Appendice A: la revisione

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La prima appendice di questo piccolo manuale tecnico è dedicata alla revisione. Puoi essere l'ingegnere dello storytelling più talentuoso ed esperto mai esistito nell'universo, ma se pensi che la tua storia sia perfetta fin dalla prima stesura... be' forse è meglio che ti dedichi a qualcos'altro. E lo dico per essere gentile, perché in realtà ti meriteresti qualche insulto.

A prescindere da come hai strutturato il lavoro di preparazione (metodico o influenzato dalla sola ispirazione), la prima stesura rappresenta una bozza della storia che stai costruendo. Il lavoro non è finito, anzi, è appena cominciato. Perché scrivere è un piacere, ma revisionare... cavolo revisionare può essere addirittura doloroso. Devi essere freddo, razionale, brutale. Devi essere disposto a tagliare tutto quello che ostacola lo scorrere della lettura, l'evoluzione dei personaggi e lo svolgersi della trama. Non importa che quella scena sia la tua preferita, se è superflua devi avere la forza di tagliarla. Senza dubbi, esitazioni o scalate degli specchi alla ricerca della scusa perduta. Affronta la verità e via, uno strappo secco è sempre il modo migliore.

I metodi per affrontare la revisione sono molti, ogni ingegnere ha il proprio. Con il tempo e l'esperienza troverai quello per te più efficace, ma nel frattempo puoi affidarti a quello degli altri. Io ho iniziato seguendo quello consigliato da Stephen King su On Writing, e poi l'ho modificato per adattarlo alle mie esigenze e alla mie possibilità. Ti espongo la mia versione in maniera schematica, e spero che ti possa essere utile.


Prima fase: pausa lettura

Appena ultimata, la prima stesura ha bisogno di un periodo di assestamento dentro la tua testa. Devi chiuderla dentro uno scomparto mentale e lasciarla riposare. Non devi disturbarla, non devi andare a controllare in continuazione come sta. Devi lasciarla in pace e pensare ad altro. Il modo migliore per riuscirci è leggere uno o più libri dei tuoi autori preferiti: ti distrarrai e ti abituerai alla bellezza dei loro stili (ti saranno di ispirazione per la futura correzione). Questa fase non ha una durata fissa. Come dice King, quando il manoscritto ti apparirà "come un relitto sconosciuto comperato in qualche mercatino delle pulci" in cui non ricordi nemmeno di esserti fermato, allora (e solo allora) sarai pronto a passare alla fase successiva.

Seconda fase: primo editing

Rileggi tutta la storia e correggi tutto quello che ti sembra fuori posto. Ci saranno errori di battitura, e anche qualche svista grammaticale, ma soprattutto ci saranno dei punti in cui il tuo stile zoppica, paragrafi o anche capitoli che capisci di poter scrivere meglio, e anche svolte narrative scricchiolanti o fili della trama intessuti con poca precisione. Può essere un lavoro lungo, ma devi rimboccarti le maniche e ultimarlo con perizia. Vuoi diventare un ingegnere dello storytelling, dico bene? La pigrizia o il pressapochismo non fanno parte del nostro DNA.

Terza fase: beta-reader

Terminata la prima revisione puoi inviare la tua storia a una parte dei tuoi lettori di fiducia. Solo ad alcuni di loro, non a tutti, mi raccomando. L'efficacia dei beta-reader è massima quando leggono la tua storia per la prima volta, e crolla nelle letture delle versioni successive. Per cui dividili in gruppi (almeno due) cercando di tenere presente le loro qualità di lettori. Alcuni sono bravi a scovare errori stilistico/grammaticali, altri a darti pareri sulla validità dell'intreccio. All'inizio hai bisogno di una valutazione più profonda, per cui invia il manoscritto ai lettori più attenti, e lascia gli altri per le correzioni successive.

Mentre attendi il loro responso, leggi romanzi e guarda film o serie tv affini alla storia che hai scritto. Parlo, per esempio, di romanzi ambientati nello stesso luogo, oppure di film che affrontano le stesse tematiche o di serie tv con una dinamica dei personaggi simile a quella che hai in mente. Potrebbero ispirarti nuove idee od offrirti spunti di riflessione per approfondire quelle che hai già inserito nel manoscritto.

Quarta fase: secondo editing

Arrivati i responsi dei beta-reader, devi affrontare la seconda fase di correzione. Non offenderti se riceverai molte critiche, anzi ringrazia chi te le invia perché sono fondamentali per migliorare il tuo lavoro. Non devi per forza correggere tutto quello che i lettori ti indicheranno, perché in fin dei conti sono solo un piccolo campione statistico, ma se due lettori diversi ti segnalano il medesimo problema puoi essere abbastanza certo che quel problema esiste, e che quindi deve essere sistemato.

Quinta fase: il professionista

Ripeterai la terza e la quarta fase tante volte quanti sono i gruppi in cui hai suddiviso i tuoi lettori di fiducia, e poi ti ritroverai di fronte all'ultimo gradino della fase di revisione. Il grande dilemma: smettere di correggere e inviare il manoscritto alla case editrici, o rivolgersi a un editor professionista per ottenere una nuova e più profonda analisi?

Nessun autore può editare perfettamente il proprio lavoro e le case editrici preferiscono ricevere manoscritti già pronti per la pubblicazione. Due punti a favore del professionista, quindi. C'è però il problema del costo e soprattutto della scelta del soggetto: quanto è giusto spendere e come riconosci l'editor bravo da quello improvvisato?

Rispondere alla seconda parte della domanda è semplice: il professionista valido lo riconosci chiedendo informazioni, sentendo le opinioni dei vecchi clienti, studiando il suo CV o il suo profilo LinkedIn. Ti consiglio anche di avere un colloquio preliminare (dal vivo o almeno telefonico), perché durante il lavoro di editing serve anche una sintonia di stile e di intenti.

Per il costo, invece, la situazione è più complicata. Io ho un'opinione precisa a riguardo, ma è solo il mio pensiero per cui prendilo per quello che vale: se credi in quello che hai scritto e hai la possibilità di investire il denaro necessario, l'aiuto di un professionista può permetterti di fare il salto di qualità, ma se le possibilità economiche sono scarse e devi accontentarti dell'editor che offre prezzi scontati, meglio risparmiare, lavorare personalmente sul testo (notte e giorno, fino quasi ad avere la nausea del tuo manoscritto), e tentare la sorte direttamente con le CE. In entrambi i casi raggiungere la pubblicazione sarà un'impresa titanica.


A questo punto non mi resta che augurarti buona revisione. Ti invito a lasciare la tua opinione tra i commenti qua sotto, e ti ricordo che puoi suggerirmi gli argomenti delle prossime appendici, la mie esperienza (seppur ridotta) è a tua completa disposizione.

L'ingegneria delle storie. Piccolo manuale tecnicoWhere stories live. Discover now