Capitolo 3

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La giornata di scuola era finita, e dopo aver salutato i miei amici, andai da Gennaro, a riprendere Mia.
<<Grazie mille Gennaro. Senza te, non saprei che fare.>> Ammisi.
<<Sta tranquilla piccola, non c'è di che. Infondo, devo tanto a tua zia."
Gennaro era un anziano dolce e simpatico.
Aveva la Salopette da uomo, classica uniforme da montanaro e fumava sempre la pipa. Aveva i capelli bianchi sistemati all'indietro e gli scarponi marroni.
Mia zia lo aiutò molto quando lui era in crisi di soldi e quando la moglie lo lasciò per un tumore al seno. E per ogni cosa, noi potevamo contare su di lui, e viceversa.
Non aveva nessuno, ed infatti, si era affezzionato a me e mi trattava come se fossi la sua nipotina.
Stavo per montare sopra a Mia, quando Andrea, appoggiò la mano sulla mia spalla.
<<Ti va se facciamo la strada insieme? Anche io ho il mio stallone>> E picchiettò il sellino della sua bicicletta, facendo poi gli occhi da cane bastonato, per convincermi.
Io scossi la testa, guardando il cielo, con un leggeri sorriso.
<<Va bene, Andrea.>>
Salii su Mia, e la feci galoppare. Andrea ci seguì.
<<Domani è sabato, ti va se andiamo tutti e quattro a mangiare fuori? Ho già chiesto agli altri, dopo che tu te ne sei andata a prendere Mia e loro, hanno accettato.>>
Pensai per qualche secondo se avevo qualche impegno, e dopo essermi ricordata che non avevo nulla da fare, accettai.
<<Va bene, a che ora?>> Allungai il braccio ed accarezzai il collo di Mia e lei, tirò uno sbuffo.
<<Bhe, dato che tu ci metti mezz'ora ad arrivare, facciamo alle sette e mezza di sera?>> Arrivammo davanti casa di Andrea e ci fermammo.
<<Certo, a domani, allora!>>
E detto ciò, sfrecciai in galoppo a Mia, verso casa.
L'aria fredda sul viso, mi faceva gelare, rabbrividire, la treccia ormai scombinata per via del vento era quasi sciolta.
Mi sentivo viva, libera, in pace.
Mi accucciai, in modo che stessi comoda e che potessi tenere i piedi ben saldi alle staffe della sella.
Davanti a noi, c'era un ostacolo, un tronco di un albero. Ma chi lo aveva messo li? Sta mattina, non c'era!
Avevo l'adrenalina alle stelle, poteva saltarlo, ne ero sicura. E come previsto, lo saltò.
Arrivammo a casa quindici minuti prima, Mia, era velocissima. Ero fiera di lei.
Scesi a terra e l'accarezzai.
<<Sei stata bravissima.>> l'accompagnai alla sua stalla e cominciai a spazzolarla per bene e dopo aver finito, le misi dell'acqua pulita e del fieno.
Le posai un bacio sul muso e uscii, chiudendo per bene la stalla.
Entrai a casa, e mi tolsi le scarpe ed accesi il camino. Si gelava.
Andai a scaldarmi la pasta al sugo di ieri e presi dei formaggi dal frigrifero e li posai sulla tavola. Cercai di accendere la tv, ma non prendeva il segnale. Sbuffai.
Dovevo inventarmi qualcosa per passarmi il tempo, dopo.

Dopo aver finito di pranzare, decisi di andare a vedere come stava la serra della zia.
Le piante avevano bisogno d'acqua, così aprii l'acqua e usai la pompa per annaffiare le varie piante.
Ce ne erano di tutti i tipi; Frutta, verdura, ortaggi, fiori.
Chiusi l'acqua, e poi la porta della serra, in modo che il freddo, non entrasse dentro.
Andai a controllare Mia, che si era appisolata. A volte mi sentivo in colpa a lasciarla qui fuori al freddo. Sospirai.

****

Si fece sera, ed io avevo sbrigato le faccende che avrebbe fatto la zia una volta tornata da lavoro.
Ho lavato i piatti, ho sistemato casa, la mia camera ed ho dato l'acqua alle piante.
Sentii la macchina della zia parcheggiare ed andai ad aprire la porta che avevo chiuso a chiave.
<<Ciao, zia!>> Sorrisi. Era sempre bello stare in sua compagnia.
<<Hei Cry.. Scusami,ma sono stanca ed ho un casino di cose da fare a casa>>
<<Tranquilla zia, hanno rubato tutto...>> Abbassai lo sguardo, dispiaciuta.
<<Cosa?!>> Gridò lei.
Scoppiai a ridere e mi appoggiai allo stipite della porta.
<<Crystal, non è divertente!>> Tirò un sospiro di arrendimento.
<<Hai ragione, scusa>> Mi spostai in modo che potesse entrare al caldo e chiusi poi la porta dopo che la zia entrò.
<<Ho fatto tutto io. Per stasera puoi riposare.>> Feci una piccola pausa. <<Ah zia, domani io, Sam, Andrea ed Elena, andiamo a mangiare fuori...Non è che puoi, prestarmi qualcosa?>> Non mi piaceva chiederle i soldi, ma siccome non potevo ancora lavorare, mi toccava.
<<Si, certo.>> Sorrise e tirò fuori una banconota da cinquanta.
La ringraziai e le diedi un bacio sulla guancia ed andai poi in camera mia a studiare un po'.
Non volevo deluderla, infondo, lei mi aveva accolta e mi ha fatto sia da madre che da padre, da amica e sorella nel corso degli anni. Abbiamo più un rapporto da amiche, che da zia e nipote.

<<Crystal>> Gridò la zia.
Scesi dalla mia stanza ed andai da lei.
<<Dimmi>> guardai l'orario e mi resi conto che era abbastanza tardi.
<<Come è andata a scuola?>> Mi chiese. <<So che c'è un nuovo compagno a scuola>> Aveva la voce roca per il sonno.
Certo che le voci girano davvero velocemente, pensai.
<<È andata bene, e si, è vero.. è carino, ma non è il mio tipo.>> Roteai gli occhi.
Lei mi guardò divertita e mi posò un bacio sulla fronte.
<<Va bene, io vado a dormire. Buonanotte.>>
<<Notte>>

Salvata da un licantropoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang