Capitolo trentasei

4.4K 191 19
                                    

Marina P.O.V

Appena vedo Eva vicino l'altare ad aspettarmi, tutta la paura che stavo provando fino ad un momento fa svanisce.

È inspiegabile come una persona incontrata per caso, possa finire per sconvolgerti completamente la vita e come le tue emozioni possano dipendere dai gesti, anche insignificanti di quella persona.

Non credo che l'amore possa essere spiegato a parole.
Quella meravigliosa sensazione che si prova nel vedere la persona amata attenderti all'altare per giurarti fedeltà ed amore eterno, resterà per sempre qualcosa che può essere solo immaginata finché non la si prova in prima persona, perché qualsiasi parola sarebbe inadatta per descriverla.

Cammino lentamente al fianco di mio padre sulle note della marcia nuziale tenendomi al suo braccio per paura di inciampare nel vestito.

Eva è a pochi metri da me che mi sorride con il bouquet tra le mani.
È un vero spettacolo della natura.
Non ci vediamo da ventiquattro ore eppure mi sembra una vita intera.
Da quando ci siamo conosciute, abbiamo passato tutte le nostre giornate insieme e doverle stare lontana anche solo per poche ore è stata la cosa più difficile che avessi mai dovuto affrontare in tutta la mia vita.

È così che ci si sente quando ti portano via l'amore della tua vita, che sia per poco tempo o per sempre.
Non riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza Eva, senza la nostra quotidianità, senza le nostre litigate per le cose più stupide come cosa guardare in tv la sera.

Eva è tutto per me.

Appena giungiamo di fronte ad Eva, mio padre mi prende la mano e gliela porge dando un bacio sulla fronte ad entrambe.

Non riesco a smettere di sorridere, tutto il mio corpo in questo momento è pervaso dalla gioia.
L'impulso di baciarla è fortissimo ma devo reprimerlo perché sarebbe fuori luogo in questo momento.

"Sei bellissima" mi sussurra Eva con gli occhi ludici.

"Anche tu" riesco semplicemente a rispondere.

"Buongiorno a tutti, siamo qui riuniti oggi per celebrare l'unione di queste due bellissime donne" il prete inizia a parlare attirando la nostra attenzione.

Durante tutta la cerimonia non sono riuscita a fare altro che perdermi nei suoi bellissimi occhi e immaginarci tra quaranta o cinquanta anni nella nostra casa circondate dai nostri nipoti e dall'amore dei nostri figli, perché si, avremo assolutamente dei figli.

"Amore?" all'improvviso mi sento chiamare da Eva che mi ridesta dai miei pensieri.

"Mh?" chiedo puntando l'attenzione su di lei.

Sento in lontananza alcuni invitati ridere leggermente ma non riesco ancora a capirne il perché.

"Il prete ti ha chiesto se vuoi prendermi in moglie e sarebbe carino se tu rispondessi di sì" mi dice Eva sorridendo nervosamente.

"Oh si si, certo. Signor prete la mia risposta è sì" affermo convinta scatenando altre risate da parte degli invitati.

Stavolta anche Eva scoppia a ridere e io la seguo.

"Non ce la fai proprio a rimanere concentrata per due minuti di fila eh?" mi chiede Eva continuando a ridere.

"Non è mica colpa mia se sei bellissima e distogli la mia attenzione da tutto il resto" le rispondo sincera.

Dopo esserci ricomposte, il prete porge la stessa domanda anche ad Eva che risponde con un convinto "sì".

Qualche secondo dopo, il padre di Eva si avvicina per consegnarci gli anelli.

Eva fila il mio anello e prendendomi la mano mi dice:"amore mio, questo anello sarà il simbolo della mia eterna fedeltà e del mio eterno amore nei tuoi confronti. Non posso prometterti che andrà sempre tutto bene e che saremo sempre felici, ci saranno sicuramente momenti difficili ma insieme supereremo tutto anche perché sei l'unica persona con cui vorrei passare il resto dei miei giorni, nella buona e nella cattiva sorte".

Eva mi infila l'anello al dito e mi sorride dandomi un bacio sulla guancia.

A mia volta sfilo il suo anello dal cuscinetto e le prendo la mano dicendole:"Eva, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita e ringrazio il cielo di aver preso l'ascensore quel giorno in ospedale, io che ho paura degli ascensori! Sei riuscita a rendere il posto che odio di più al mondo, nel posto più bello perché è stato quello del nostro primo incontro. Sai perché quel giorno ridevo? Perché pensavo a quanto sarebbe stato bello baciare le tue morbide labbra, quelle labbra che allora erano le labbra di una sconosciuta. Mai avrei immaginato di trovarmi qui oggi a sposare quella bellissima sconosciuta incontrata nell'ascensore di un ospedale e per questo non ne sarò mai grata abbastanza. Ti amo" concludo infilandole l'anello.

Stiamo entrambe piangendo dalla gioia e quando il sacerdote ci dichiara finalmente unite in matrimonio, mi fiondo immediatamente tra le sue braccia baciandola con tutto l'amore che ho.

Gli invitati sono tutti in piedi ad applaudire e a congratularsi con noi.

Percorriamo insieme il tragitto tra l'altare e l'arco ornato con dei bellissimi fiori profumati e appena vi giungiamo, tutti i parenti iniziano ad intonare il solito coretto "bacio, bacio, bacio" e io ed Eva tra l'imbarazzo generale siamo costrette a baciarci di nuovo.

Non mi è mai piaciuto essere al centro dell'attenzione e infatti tutto ciò mi sta creando parecchia difficoltà.
Per me non è mai stato facile relazionarmi con le persone a causa della mia estrema timidezza però oggi devo mettere tutto da parte e godermi il momento anche perché posso contare su Eva che sarà al mio fianco per tutta la giornata.

Tutti gli invitati si avvicinano a noi complimentandosi e facendoci gli auguri e non faccio altro che ringraziarli sorridendo.

Tra la fine della cerimonia e l'inizio del rinfresco abbiamo giusto qualche minuto per andare di sopra e toglierci gli abiti da sposa per indossare qualcosa di più comodo.

Io ed Eva ci aiutiamo a vicenda a salire le scale, cosa che si rivela alquanto difficoltosa per via dei vestiti ingombranti e appena arriviamo nella nostra camera da letto, abbiamo contemporanea l'idea di lasciarci cadere a peso morto sul letto.

Tra le risate, i nostri sguardi si incrociano ed Eva mi sorride dicendo:"sono così felice in questo momento".

"Anche io lo sono tanto" le rispondo baciando le sue morbide labbra.

"Stavo pensando..." inizia Eva lasciando la frase in sospeso e  tirando giù la zip del mio vestito.
"Perché non rendere ufficiale in tutto e per tutto il nostro matrimonio?" mi chiede con un sorrisino perverso.

"Amore per quanto sia allettante l'idea, non credi che si accorgeranno della nostra assenza e inizieranno a chiedersi dove siamo?" le chiedo titubante.

"Che facciano pure, non ho intenzione di rinunciare a del fantastico sesso in compagnia di mia moglie solo perché loro sono giù ad aspettarci" mi risponde Eva mettendosi a cavalcioni su di me.

"Mmh adoro come hai pronunciato la parola 'moglie'" le dico iniziando ad accarezzare il contorno del suo seno.

"Quanto ti amo" afferma Eva fiondandosi sul mio collo.

"Ti amo anche io" le rispondo tra un gemito e l'altro.

Passion Where stories live. Discover now