Buio

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Gregory correva senza sosta da ormai un ora, ma nonostante questo aveva freddo, terribilmente freddo, infatti indossava solamente una maglietta a maniche corte grigia e un paio di pantaloni della tuta. Inizialmente non aveva capito perché il suo rapitore lo avesse lasciato andare, ma adesso, mentre correva per la gelata, buia e disabitata campagna inglese, si era reso conto che l'uomo non lo aveva liberato bensì aveva trovato il modo di ucciderlo senza nemmeno sporcarsi le mani ovvero farlo morire di freddo. L'ennesimo brivido percorse tutto il corpo dell'ispettore, il quale sentiva che sarebbe crollato da un momento all'altro. Smise di correre e cercò di regolarizzare il respiro, in quel momento sentì un gemito. Greg rimase in silenzio cercando di capire che cosa fosse quel suono e da dove venisse. Inizialmente pensò che fosse il verso di qualche animale, ma spostandosi di qualche metro capì che erano i gemiti di una donna e fu allora che vide un'auto scura in lontananza. Raccolse tutta la poca energia che gli era rimasta in corpo e corse verso l'auto.
Quando la raggiunse Gregory rimase fermo a guardarla e vide che al suo interno c'erano due donne, le quali riempivano il silenzio con i loro gemiti di piacere. L'ispettore si passò una mano sul viso dopodiché decise di bussare sulla portiera posteriore dell'auto, infatti nonostante tutto l'imbarazzo che provava in quel momento il freddo e la gioia di aver trovato qualcuno che potesse salvarlo in quella campagna desolata erano più  forti. Diede un leggero colpo sul finestrino e subito le due donne si interruppero e presero a guardarlo con occhi sbarrati. Una di loro indossò velocemente un maglioncino poi scese dall'auto. Solo quando la donna puntò una pistola contro Greg quest'ultimo la riconobbe.
-Irene Adler?- disse guardandola stupito.
-Ispettore Lestrade- rispose lei riponendo l'arma nella borsetta che si trovava all'interno del veicolo.
Irene fece entrare l'ispettore in auto e accese al massimo il riscaldamento, mentre la donna che era con lei lo coprì con un cappotto blu scuro.
-Che cosa le è successo?- domandò Irene Adler.
Con un sospiro stanco Greg iniziò a raccontare la sua storia, scompostamente seduto sul sedile anteriore, mentre Irene accendeva il motore e si avviava verso Londra.

-Circa due mesi fa, mentre pranzavo in un locale, una bambina entrò piangendo e dicendo che sua mamma era stata appena uccisa, naturalmente seguì la piccola verso il luogo del delitto, ma dopo essere arrivato davanti ad una casa abbandonata qualcosa mi colpì alla testa e svenni. Quando mi svegliai ero in una stanza dalle pareti bianche e con me c'era anche John Watson, uno dei miei migliori amici. La persona che ci aveva rapito era un giovane energumeno convinto di poter scatenare una guerra civile in Gran Bretagna se solo avesse parlato con Mycroft Holmes e noi eravamo sui ostaggi. Quando cercai di mettermi in contatto con Mycroft e Sherlock lui cominciò ad usare violenza contro di me, fino ad arrivare alla decisione di uccidere uno di noi due e fu allora che lo implorai di lasciare libero John dandogli in cambio la mia libertà. Da allora sono passati circa due mesi nei quali sono stato suo prigioniero, fortunatamente non ha più usato violenza su di me anzi sembrava quasi che si fosse affezzionato a me. Almeno fino ad oggi quando mi ha detto che non mi voleva più in casa sua e che potevo andarmene, all'inizio ero felicissimo e scappai velocemente da lui, ma poi capì che il suo intento era solo quello di farmi morire assiderato nella campagna e se non avessi trovato voi il suo piano sarebbe andato a buon fine-

Irene decise di lascire l'ispettore al 221B di Baker Street, in quanto Gregory e il suo compagno, il signor Holmes, abitavano in una zona di Londra troppo piena di telecamere per i suoi gusti. Gregory si tolse il cappotto dell'amante di Irene e dopo averle ringraziate entrambe ed aver promesso loro di non fare il nome di Irene con Mycroft e Sherlock scese dall'auto.
La sua felicità era talmente tanta che quasi non si accorse del freddo. Suonò il campanello e subito la simpatica signora Hudson gli aprì la porta. La donna quando lo vide sembrava parecchio stupita e cominciò a porre numerose domande all'ispettore il quale rispose distrattamente. In quel momento voleva soltanto raggiungere il piano superiore, abbracciare John e Sherlock, farsi prestare una giacca e magari farsi accompagnare da uno dei due dal suo amato Mycroft. Perciò dopo aver congedato velocemente la donna salì le scale ignorando i numerosi capogiri e aprì la porta del appartamento.
Ciò che non si aspettava era vedere l'amore della sua vita seduto su una delle poltrone dell'appartamento, avrebbe voluto correre da lui, abracciarlo e baciarlo fino allo sfinimento, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu pronunciare un semplice "ciao" poi tutto diventò buio.

Highway To HellWhere stories live. Discover now