4. La prima stupidaggine

2.9K 258 54
                                    


Quando Harry si ritrovò da solo, alla sera, dopo la fine del banchetto, in quella che sarebbe dovuta essere la sua stanza nuziale, si gettò sul letto e cominciò a piangere.

Louis era andato in un'altra camera e poco dopo Harry aveva visto entrare in essa un giovane vestito elegantemente.

Il riccio aveva spiato suo marito da uno spiraglio della porta lasciata aperta e aveva osservato con rabbia ed umiliazione la figura dell'uomo che Louis amava.

Non l'aveva visto in viso, non sapeva il suo nome, nè che carattere avesse, sapeva solo che lo invidiava e che lo odiava profondamente.

Si asciugò le lacrime dal viso e chiuse la porta.

Poi, con il volto risoluto, si sistemò i capelli e la tunica ed uscì dalla stanza.

Non conosceva ancora bene il palazzo, che era appena divenuto la sua casa, ma sapeva dove doveva dirigersi.

Non fu difficile per Harry trovare il quartiere dove vivevano le guardie del corpo reali.

Entrò senza nemmeno bussare e i soldati, non appena lo videro e lo riconobbero, si alzarono in piedi timorosi e si inchinarono a lui.

Il riccio li guardò uno ad uno e poi disse ad un ragazzo moro e muscoloso:

" Tu, vieni e seguimi!"

Il soldato, ovviamente, seguì il principe senza porsi alcun problema e non esitò nemmeno quando Harry varcò la porta della propria camera da letto.

Senza dire nulla o dare alcuna spiegazione, si spogliò e, completamente nudo, si mise a quattro zampe sul letto.

" Coraggio, scopami!"

Il soldato spalancò gli occhi e rimase immobile, non sapendo cosa fare.

Harry, allora, si voltò e, guardandolo negli occhi con durezza, disse:

" È un ordine! Infila il tuo cazzo subito nel mio culo o ti faccio condannare a morte!"

Detto questo si voltò, si rimise nella stessa posizione e si ritrovò addosso il soldato che, inevitabilmente, aveva dovuto obbedire.

Il ragazzo lo possedette in modo rude e violento e, quando ebbe finito, si sistemò e aspettò.

" Vattene" gli disse Harry con la voce rotta dal pianto.

Quando fu solo, il riccio si lasciò cadere sul letto e si rannicchiò su se stesso.

Non avrebbe dovuto essere così la sua prima notte di nozze.

Non avrebbe dovuto perdere così la verginità.

Avrebbe dovuto essere amato con dolcezza e devozione, avrebbe dovuto essere baciato ed amato...

Non avrebbe dovuto addormentarsi solo, in un letto vuoto.

Amoris flamma ( Larry Stylinson) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora