Prologo

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Song: Out of the woods – Taylor Swift

L'odore del cloro, l'umidità sulla pelle, le urla assordanti del pubblico ovattate parzialmente dalla cuffia che mi copriva le orecchie.
Sembrava che stesse succedendo tutto a rallentatore: il modo in cui raggiungevo la vasca, mi toglievo l'accappatoio ed appoggiavo i piedi sul pavimento bagnato rilasciando l'aria.
Con le mani sui fianchi mossi i muscoli delle gambe, tenendo gli occhi chiusi.
Quando li riaprii Nicole mi stava venendo incontro, annuendo lentamente senza dire una parola; ci sarebbe stata una gara a staffetta prima di quella singola, ed io e Nicole eravamo obbiettivamente le più veloci della squadra, per questo lei sarebbe partita per prima giusto per cercare di tenere subito testa alle altre ed io per ultima, cercando di recuperare più posizioni possibili.
Lo speaker cominciò a presentare le squadre delle varie nazioni e tutte cominciammo a posizionarci nell'apposita corsia.
Quando Nicole salì sul blocco di partenza, aspettando il segnale per partire, lanciai uno sguardo in tribuna, forse sperando di trovare una bambina di nove anni che saltellava con uno striscione tra le mani.
Invece trovai un paio di occhi scuri, incorniciati dai dei lunghi capelli neri, a sorridermi per confortarmi... e non appena sua sorella si lanciò in acqua, Tom cominciò a battere le mani per sostenerla.
Osservai l'acqua muoversi, separarsi e riunirsi più volte al passaggio di ogni nuotatrice e non riuscivo a fare altro a parte pensare che quella era la mia prima gara senza Mirea.
Nicole toccò il bordo della piscina e la seconda ragazza della nostra squadra si tuffò all'istante; tra cento metri si sarebbe tuffata la terza e poi sarebbe toccato a me.
Mi risistemai la cuffia con le mani che mi tremavano e Nicole appoggiò le sue sopra le mie. Unì la sua fronte con la mia e respirò lentamente insieme a me, cercando di regolarizzare il mio di respiro più che il suo.
La terza ragazza si tuffò, eravamo in quarta posizione, non male ma neanche benissimo.
Nicole mi diede una pacca sul sedere ed io salii sul blocco di partenza.
Lanciai un ultimo sguardo in tribuna, senza neanche volerlo, e mi costrinsi poi a concentrarmi sull'acqua davanti a me, sul fiato e sui muscoli, con la voce di Greg che faceva eco nella mia testa.
La mia compagna era a metà vasca.
Posizionai gli occhialini sugli occhi, mi piegai in avanti e non appena quest'ultima toccò il bordo della vasca con la punta delle dita, mi tuffai.

"...La temperatura a Los Angeles è di circa 24 gradi, il cielo è sereno e si prospetta una meravigliosa giornata di Ottobre. Grazie per aver volato con la nostra compagnia."

Mi slacciai la cintura e mi alzai, stiracchiandomi per sgranchirmi schiena e gambe indolenzite.
Aprii lo scompartimento sopra la mia testa e presi il mio borsone, mettendomelo in spalla mentre aspettavo che aprissero lo sportellone per farci scendere dall'aereo.
Ventiquattro gradi il 16 di ottobre, alle dieci di mattina: mi dicono proprio come a Londra.
Uscii dall'aeroporto e presi il pullman, scesi davanti al cimitero dove entrai senza esitazione. Mi fermai davanti a Mirea, toccai i fiori freschi che mia madre sembrava aver cambiato giusto il giorno prima, poi fissai la foto e sorrisi.
Appoggiai il borsone per terra e mi abbassai per aprire la prima cerniera e tirare fuori la medaglia: era d'argento, avevamo ottenuto il secondo posto nella gara a staffetta.

-Bella vero? -dissi guardandola. -Pesa un sacco. -feci una pausa e guardai la piccola boy-scout nella foto, poi sospirai. -Ho deciso di abbandonare il nuoto... già. Non avrei tempo per l'università altrimenti. Certo, continuerò comunque a nuotare... ma ecco, non a livello agonistico ma semplicemente come hobby. Mi ci sono volute settimane per prendere questa decisione, credimi non è stato per niente facile!

Guardai di nuovo la medaglia, poi la infilai nella tasca della borsa, chiusi la zip e mi alzai.

-Andrà tutto bene. -sussurrai a me stessa, poi sorrisi a Mirea un'ultima volta e proseguii il vialetto, diretta verso l'altro lato del cimitero.

Mi fermai davanti alla tomba scura e risi per la foto, poi mi accucciai, presi l'altra medaglia mettendo il nastro sull'indice e la feci ciondolare davanti al primo piano dell'immagine.

-0.58, Greg. -dissi con un sorrisetto. -Inchinati davanti al gradino più alto del podio.

Mi rigirai tra le mani la medaglia d'oro, più brillante del solito sotto il sole cocente della California.

-E' la mia prima medaglia d'oro ma voglio che la tenga tu. È merito tuo, in fondo. -feci. -Non qui, però. Un tempo collezionavi tutte le medaglie sulla parete sud della tua taverna. La darò a tua moglie così può aggiungerla alle altre.

La tenni appesa al dito ancora per qualche secondo e poi la misi via, sospirando.

-Grazie. -mormorai.

Mi alzai per andarmene e fu allora che vidi qualche metro più avanti, sul vialetto d'uscita, la sagoma di una persona conosciuta con una mano in tasca e la faccia rivolta verso il basso a fissare la foto di una tomba.
Mi avvicinai e mi fermai affianco a lui, guardando anch'io la bellissima ragazza bionda con il sorriso pulito che stava dentro la cornice.

-Ciao. -disse dopo un po' dondolandosi sui talloni, continuando a fissare la foto.

Doveva avermi visto ancor prima che io vedessi lui.

-Ciao. -risposi senza staccare gli occhi da Amber e dalla sua data di morte, la stessa incisa sulla lapide di Mirea.

Restammo in silenzio per diversi secondi, poi Zayn mise la rosa rossa, che non mi ero accorta stesse tenendo nell'altra mano, nel vaso assieme ai fiori bianchi.
Dire che spiccava, quel rosso scuro in mezzo a tanto bianco candido e brillante, era dire poco e lo sapeva anche lui... era probabilmente il motivo principale per cui l'aveva presa di quel colore.
Gli appoggiai la mano sull'avambraccio, senza riuscire a staccare lo sguardo da quei fiori e lui da lei; poi la feci scivolare sulla sua schiena e gliela passai delicatamente tra le scapole un paio di volte prima di riprendere a camminare e dirigermi verso l'uscita.

***

Eccolo qui, ragazze.
Il prologo: corto e forse neanche particolarmente "boooom" però...però, ora voglio sapere cosa vi aspettavate e cosa ancora vi aspettate che succeda.
Vi ringrazio come sempre per essere ancora qui a leggere quello che scrivo, e vi ricordo che potete seguirmi su Snapchat o su Twitter (Martina94T).
Portate ancora un po' di pazienza per il resto della storia, l'attesa aumenta il desidero ;)
Grazie mille, un bacio!

Martina

BURNED || FMG 2 [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora