Capitolo venti

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"Ma dimmi... Una donna bella e affascinante come te, come può non aver bisogno di un uomo che la protegga!?" chiede uno dei ragazzi rivolgendosi ad Eva. A quella domanda il mio corpo si irrigidisce. Quanto vorrei tirargli un pugno in faccia! Eva mi guarda perché ha percepito il mio nervosismo e poi intrecciando le nostre dita, risponde:"tutto ciò di cui ho bisogno è qui accanto a me. Non potrei chiedere di meglio". I ragazzi si guardano scambiandosi dei sorrisini stupidi e poi un altro aggiunge:"ma dai! Con tante persone che ci sono al mondo, mi vuoi far credere che ti piace proprio Marina?" A quelle parole mi alzo di scatto e scappo via. Non sono mai stata una ragazza estroversa e menefreghista, perciò quelle parole mi hanno colpita dritto al cuore. Le persone sanno essere davvero cattive a volte e poi quei cretini sembrano essere interessati solo ad allontanare Eva da me. Mentre corro via velocemente dai divanetti, riesco a sentire Eva urlare qualcosa contro quei ragazzi e correre da me. Dopo qualche secondo mi sento prendere per un braccio e trascinare dietro una siepe. Quando mi volto vedo Eva con il viso rigato dalle lacrime che cerca di attirare la mia attenzione. "Amore mio, ti prego, guardami!" continua a sussurrarmi lei accarezzandomi il viso. "Tesoro, ti prego! Non devi dargli ascolto. Lo sai che sono solo degli stupidi, li conosci. Io ti amo e non ho mai amato nessuno come amo te! Tutto quello che hanno detto non è vero; non potrei mai desiderare qualcun altro al posto tuo. Sei stata l'unica che in 35 anni è stata capace di rapirmi il cuore". Mi vergogno di farmi vedere da lei in questo stato. Ho gli occhi gonfi e pieni di lacrime, ma Eva mi costringe a fissarla. "Marina parlami, per favore, dici qualcosa!" Mi prega lei piangendo. Raccolgo tutte le mie forze e le dico:"forse hanno ragione, tu sei fantastica e io non potrò mai bastarti". "Amore ti prego, non permettere a quattro cretini di rovinare il nostro fantastico rapporto. Lo sai che ti amo! Farei di tutto per te!" mi risponde Eva in lacrime. Non ho la forza per dirle altro. Alla fine è vero, lei è una donna pazzesca, non sarò mai alla sua altezza. Mi siedo per terra e poggio il viso sulle mie ginocchia. In questo momento non riesco a fare altro che piangere. Eva si siede accanto a me e mi abbraccia. Mi sento così bene quando c'è lei con me, ma per la prima volta stasera ho aperto gli occhi. Come può il primario di ortopedia stare con una come me!? Finora non mi ero mai posta il problema, non ci avevo mai nemmeno pensato, però è questa la realtà. Mi alzo di scatto e rivolgendomi ad Eva le dico:"portami a casa per favore". Lei annuisce e passando per il parcheggio, usciamo dalla villa senza essere viste da nessuno. Durante il viaggio in macchina, nessuna delle due parla. L'aria che si respira è carica di tensione, riesco a percepirlo dai suoi sguardi. Quando arriviamo sotto casa mia, Eva spegne il motore e mi fissa con le braccia incrociate. "Allora?" Mi chiede. "È questo quello che vuoi? Mi vuoi lasciare perché quattro cretini ti hanno fatto mettere in dubbio la nostra relazione?" Le lacrime cominciano a scorrere lungo le mie guance. Fa troppo male! Fino a qualche ora fa ero convinta che Eva fosse l'amore della mia vita e solo ora invece mi rendo conto di quanto siamo diverse e che forse è meglio soffrire ora che dopo. Mi giro verso di lei e singhiozzando le rispondo:" non avrei mai pensato di doverti dire una cosa del genere, ma quei ragazzi hanno ragione. Siamo troppo diverse per stare insieme. Guardami. Non sarò mai in grado di renderti felice come meriti!" Eva mi guarda incredula. "Non ci posso credere..." si limita a dire. "Primo: sono io a decidere cosa mi rende felice e cosa no. Secondo: tu sei molto più di quello che merito! Al massimo sono io che devo impegnarmi per non sfigurare di fianco a te" mi urla contro. "Eva basta! Non credere che sia facile per me prendere atto di certe cose, ma preferisco soffrire adesso piuttosto che starci male più avanti" aggiungo senza guardala. "Quindi hai deciso? Finisce così? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme?" Adesso anche Eva non riesce a trattenere le lacrime. "Fa malissimo, ma è meglio così. Non c'è mai stato un futuro per noi" le dico e scendo dall'auto dirigendomi verso casa. Non mi sarei mai aspettata di passare una notte prima degli esami così. Il mio cuore è a pezzi, la testa mi sta scoppiando e tra sei ore avrò la prima prova della maturità. Che vita di merda! penso mentre non riesco a smettere di piangere. Credo di essermi addormentata sul divano perché quando sento il telefono squillare, sono lì. A fatica apro gli occhi e cerco il cellulare. È una messaggio da parte di Eva. "Stanotte abbiamo fatto un errore. Se pensi che mi arrenderò così, ti stai sbagliando di grosso! Ho intenzione di lottare per te anche perché non è vero che non c'è un futuro per noi e te lo dimostrerò". Guardo l'orologio e segna le quattro e mezza del mattino. Questo messaggio da parte sua mi ha lasciata senza parole. Ho sempre pensato che Eva fosse una persona molto determinata, ma non fino a questo punto. Cerco di riprendere sonno ma le parole di quel messaggio continuano a girarmi in testa. Sono consapevole di amarla alla follia, ma ho questa paura immane di poterla perdere che mi blocca nell'andare avanti nella relazione. È proprio vero che cuore e cervello non vanno d'accordo. Se avessi ascoltato il mio cuore, probabilmente in questo momento sarei tra le sue braccia e invece no, ho deciso di dare ascolto alla parte razionale e adesso mi ritrovo qui a piangere sul divano da sola. Inizio a pentirmi della mia scelta. Come ho potuto lasciare l'unica persona di cui mi sia mai innamorata in tutta la mia vita!? Mentre mi maledico mentalmente per quello che ho fatto, cado in un sonno profondo che viene interrotto qualche ora dopo dal suono della sveglia.

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