuno dei miei familiari. E a dire il vero, a nessuno che io conoscessi, a parte qualche eccezione. Mi vergognavo. E mi vergogno, mi vergogno di essere così ipocrita, mi vergogno di non avere il coraggio di andare dai miei genitori e dirgli ciò che sono.

Ho sempre odiato le discriminazioni razziali. Ho sempre odiato chi non tollera il diverso. Siamo nell'era moderna, ma non tanto moderna, in fondo. Vi nascondete dietro una maschera. Ci nascondiamo dietro una maschera. Siamo convinti che questa, sia la realtà dei fatti. Purtroppo non è così, è esattamente ciò che dice la parola stessa, una maschera. Una maschera che andrebbe distrutta. Non parlo di quelle da Carnevale, non parlo della maschera colorata di Arlecchino. Bensì, di una gratuita, una che s'impossessa delle persone. Una maschera che nasconde il vero "io" di ognuno.

"Ricordati che tutti i migliori sono matti" diceva il padre di Alice. Lui sì che era un uomo saggio. Lui e la sua cara bambina dalla grande mente fantasiosa.

Pensare a questa fiaba mi rattrista. Mi rattristata pensare alla mia civiltà. Mi rattrista pensare che oggi un povero down, una persona con un semplice deficit mentale, o addirittura un omosessuale, vengano discriminati da persone dalla mente chiusa, limitata. Non per questo esistono persone che ancora oggi votano La Lega. Continuano a chiamare noi del sud "Terroni". I miei genitori si ostinano a controbattere con il termine "Polentoni".

Io lascio perdere. Continuare a discutere mi farebbe scendere al loro livello. Al loro basso livello. Io non sono come loro.

"Io sono una persona migliore" continuo a ripetermi. E se questa fosse soltanto una mia convinzione? Se non fosse affatto vero?

Sospirai scacciando il pensiero dalla mente.

«Sì. Bel film mamma.» le risposi. Sinceramente avevo trovato il film un po' infantile. Avevamo visto Hotel Transilvania. Mia madre aveva una fissa per questo film. Era la terza volta che mi trascinava a vederlo.

Non è esattamente il mio genere. Io vado più sull'horror, fantasy, fantascientifico. Anche se non mi dispiacciono neanche i film come per esempio: "Noi Siamo Infinito", o "Colpa delle Stelle", "Città di Carta". Insomma, i film romantici. Ma con una storia interessante.

Per esempio la storia di "Noi Siamo Infinito" mi ha appassionato davvero tanto. Potrei addirittura immedesimarmi in uno di quei poveri personaggi: Brad. Il poveretto si accorse di essere gay, ma purtroppo suo padre non tollerava gli omosessuali.

Il mio più grande segreto è proprio questo: sono gay; e me ne vanterei, se non fosse per i miei genitori. Sono chiusi mentalmente. Non sopportano di vedere un uomo con un uomo, e una donna con una donna. Io non oso mai controbattere ai loro discorsi, ma per paura.

Sono davvero assurdi. Oltre ad avercela con gli omosessuali, non sopportano neanche gli immigrati. Anche se su questo argomento, non ho alcun problema a controbattere.

Cerco sempre di farli ragionare, ma invano.

Si ostinano a pensare che rovinino la nostra terra, che ci rubano il lavoro, e molte altre stupidaggini razziste.

Io penso che siano tutte baggianate. Loro non ci rubano affatto il lavoro, siamo noi che non accettiamo i lavori più umili. Come per esempio raccogliere pomodori, pulire i bagni pubblici e molti altro umili lavori che non serve elencare.

Io e mia madre uscimmo dalla sala del cinema. Passammo da McDonald's, avevamo entrambi voglia di mangiare schifezze.

Il mio cellulare squillò. Lo presi dalla tasca e deglutii. Era Daniele. Quel Daniele. Il mio "ragazzo". Anche se non so se potremmo realmente definirci tali.

Concorso: ehiiris e fallenflaws [VINCITRICE]. Where stories live. Discover now