25

6K 242 12
                                    

Per il pranzo Christian condusse Monica in un elegante ristorante. Il tavolo che gli avevano riservato era vicino ad una finestra da cui si scorgeva una splendida vista sul panorama esterno. Un raggio di sole filtrava dalla finestra disegnando una lama luminosa sulla tovaglia di fiandra color avorio e quasi colpendo il piccolo bouquet di fiori centrale formato da roselline rosa antico ed altri fiorellini bianchi che spuntavano da una marea di foglioline verdi, forse una piantina di capelvenere.

La tavola era preparata in modo molto elegante e raffinato e Monica non si stupì affatto della scelta di Christian. Rientrava nello stile lo caratterizzava, sempre così serio e determinato. Forse fin troppo. Non gli sarebbe dispiaciuto per una volta vederlo indossare un semplice paio di jeans, una camicia e magari sedersi davanti a lui ad un tavolo di una pizzeria o proporgli un'escursione in montagna. Le sarebbe piaciuto vederlo in un contesto più sbarazzino, più rilassato, dove lui avrebbe potuto rivelarle qualche altro aspetto della sua complessa personalità o forse in un contesto più familiare si sarebbe lasciato andare anche a qualche confidenza sulla sua famiglia.

Finora lui non ne aveva parlato molto volentieri e Monica intuì che ci potesse essere qualche attrito se Christian aveva eclissato piuttosto abilmente le sue domande. Monica non aveva ritenuto di insistere, né di dilungarsi troppo a parlargli dell'argomento.

Forse ci sarebbero stati altri momenti per parlare di questo. Per adesso, le interessava di più godere della sua compagnia, della sua verve brillante, del fatto che con lui stava proprio bene e quando se ne rese conto, provò quasi un brivido all'idea che ciò potesse finire, che magari fra qualche giorno le loro strade potessero dividersi per sempre.

Cacciò con forza il pensiero negativo, ripromettendosi di concentrarsi sull'immediato, sulla sensazione di benessere che lui sapeva farle provare, sui suoi splendidi occhi azzurri che sembravano ancora più radiosi, sulla trasformazione del suo modo di porsi che da distaccato le sembrava ora più propenso ad avvicinarsi a lei, ad aprire una piccola breccia.

Con un lieve gesto, Christian appoggiò il suo braccio dietro la schiena di Monica e quasi la sospinse dolcemente verso il tavolo, scostando la sedia per farla accomodare. Prese posto accanto a lei e, scusandosi, le chiese di poter consultare il cellulare per vedere se aveva perso qualche chiamata o ricevuto qualche messaggio.

«Non farti alcuno scrupolo, fai pure» lo incoraggiò Monica, mentre Christian accendeva il cellulare. Lei si rese conto che Christian in sua presenza finora non si era limitato solamente ad azzerare la suoneria, ma aveva proprio spento il telefono isolandosi dal suo mondo, esattamente come aveva detto poco prima a Monica. Sapeva precisamente cosa significasse per lui rendersi irreperibile per qualche ora, sebbene fossero nel week-end e la consapevolezza la fece sentire orgogliosa del suo comportamento e dell'attenzione esclusiva che Christian le stava riservando.

«Vado un attimo a sciacquarmi le mani» gli sussurrò, coniugando la sua personale necessità con quella di lasciargli un po' di intimità qualora avesse dovuto fare qualche telefonata.

Si recò in bagno e si diede anche una controllata al trucco. Teneva ancora bene ma non esitò a ripassarsi un filo di rossetto sulle labbra. I baci di Christian lo avevano sbiadito un po'. Estrasse dalla borsetta anche la spazzolina pieghevole e si diede una passata ai capelli. Si guardò nell'ampio specchio e, visto che in quel momento era sola, si regalò un sorriso, grata all'immagine che vedeva riflessa e felice per quell'aria rilassata che la giornata le stava riservando.

Quando tornò al tavolo, Monica vide che Christian stava riponendo il cellulare nella tasca della giacca.

«Tutto bene?»

«Sì, hanno capito tutti che questa era una giornata in cui non dovevano disturbare» ammise ridendo e rivolse a Monica uno di quei sorrisi carismatici in grado di far sciogliere ogni sua difesa.

Irresistibile (wattys 2019) Où les histoires vivent. Découvrez maintenant