Cap.19

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Harry

Mi svegliai dopo quelli che mi parvero giorni con la testa che doleva spaventosamente ed un persistente senso di nausea a chiudermi lo stomaco. Mi passai una mano sul viso sospirando ed osservai pigramente le pareti scure della stanza in cui mi trovavo, riconoscendone subito l'arredamento sobrio e minimalista: Ero nel mio appartamento, placidamente disteso sul materasso del mio ampio letto a due piazze.
Un sospiro di sollievo fuoriuscì dalle mie labbra, probabilmente quello che avevo visto era stato solo un'orribile incubo.

Mi alzai cautamente dal comodissimo materasso e solo in quel momento mi resi conto dell'altra persona presente nella stanza.. Louis era accucciato in un angolo del letto e dormiva così tranquillamente da non sembrare neppure più la stessa persona. Aveva gli occhi chiusi con leggerezza e le folte ciglia che gli accarezzavano gli zigomi puntuti e leggermente coloriti, Un leggerissimo respiro fuoriusciva dalla sua bocca appena schiusa, mentre le mani erano strette rigidamente  intorno al suo busto, quasi come se avesse paura che qualcuno potesse ferirlo nel sonno. Lo osservai per qualche secondo mentre ancora era nel mondo dei sogni e per un attimo, solo per un'attimo, mi persi a pensare a cosa potesse sognare un essere come lui; A quali potessero essere le sue paure, i suoi desideri...
Osservandolo in quelle condizioni non potei fare a meno di pensare che fosse bellissimo, uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto in tutta la mia esistenza. Quel grazioso ciuffo castano sempre arruffato, abbandonato così casualmente sulla sua fronte, si abbinava perfettamente con la forma leggermente allungata dei suoi occhi e con il suo piccolo ed adorabile naso alla francese e quegli abiti, così retrò eppure così azzeccati su di lui, riuscivano perfettamente a fasciargli il corpo magro ma tonico, rendendo la sua immagine ancora più impeccabile ed attraente di quanto già non fosse.

Era bello, Louis, con la leggera luce del lampadario ad illuminarne il profilo addormentato... E non avevo fatto altro che ammirare il suo corpo rilassato centimetro per centimetro, prima di accorgermi di non essere più l'unico sveglio.
Louis, infatti, mi osservava attentamente con i suoi occhi pece leggermente stanchi già da qualche minuto e non volevo davvero sapere cosa fosse riuscito a rubare dai miei maledetti pensieri in quel momento.
Quando mi accorsi che non stava più dormendo, mi ritrassi di scatto da lui quasi con un gesto meccanico, mentre, con la coda dell'occhio, l'osservavo tirarsi su e massaggiarsi  delicatamente le tempie.

"Ti sei svegliato.." aveva borbottato con tono leggermente arrochito, alzandosi definitivamente  e tirando fuori dalla tasca un porta sigarette in argento.
In quel periodo non avevo fatto altro che abbassare lo sguardo al suo cospetto, non avevo fatto altro che mordermi la lingua per impedirmi di urlargli contro tutto quello che mi passava per la mente. Ma in quel momento, decisi che non avrei mai più chinato il capo per nessuno, e che non avrei mai più lasciato che mi calpestassero come lui aveva fatto con me fino ad allora.
Quello che mi aveva fatto era imperdonabile... e chissene frega se era lo spirito Alfa o chissà chi! Non mi sarei mai più sottomesso a lui, Mai più.

Se vuole la guerra io gli darò la guerra! Pensai con risolutezza mentre raccoglievo tutta la mia insolenza e mi preparavo a quello che sarebbe stato uno scontro di parole all'ultimo sangue.

"Si, ma non di certo grazie a te" sputai acido, alzandomi definitivamente dal letto. Sentii un versetto sorpreso solcargli le labbra mentre, con la solita eleganza, portava una sigaretta spenta alle labbra e l'accendeva con l'aiuto di un cerino, indiscutibilmente impeccabile nel suo algido distacco.
Non riuscii a trattenere il verso di pura rabbia che mi esplode in gola difronte alla sua indifferenza e mi avvicinai con determinazione a lui, levandogli al sigaretta dalle labbra e buttandola a terra, spegnandola con la punta del mio stivaletto destro. Lo sguardo che mi rivolese fu micidiale, a metà fra "adesso ti uccido" e "per me puoi esplodere" ma niente mi faceva più paura.
Niente, Neppure lui.

Gloomy Where stories live. Discover now