Capitolo 19

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Stiamo andando in ospedale per cercare informazioni spero vada tutto bene. Ci vogliono un paio di minuti per arrivare "Tutto ok?" chiede Matteo "Mhmm.. così" "Dai tranquilla" e mi poggia una mano sulla gamba per consolarmi. "Eccoci arrivati" lo guardo impaurita "Tranquilla" e mi bacia.

Entriamo in ospedale e dobbiamo aspettare di nuovo un'ora per poter parlare con il dottore. Aiutatemi. Dopo circa un'ora arriva il dottore Giuseppe "Buongiorno" saluta "Bungiorno" rispondiamo "Prego seguitemi" e ci indica la strada da fare. Entriamo in una piccola stanza con una scrivania due sedie e vari quadri appesi al muro oltre agli scaffali pieni di medicine. "Accomodatevi" e così facciamo "Allora ditemi, come mai siete venuti qua?". Inizio a raccontare la mia storia e alla fine dice che loro non hanno niente ma che dovrei andare al Comune per sapere di più. "Va bene, grazie mille dottore" lo salutiamo ed andiamo via.

Ovviamente di pomeriggio il Comune è chiuso quindi dobbiamo aspettare domattina per poterci andare. Chissà com'è il volto di mio padre o quello di mia madre. A chi somiglio di più? A lui o a lei? Sono domande stupide. Basta. Entriamo in camera e vado direttamente a stendermi sul letto, tutto questo mista mandando in tilt il cervello. Mi addormento pensando ai miei veri genitori.

"Io ho fame, ordiniamo qualcosa?" chiede Matteo "Si anch'io, pizza?" dico "Ovvio" ordina la pizza ovviamente in Calabria è più buono il cibo. Non ho mangiato mai così buono in vita mia. Da noi non si mangia molto bene. "È buonissima" "Troppo" risponde Matteo "Usciamo a fare un giro?" chiede "Si, ma dove andiamo?" "Mentre venivamo ho visto che qui vicino c'è il mare potremmo andare là ti và?" "Ma certo, non capita tutti i giorni di vedere un mare così bello" dico ed insieme usciamo dalla stanza ed iniziamo a camminare verso il mare, è stupendo "È meraviglioso" dice Matteo "È la stessa cosa che stavo pensando". Ci sediamo sulla spiaggia e mi perdo nei miei pensieri. Penso a quanto sarebbe stato bello vivere in una famiglia normale senza tutti questi problemi, penso ai miei genitori adottivi sono un pò arrabbiata con loro dovevano dirmelo anche se non penso sia facile dire ad una figlia 'sei stata adottata' ma li capisco non l'hanno fatta apposta magari volevano proteggermi da qualcosa che mi avrebbe fatto solamente soffrire. A distrarmi da questi pensieri e Matteo che mi prende ed inizia a correre verso l'acqua "Fermo che fai?" domando gridando "Ti faccio distrarre un pò" dice serio e mi getta in acqua "Ma sei matto?" dico "Si di te" "E non provare a cambiare discorso, mi hai bagnata e adesso come ci asciughiamo? È sera non c'è il sole e non abbiamo nient'altro per asciugarci" "Non importa, l'importante è che ti ho fatto distrarre da quei pensieri" e mi bacia "Ora andiamo" dice ed insieme usciamo dall'acqua. "Fortuna che siamo venuti a piedi" dice "Altrimenti la mia bambola si sarebbe bagnata tutta" continua meritandosi un colpetto sulla spalla destra. Arrivati in hotel, menomale che non ci hanno detto niente che eravamo tutti bagnati, entriamo in camera andiamo a fare la doccia. Si siamo andati perchè è entrato in bagno con la forza. Non è che mi dispiaccia però. Usciti io vado ad asciugarmi i capelli mentre lui si mette a dormire. Io invece non ci riesco penso a domani. Verso le tre di notte mi addormento.

