Bloodie Painter

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"Che giorno é oggi?"
"Non so Eren"
"Beh, ti capisco, é solo uno tra i 365 giorni dell'anno"
"Ma come fai a non capire?!Ti sei scordato del tuo compleanno?"
"No, é che...Vedi...Ricordare un giorno preciso dell'anno che senso ha?Poi ricordarsi il giorno della nascita di qualcuno, se quel qualcuno muore, l'anno dopo si soffre ogni volta che torna in mente che qualcuno era vivo"
"Sei un pessimista"
"Altro da dire?"
"No...Buon compleanno"

Gli porsi il mio regalo: una spilla gialla con uno smile.

"Grazie, hai mai notato che se capovolgo lo Smile e trasformo gli occhi in un mento aggrottato é il simbolo di una vita passata senza divertimento?Il solito ~Mai 'na gioia~"

Mi stesi sull'erba pensierosa, possibile che un ragazzo faccia dei ragionamenti così...cupi...A quanto pare lui sì.

"Fatto.É venuto bene vero?"

Mi sedetti e osservai il paesaggio ritratto nel foglio

"Ora mi devi dare lezioni private di disegno che a malapena so disegnare uno stickman che corre"
"Perché?"
"Mi piace molto il tuo stile di disegnare, vorrei imparare"

Eren si alzò e mi strofinò la testa

"Allora cambiamo prospettiva"

Lo seguii lungo il sentiero del parco.
Eren era un ragazzo molto particolare, fin troppo, non andavamo nella stessa scuola ma lo conobbi su Facebook trovando le foto dei suoi disegni: diventammo così amici.
Viveva a pochi minuti da casa mia e ogni volta mi veniva a trovare, o viceversa, per andare al parco, diceva che con me gli era più facile trovare l'ispirazione.

***

"Oltre a paesaggi che sai fare?"
"So fare il mio autoritratto"
"Puoi disegnarmi?"
"Intendi che devo farti un ritratto"
"No, non scomodarti, ti va un gelato?"
"Conosco una gelateria quì vicino"

Ci dirigemmo alla gelateria e ordinammo

"Due gelati grazie"
"Gusti?"
"Io pistacchio e frutti di bosco, signora"
"Lo stesso per me!"
"Ecco a voi"

Eren li prese mentre io pagai e ci sedemmo in un tavolino all'aperto

"Poi ti riporto i soldi"
"Non ci pensare!Offro io! È il tuo compleanno, ma stai scherzando?!"
"Be, allora, grazie"
"Sai, mi sono sempre chiesta perché stai sempre da solo, anche quando ti incontro per strada sei come isolato dal mondo e racchiuso tipo in una bolla di sapone ma fatta di CEMENTO ARMATO"

Esagerai con l'effetto "senso-controsenso divertente": una definizione di mia invenzione per definire una specie di sbalzo di tono da tranquillo a intenso.
Ottenni un lieve sorriso da parte sua.

"É che non mi piace stare con le persone"
"E io cosa sarei allora?"
"Sei la mia ragazza"

Per poco non mi andò di traverso la saliva e iniziai a tossire

"EEEEEEEH?!?!"
"Dai, sto scherzando!"
"Ah, per poco...Lo hai fatto sembrare così credibile"
"Sono un bravo attore?"
"Non ti ci vedo"
"Senti, sai perché voglio che venga anche tu al parco con me? Perché disegnare é la seconda cosa che mi piace di più al mondo, la prima sei tu, ti amo"

Dopo questo sputai in mano quel poco gelato ai frutti di bosco che mi era rimasto in bocca ridendo come una drogata

"Sono bravo a recitare vero? Eheh"
"Mi hai fatto prendere un infarto"
"Prego"
"Scemo!"

Gli tirai il gelato sputato addosso macchiandogli la manica della felpa

"Noh!Ora non andrà più via per colpa tua!"
"Prego"

*Creepypasta* X Lettrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora