Sorpresa inaspettata

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Erano passati tre giorni. Solo tre fottutissimi giorni da quando ero sclerata in corridoio a causa di Malfoy. Non era colpa sua ma, il motivo per cui piansi, imprecai ed urlai come una pazza furiosa in corridoio davanti a centinaia di studenti, fu lui.
Ormai non seguivo nemmeno le lezioni, cosa che non era da me, la so-tutto-io che non segue le lezioni e che per la prima volta in otto anni non riesce a rispondere a una domanda della McGranitt!
Finite le meravigliose due ore di rune antiche, nelle quali mi immergevo totalmente e trovavo pace e serenitá, corsi, mettendo a rischio di incendio i miei polmoni, verso l'ufficio della McGranitt.

"Professoressa, professoressa mi ascolti" iniziai ad urlare da lontano. Si voltarono tantissime facce che mi guardavano con disprezzo, curiosità o semplicemente con non curanza del fatto che la "solita" e noiosa Hermione Granger corresse a perdifiato nel corridoio.
"Professoressa, le devo chiedere delle informazioni importanti che sono questione di vita o di morte!"

~McGranitt~
"Certo signorina Granger, mi segua nel mio ufficio".

Le chiesi di Malfoy, di come stava, perché non rispondeva ai miei gufi, perché era successo ció che accadde. Le chiesi anche come farmi perdonare e come farmi punire per la scenata, più che isterica, svoltasi nel cuore della notte perché causai disturbo a tutto, o almeno la maggior parte, del castello.
La professoressa non mi rispose e mi disse "Ogni cosa a suo tempo signorina Granger! Si calmi e vedrà che se sarà paziente e prudente verrà accontentata."
Cosa aveva nella testa quella professoressa. A volte me lo chiedevo e questa era una di quelle volte. Non aveva risposto a nessuna delle mie domande, bensì dicendomi che con la pazienza e la prudenza sarei stata accontentata. Cosa diavolo significava? Oltretutto mancavano 4 giorni al "porta una ragazza sulla scopa" e il "mio ragazzo" non c'era. Certo, il mio primo pensiero non era la scopa e tutta la faccenda, ma la sua salute, la salute di Malfoy!
Lo volevo accanto a me, ma non riuscivo a fidarmi completamente di lui, anzi, per niente...
Percarità, come potevo fidarmi di lui, un purosangue che mi ha sempre insultata per sette lunghi anni... anche se ora che ci rifletto su, negli ultimi due anni di scuola, non mi ha più chiamata mezzosangue, ma ero la Granger e insultava solo Harry, Ron e la situazione economica dei Weasley. Non mi piaceva comunque che beffeggiasse i miei migliori amici davanti a me, ma almeno io non ero la solita mezzosangue so-tutto-io.
Pensavo a tutto ció nei pochi secondi in cui la McGranitt mi stava parlando e un becco picchió forte e ripetutamente sul vetro ghiacciato del suo ufficio.
Mi eccitai nel vedere che era il gufo che avevo utilizzato tre giorni prima e, senza badare al discorso della professoressa, mi alzai di scatto e tolsi la lettera legata alla zampina del gufo.

Granger,
So che sei in pena per me e che mi trovi bello, ma devi stare tranquilla.
Qui al San Mungo mi curano bene e sto guarendo. Mi hanno dato quattro punti di sutura dietro al collo da dove mi usciva sangue quella sera e ora mi sto riprendendo.
La megera mi farà ritornare per portarti sulla MIA scopa e ti ci porteró promesso.
Saluti,
Malfoy

Ecco finalmente la risposta, le risposte a quei tre dannati e malati giorni di attesa.

"Signorina Granger, non potrà salire sulla scopa del signor Malfoy"

"Come, perché professoressa?!"

"Questa sarà la sua punizione, l'unica domanda a cui le ho risposto. Buona giornata cara."
Mi fece un occhiolino e corse via. Sapevo benissimo che l'occhiolino voleva dire che non era finita lì e che la mia punizione sarebbe stata una sorta di premio.

Io, Lui e il nostro Amore Where stories live. Discover now