***

Ci svegliamo entrambi facciamo colazione e ci avviamo verso il Comune. Anche Matteo è nervoso. "Buongiorno" diciamo "Buongiorno, cosa vi serve?" chiede la signora bionda "Abbiamo bisogno di informazioni" dico "Che tipo di informazioni?" chiede "Sulla nascita di Francesca Monti, è mia madre e l'ho scoperto solo pochi giorni fa. Vorrei sapere di più su di lei" "Hai un documento con te per accertare che sei veramente tu" "Si eccolo" e le do il documento che mi avevano dato le mie nonne. "Mhm.. va bene posso aiutarvi. Io conosco Francesca siamo state amiche finchè lei non si è sposata con Andrea ed è andata a vivere in un piccolo paesino vicino Milano" a quelle parole rimango a bocca aperta "I miei veri genitori, abitano nel mio stesso paese?" chiedo "Te lo dico subito, aspettatemi qua" dice "Va bene" "Matteo ti rendi conto? I miei genitori sono dove abitiamo noi. Non ci credo" dico tutta contenta saltandogli addosso "Eccomi sono arrivata" "E allora?" chiedo ansiosa "I documenti dicono che tua madre si è sposata qua ma dopo due anni è andata a vivere vicino Milano come ti avevo detto, lei e Andrea hanno avuto due figli Lorenzo e Anna" "Io sono Anna ma chi è Lorenzo?" faccio la domanda più a me stessa che a lei "Questo non lo so" dice "E tu giovanotto vai nell'altro ufficio a prendere la foto di suo padre che stranamente abbiamo trovato" ordina la signora a Matteo.

Matteo pov's

"E tu giovanotto vai nell'altro ufficio a prendere la foto di suo padre che stranamente abbiamo trovato" mi dice la signora che sta informando Anna "Va bene arrivo subito" dico e mi allontano. Questa situazione mi sembra strana, Andrea il padre e Lorenzo il fratello. Sembrerà strano ma coincidono perfattamente con gli anni del mio professore e del mio amico Lorenzo. Bah... vedremo. "Giovanotto.. giovanotto" mi chiama il signore "Si si scusi" "Sei tu che devi prendere la foto?" mi chiede "Si si sono io" e mi porge la foto. Oh cazzo. E adesso? È lui. È lui avevo ragione. "Tutto apposto?" chiede il signore "Si.. si" dico e vado verso Anna.

"Hei hai trovato la foto?" chiede "Si si l'ho trovata" dico "E allora? Fammi vedere" dice tutta contenta. Oddio è adesso? "Dai dammi" continua e io gli do la foto. Appena la guarda non capisce subito ma dopo un pò una lacrima le riga il volto. "Oddio Matteo è lui" dice abbracciandomi "Si ho visto" "E secondo i miei calcoli penso di aver capito anche chi è tuo fratello" "Come pensi di aver capito chi è mio fratello?" chiede confusa "Si penso sia Lorenzo il mio amico, gli anni coincidono" dico e mi guarda confusa "Ha detto di essere stato adottato e che ha una sorella che dovrebbe avere due anni in meno di lui" concludo "Non so cosa pensare vorrei solo sapere come posso dirglielo" mi guarda e sta ancora piangendo, le asciugo le lacrime. Mi dispiace vederla così. "Andiamo?" domando "Si certo" risponde. Salutiamo la signora ed insieme andiamo verso l'hotel. Lei non parla perchè come sempre sta riflettendo. Riflette su ciò che le succede e soffre. Soffre molto ed io non so come aiutarla. Entriamo in camera e va direttamente in bagno, si chiude dentro ed esce dopo due ore con gli occhi più gonfi che mai. Devo trovare una soluzione. Subito.

*Spazio Autrice*

Abbiamo scoperto chi è il padre di Anna, vi aspettavate fosse lui? E voi che dite? Secondo voi Lorenzo è suo fratello? Alla prossimaa...

~Pas

Tutto puó succedere [IN CORREZIONE] Onde histórias criam vida. Descubra agora