Love and war

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"If liberty means anything at all,
it means the right to tell people
what they do not want to hear."
(George Orwell)

"Allora...quando avevi detto che mi avresti ucciso se avessi continuato con i nomignoli, non immaginavo lo avresti fatto con il sesso."

Alec aveva riso con il respiro pesante e si era voltato sul letto per osservare Magnus. Gli occhi blu brillavano gioiosi ed era una vista così bella che Magnus era stato costretto ad avvicinarsi per baciarlo. Alec aveva rilasciato un gemito contro le sue labbra, le mani che si muovevano sulla pelle nuda della schiena dell'altro. Avrebbe potuto iniziare a fare le fusa, per via di tutte quelle attenzioni.

Erano stati interrotti rudemente da una suoneria e Alec si era allontanato con un borbottio riluttante. Era scappato alla presa di Magnus ed era sceso dal letto per recuperare il cellulare dalla tasca dei suoi jeans. Una foto di Jace era ben visibile sullo screen e Alec non era riuscito a trattenere un sospiro.

Si era voltato per fronteggiare Magnus e lo aveva trovato intento ad adocchiare il suo corpo nudo con interesse.

"Smettila di fissarmi il culo" aveva detto, senza alcuna rabbia.

"Fammi smettere" aveva scherzato quello, sorridendo.

Alec aveva alzato gli occhi e aveva poi risposto al telefono. La sua voce suonava roca alle sue stesse orecchie.

"Sono davanti alla porta di casa tua e tu non ci sei" aveva annunciato Jace senza preamboli. "Sono con Clary. Alla fine non era arrabbiata con me, stava soltanto affrontando i postumi della sbornia. Una brutta sbornia."

"Perché sei davanti alla porta di casa mia?" aveva borbottato Alec, spostandosi di nuovo verso il letto, per accoccolarsi addosso a Magnus e intrecciare le loro gambe.

"Sono venuto a controllare che fossi ancora vivo" aveva affermato Jace. "Perché sono un bravo fratello. Dove sei?"

Era sceso il silenzio per qualche secondo, dopodiché Alec si era schiarito la voce. "Sono da Magnus."

"Oh, fantastico. Arriviamo" aveva detto Jace.

"Aspetta!" aveva sputato, prima di riuscire a ricomporsi. "Dacci qualche minuto."

"Oddio, siete entrambi nudi, vero?"

Alec si era schiarito nuovamente la voce, mentre le guance gli si arrossavano. "Sì."

"Okay, avete cinque minuti" aveva detto Jace, come se stesse facendo loro chissà quale favore.

Alec aveva attaccato per poi seppellire immediatamente il volto nel collo di Magnus, inebriato dal suo profumo.

"Immagino che dovremo uscire dal letto, vero?" gli aveva sussurrato all'orecchio, le dita che giocavano con i capelli neri di Alec.

Lui aveva gemuto, lasciandogli un bacio sul pomo d'Adamo. "Forse se li ignoriamo per un po', se ne andranno e basta."

Magnus aveva riso, le dita erano scivolate dai capelli alla base del collo.

"Non dico di conoscere tuo fratello meglio di te, ma sappiamo benissimo che non succederà mai" aveva detto e Alec era riuscito a percepirne il sorriso contro l'orecchio.

"E va bene" aveva sospirato.

Si era allontanato riluttante da Magnus, flettendo le spalle per allungare i muscoli intorpiditi e si era alzato nuovamente dal letto, indossando i suoi vestiti che giacevano sul pavimento. Magnus aveva fatto lo stesso e Alec non era riuscito a trattenere una o due occhiate (o anche tre). Si era dovuto trattenere prima di perdere il controllo e spogliarlo di nuovo. Si era sentito leggermente rassicurato quando aveva beccato Magnus fissarlo a sua volta.

Step Onto My Balcony || Malec [Traduzione]Where stories live. Discover now