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Quando il campanello del suo appartamento suonò, Monica era già pronta. Il lungo abito blu notte le scivolava sul corpo, la lunga fila di strass che incorniciava la scollatura a cuore proseguendo fino a segnare due sottili spalline finiva per l'incrociarsi dietro al suo collo e ricadere in due fili luminosi lungo la schiena nuda.

I sandali color argento la slanciavano facendola sembrare ancora più alta e più magra.

Rispose al video citofono intravvedendo il viso di Christian e i capelli pettinati all'indietro, imprigionati quasi completamente dal gel e lasciando solo un accenno di ciuffo.

Si sentì pervadere da un brivido intenso che si accentuò quando l'uomo comparve alla sua porta e mostrandosi di persona, con il corpo muscoloso fasciato da uno smoking che gli calzava alla perfezione.

Non era un abito comprato alla boutique, Monica lo avrebbe riconosciuto fra mille eppure gli stava addosso in maniera stupefacente, gli aderiva come un seconda pelle, semplicemente perfetto.

Restò incantata di fronte all'ottava meraviglia del mondo, per un momento materializzata davanti a lei.

«Non mi fai entrare?»

«Ce... certo che sì» rispose la ragazza, con un leggero balbettio.

«Cucciola, ti faccio questo effetto?» le chiese dolcemente Christian, con un ego che in quel momento stava crescendo a dismisura.

«Sei... sei bellissimo» quasi sussurrò e arretrò di un passo per ammirarlo dalla testa ai piedi per poi tornare ai suoi occhi che la stavano lentamente scandagliando allo stesso modo.

«Anche tu Monica sei bellissima» le sussurrò avvicinandosi a lei e abbracciandola. «Sei un sogno che si sta materializzando» e avvicinò la bocca alle labbra della ragazza per un bacio lungo ed intenso che confermava tutto l'amore appena sbocciato fra di loro.

Cristian la portò in un ristorante di lusso, a due passi dal Duomo di Milano. Tutta la piazza era illuminata, l'atmosfera semplicemente magica.

Furono ricevuti da un maitre che li condusse in una saletta riservata, destinata soltanto a pochi tavoli selezionati.

Il menù sofisticato era a dir poco sublime dall'antipasto, al secondo, al dessert.

Tutti i piatti sembravano delle eleganti composizioni d'arte e Monica, prima ancora che con il gusto, li mangiò con gli occhi assaporando i meravigliosi profumi che si sprigionavano da quei piccoli assaggi dai colori invitanti.

«Monica, davvero ci terrei che tu considerassi l'idea di venire a vivere da me» riprese Christian verso la fine della loro cena.

«E' una proposta... impegnativa da parte tua, Christian.»

«Certo, ma non pensare che sia avventata. Anche se ci conosciamo da poco, ci ho riflettuto molto.»

«Mi lusinghi, ma davvero non so cosa risponderti. Mi aspetta un periodo parecchio carico e non so...»

L'uomo prese la mano tra le sue e la fissò negli occhi.

«Monica, non escludere a priori di essere felice. So che hai qualche remora nei miei confronti, so che ancora non mi hai del tutto perdonato per come sono andate le cose all'inizio della nostra storia, ma spero che questo non influenzi ciò che provi per me. Lo sento che mi vuoi quanto ti voglio io e non desidero altro che provare a condividere con te la nostra quotidianità. Sono sicuro che possiamo farcela.»

«Perché non aspettare un pochino, allora?»

«Perché non servirebbe a nulla. Abbi fiducia in me, ti prego e dimmi di sì.»

Tornò a fissare la ragazza e Monica cercò di intravvedere nel suo sguardo la conferma ai suoi dubbi.

Tutto stava andando troppo velocemente e con Christian non sapeva se stava facendo la cosa giusta.

«Ti prego...» le disse lui con un'espressione cucciolosa, completamente diversa da quella del dominatore che poco prima le aveva chiesto di indossare l'abito lungo.

«Io... vorrei dirti di sì» tentennò Monica.

«E allora fallo e basta. Stasera vieni a casa con me e domani andiamo a casa tua a prendere le tue cose. Il mio armadio è già mezzo vuoto e aspetta di essere riempito dai tuoi vestiti.»

«Come mai è già vuoto?» gli chiese Monica, non comprendendo fino in fondo cosa intendesse.

«Ho fatto liberare una parte dalla signora Paola mentre eravamo a Firenze.»

«Avevi pianificato tutto?»

«Pianificato proprio no, ma mi sono preso avanti.» La guardò regalandole un sorriso.

«E credo di aver fatto la cosa giusta.»

«Questo me lo dirai più avanti.»

«Significa che è un sì alla mia richiesta?»

«E' un sì e stasera vengo a casa con te.»

«Mi stai rendendo l'uomo più felice del mondo.»

«Allora sei un tipo che si entusiasma con poco» lo punzecchiò Monica per sdrammatizzare la solennità del momento, ma in realtà si sentiva il cuore leggero e non vedeva l'ora di tornare alla sua villa e di addormentarsi nel suo grande letto lasciandosi stringere fra le sue braccia, come la sera precedente.

Irresistibile (wattys 2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora