Seconda parte

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I telefonini erano andati, non si riaccendevano più, io ero preoccupata e credo anche gli altri.
<<Tutto questo vi sembra normale??>> *dissi in preda al panico*.
<<No...>> *mi disse Ginevra con voce preoccupata*
Jason: <<Okay, state calmi e usciamo>>
Ci incamminammo verso l'uscita, non si vedeva nulla neanche la luna. Avevo così tanti pensieri in testa ed ero così sconcentrata che inciampai.
Sentii qualcosa toccarmi una gamba.
Sara: <<Q-que-questa è una-na mano>> *urlai nel panico*.
Arrivò Jason preoccupato e mi aiutò, mi alzai e iniziai a correre verso l'uscita insieme agli altri. Ginevra provò ad accendere il suo telefono e ci riuscì. Eravamo quasi fuori quando apparve una ragazza alta, dai lunghi capelli scompigliati con dei vestiti mezzi strappati e sporchi. Indossava dei jeans e una maglia piena di chiazze, quelle chiazze erano di sangue e aveva un enorme pezzo di vetro conficcato nel collo, il suo sguardo era gelido e sembrava malvagio.
Mi bloccai per qualche secondo, la ragazza era immobile e sembrava paralizzata. Mi girai verso gli altri che mi guardarono sconvolti, indietreggio fissando la figura femminile che avevo davanti a pochi metri.
All'improvviso sentì l'urlo di Laura e mi girai verso di lei.
Dietro di noi c'era un altra ragazza, questa era un po più bassa e aveva i capelli corti fino alle spalle, la sua pelle era pallida quasi bianca. Indossava dei pantaloncini sportivi e una maglietta a maniche corte ugualmente sportiva, anch'essa era coperta di sangue e aveva uno sguardo da psicopatica. Eravamo proprio nei guai, davanti e dietro c'erano due ragazze che sembravano dei demoni e non avevamo via di scampo. Io cercai di restare lucida, non ho mai creduto in queste cose paranormali quindi domandai: <<È uno scherzo giusto? Anche loro sono del gruppo?>>
Laura: <<A dire il vero no.... nel gruppo ci siamo solo noi, queste ragazze non le ho mai viste eppure conosco tutti nel paese>>
Noi eravamo nel mezzo mentre le due ragazze continuavano ad avvicinarsi lentamente, non sapevamo cosa fare...  eravamo spacciati.
La mia speranza era perduta quando arrivò un auto dall'altra parte del cancello, quella era la jeep di mio padre, le ragazze infastidite dalla forte luce dei fari sparirono nel nulla.
<<Non ci credo.. che bello siamo salvi>> *disse Ginevra piangendo*.
<<Salvi per un pelo>> *disse Ale ridendo*. Ma il suo sorriso sparì quando Jason gli diede una pacca sulla schiena.
Jason: <<Non c'è da ridere, potevamo restarci secchi>> *iniziò a ridere insieme ad Ale*.
Davanti a noi c'era mio padre con un espressione arrabbiata.
<<Dovevi tornare a casa prima di mezzanotte, oltre a non aver rispettato l'orario ti ho trovata in un cimitero. In un cimitero di notte, non ti faccio più uscire fuori con gli amici di sera sia chiaro!>> *urlò arrabbiato e con tono severo*.
<<È in quanto a voi altri, che ci facevate qui?>> *disse mio padre ancora infuriato col viso rosso che stava quasi per esplodere*.
Tutti guardarono me che gli dissi: <<Era solo per fare una passeggiata, e in quanto all'ora il telefono mi dava l'orario sbagliato.. mi dispiace>>
Mio padre ci scagliò un'occhiattaccia e poi ci fece cenno di entrare in macchina.
Ormai ero tranquilla, il brutto era passato e non avremmo più rivisto quelle due, ne ero sicurissima fino a quando sentì qualcuno o qualcosa bisbigliarmi nell'orecchio una frase: <<Non finisce qui...>>

Sarà stato un fantasma o un suo amico??😂

COINCIDENZA MORTALE || L'inferno Avrà InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora