Capitolo 3

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-Si certo... Io vado, ma non finisce qui!- E si allontana...

Sono appena entrata nella baracca che mi ha fatto vedere quel rompi scatole di Mark, dopotutto aveva ragione, non è male. Mi siedo su un piccolo divano e mi addormento.

Il giorno dopo sento dei passi venire da fuori e decido di alzarmi per avvicinarmi alla porta attendendo che essa si apra, per colpire con una mazza da baseball chi sta entrando, nel caso fosse qualche malintenzionato. Apro e colpisco!

-Ahhiaaa!- ops... È Mark. Ha perso i sensi. Cosa faccio ora? Lo prendo e lo metto sul divano...

-Mark, ehi... Mi senti?- dico, ma non risponde.

-MAAAAAARK!- caspita quant'è dormiglione!

-Ahhh ti prego non mi uccidere! Non ho fatto nulla di male!- gli avrò rotto qualche rotella...

-Calmati sono io. Pensavo fossi qualche persona pericolosa... Scusami, ma ora dimmi cosa vuoi che ho da fare!- esclamo.

-Ero venuto per vedere se stavi bene, e per proporti di giocare un po a calcio, che ne dici?- pazzo, pazzo e ancora pazzo!

-No, odio questo sport e ora che hai visto che sto bene ti prego di andartene, CIAO.- Mi fa imbizzarrire.

-COSA? E perché lo odi? È un bellissimo sport, cosa ci trovi di sbagliato? Daii giochiamo a calcio!- ma è proprio testardo.

-No, ora vattene. E comunque questo "gioco" come lo chiami tu, non fa altro che causare guai!- Detto ciò, lo caccio.

Ora vado da mamma, lei si che è più importante di questo 'coso' che chiamano Calcio.

Ecco, sono davanti alla porta della sua camera ed entro.

-Ciao mamma!- esclamo felicemente.

-Ciao tesoro mio! Mi sei mancata anche se ti ho visto solo qualche ora fa. Dove hai dormito? E hai mangiato?- ecco che comincia...

-Mamma tranquilla, un mio compagno di classe mi ha portato in un posto carino dove sono stata benissimo, e si ho mangiato mentre venivo qui. Parlando di te, quando ti dimetteranno?- chiedo.

-Oggi stesso, ma ho intenzione di affittare un altro appartamento e divorziare, non bado alle conseguenze.- dice. Sul mio volto si forma un grande sorriso.

-Sono contentissima! Finalmente lo hai capito! Ma come farai con papà?- chiedo.

-Dovrà accettare per forza...- risponde lei. Finalmente vivremo la nostra vita felicemente!

Qualche giorno dopo...
Oggi comincia ufficialmente la mia nuova vita. Mio padre ha dovuto accettare altrimenti mamma l'avrebbe denunciato. A scuola continuano a rompere ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Con Mark continuo a litigare, a causa della sua solita frase: "giochiamo a calcio!" lo odio. Ora sono a scuola e si sta avvicinando

-Cosa vuoi?- dico.

-Perché odi il calcio?- sapevo che me l'avrebbe chiesto prima o poi...

-Cosa ti importa?- rispondo.

-Se me lo dici ti prometto che non ti darò più fastidio e di questa conversazione nessuno saprà l'esistenza.- dice.

-E va bene, però dobbiamo andare in un posto più tranquillo.- accetto, almeno la finirà di parlarmi.

-Vieni con me.- dice. Mi ha portata in un posto meraviglioso, dove c'è una ruota appesa ad un albero che Mark utilizza per allenarsi.

-Wow!- esclamo.

-Ti piace vero? Ci vengo da quando ero piccolissimo, è il mio posto preferito. Comunque sia, mi racconti?- speravo si fosse dimenticato...

-Bhe... In realtà non so nemmeno io perché. Ero piccola e giocavo con mio padre che a quei tempi era davvero un bravo padre. Giocavamo  a calcio e all'improvviso passò un'auto che si fermò davanti a noi, chiamando mio papà. Si allontanò per non farmi ascoltare. Al suo ritorno era cambiato, ed iniziò a gridare che era tutta colpa del calcio, senza spiegarmi il motivo. Da quel giorno lui cambiò iniziando a non lavorare e ad ubriacarsi maltrattando poi mia madre. Fino a qualche giorno fa ancora lo faceva, però quando mia madre è andata all'ospedale, ha deciso di chiedere finalmente il divorzio. In questo momento ci stiamo trasferendo solo noi due e lui non ha potuto dire niente altrimenti sarebbe finito in carcere. Non mi ha mai detto cosa successe quel giorno. Se odio il calcio è perché ha fatto cambiare mio padre... In classe non ho detto niente di questo fingendo che mio padre lavorasse e avesse trovato lavoro proprio qui, invece ci siamo trasferiti per il lavoro di mia madre. Questo è tutto.- dal mio viso sento scendere delle lacrime... Accidenti!...
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Ciao a tutti! Come state? Spero vivamente che questa storia vi stia piacendo. Come vedete abbiamo scoperto come mai Manuela odia il calcio, ma non sappiamo il vero motivo (nemmeno lei lo sa). Scopriremo tutto più avanti. Ciao 😘

Insieme Nonostante Tutto - Mark Evans IEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora