Capitolo 12

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Quello che è nato come un bacio e che non sarebbe dovuto essere niente di più che un casto scontro di labbra, ci fa schiudere la bocca a entrambi, perché, anche se fino a qualche ora prima non lo volevamo ammettere, ci vogliamo davvero troppo.

Le nostre lingue si accarezzano, trovandosi pronte l'uno nella bocca dell'altra, morbide, calde e lente al punto giusto da farci impazzire entrambi e senza che questa esplorazione languida si interrompa, le mani di Piero si sono lentamente spostate sui miei fianchi.

Non so cosa diavolo stia succedendo, non so cosa faremo ma non riesco più a resistergli, non ci riesco proprio.

Ci allotaniamo con l'uno dalla bocca dell'altra con uno schiocco, i petti ansanti, le labbra gonfie e morbide mentre ci guardiamo negli occhi. Piero mi guarda con un'intensità tale che mi da la sensazione di sciogliermi. Gli affondo le mani nei capelli, sporgendomi per attirarlo a me perché, adesso basta sul serio, non ho più intenzione di stargli lontana più del dovuto.

Il bacio diventa famelico, infuocato, trasformandosi in uno scontro di lingue che, lo sapevamo, non sarebbero mai state sazie l'una dell'altra.

Le mie dita continuano la tortura ai capelli scuri di Piero e le sue mani trovano la pelle nuda dei miei fianchi dopo aver alzato la maglietta leggera che indosso, iniziando dei movimenti circolari che mi riempiono il corpo di brividi, facendomi lievemente ansimare sulla sua bocca, costringendoci solo in quel momento a fermarci per mezzo secondo prima di tornare a baciarci.

Il mio labbro viene mordicchiato e tirato da Piero verso di sé delicatamente con i denti e io sorrido contro la sua bocca, rabbrividendo ancora per le sue mani che a quanto pare si sono stancante di rimanere ferme sui miei fianchi. Salgono lungo il busto accarezzandomi piano, come se fossi la cosa più importante della sua vita.

Piero lancia in un angolo remoto della stanza la mia maglia, mentre io lo libero della sua.

Stacchiamo lentamente le nostre labbra mentre lui inizia una scia di baci che partono dalla guancia per poi proseguire verso la mascella, il collo, le clavicole e il seno, anche se ancora coperto dal reggiseno.

Mi lascio scappare dei gemiti e lui ne è soddisfatto. Lo sento contro la mia pelle, sento le sue labbra assumere la forma del suo splendido sorriso sghembo che mi manda in estasi.

Mi sgancia con lentezza snervante il reggiseno e io lo aiuto a togliermelo dalle braccia. Schiudo lievemente le labbra accogliendo di nuovo la lingua di Piero che inizia un continuo cercarsi tra di noi, facendo giocare le nostre lingue.

Il contatto dei miei seni con il suo petto mi fa rabbrividire, infatti quasi istintivamente stringo Piero a me, come se potesse scaldarmi. Anche se so perfettamente che è lui la causa della mia pelle d'oca.

Separiamo di nuovo le labbra, anche se controvoglia. Piero mi guarda interrogativo, quasi a chiedermi il permesso di fare qualsiasi cosa. Io annuisco appena, capendo le sue intenzioni.

Inizia a lasciare una scia umida di baci e lievi morsi sulla mia pelle, lasciando dei segni che fanno capire quanto io sia sua, anche se in cuor mio so di esserlo sempre stata.

Chiude la bocca sul mio seno destro mentre il sinistro è accarezzato con dolcezza dalla sua mano. Proprio quando penso di non poter ricevere più piacere sento la lingua di Piero, che mi fa scappare un gemito un po' più forte degli altri.

《 Giulia...》bisbiglia contro la mia pelle mentre le mie mani gli accarezzano la schiena e le spalle allenate causandogli numerosi brividi che percepisco.

《 Giulia...io...io ti...》prova a continuare ma si blocca tuffandosi di nuovo sulle mie labbra per ricominciare quella bellissima tortura.

I nostri pantaloni e mutande vanno a fare compagnia al resto dei vestiti. Piero ride nel vedere il colore rossastro che ho assunto, perché cavolo, sono senza veli e lui mi osserva.

Ci sorridiamo e lui mi accarezza con il pollice la guancia lasciando un bacio estremamente delicato sulle mie labbra.

Stringe nei pugni messi parallelamente alla mia testa la federa del cuscino mentre nasconde la testa nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla.

Quando sta per arrivare il momento mi mordo le labbra e lui se ne accorge, infatti si ferma e sorride poggiando la fronte sulla mia.

《 Piero...puoi...ehm...》

《 Ho capito. Tranquilla 》

Ed è di parola. Mi aspettavo molto più dolore e invece l'unica cosa che ho sentito è stato un insieme di emozioni e piacere. Piero è stato dolce, stava attento, mi chiedeva se sentivo dolore.

Un angelo.

Si stende vicino a me catturandomi tra le braccia e lasciandomi un bacio sulla fronte, uno sul naso e uno sulle labbra.

Mi accarezza la schiena disegnando con la punta delle dita dei cerchi invisibili sulla mia colonna vertebrale. Intanto la mano libera continua a intrecciarsi con la mia.

Mi abbandono del tutto contro il suo petto sentendo il suo mento poggiarsi sulla mia testa. Intrecciamo le gambe e io mi addormento.

Mi addormento protetta dalle sue braccia, con il suo sorriso dolce accompagnato dalle sue carezze sulla mia schiena e il mio fianco e infine con i suoi occhi.

Con quei due pozzi color cioccolato fondente che senza occhiali sono ancora più grandi e dolci. Due bellissimi occhi da bambino che mi scrutano e mi cullano con amore.

La mia fan preferitaWhere stories live. Discover now