Capitolo 10

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-Non vuole parlarmi neanche oggi. -annunciai sconsolata, sprofondando nel posto affianco a quello di Diane in attesa che cominciasse la lezione.

-Okay, dalle del tempo. -cercò di essere positiva. -Insomma dev'essere un colpo sapere che la tua quasi migliore amica quasi se la fa col tuo quasi ragazzo.

-Non me la stavo facendo con nessuno! -sbottai offesa.

-Oh Gesù, sai cosa intendo! -esclamò spazientita. -Tu come ti sentiresti?

-Lei pensa che l'abbia baciato e non voglio che creda che io l'abbia tradita. -le spiegai per l'ennesima volta. -Voglio solo dirle che non è così! Lui stava tentando di baciare me.

-Pensi davvero che non lo sappia? -osservò lei alzando un sopracciglio. -Sa com'è stato Cole in passato, sicuramente lo sa.

Scossi la testa.
-Non vuole ammetterlo nemmeno a se stessa. -sussurrai.

Sapevo che era così, non è che non lo pensava, non voleva pensarci.
Voleva credere che almeno per una volta Colin non avesse sbagliato e che fosse stato la vittima di un brutto scherzo.
Voleva credere che la amasse davvero, che gli importasse di lei.
Non mi aveva detto nulla, mi evitava e fingeva di non vedermi la maggior parte della volte ma... la conoscevo abbastanza per sapere che stava attribuendo la colpa a me solo perchè non voleva credere che ancora una volta lui si fosse preso gioco di lei.
Non potevo di certo biasimarla per quello; Kim era innamorata persa di lui e nonostante sapesse quanto fosse sbagliato Colin, quanto male era pronto ad infliggerle non appena si fosse distratta un attimo... lei lo amava.
E non era una cosa che poteva svanire o smettere di fare da un giorno all'altro, anche se lui era uno stronzo.
Quando si suol dire "parli del diavolo e spuntano le corna": Colin era appena entrato in classe, quasi fiero del suo naso fasciato e dei lividi violacei che si estendevano fino a sotto gli occhi.

-Però. -commentò Diane annuendo impressionata. -L'ha sistemato proprio bene il tuo ragazzo.

-Non è il mio ragazzo. -sospirai stancamente.

-Harry. -si corresse subito. -Volevo dire Harry, ovviamente.

Mi voltai per guardarla male, lei mi sorrise subito, un sorriso che scopriva tutti e trentadue i denti poi mi diede un bacio sulla guancia e mi stritolò facendomi ridere.
Il mio telefono vibrò sul banco ed entrambe ci fermammo per guardarlo.

"Che ne dici se oggi saltassi le lezioni e ci facessimo un giro a Londra? H."

Rimasi ferma a fissare il messaggio per qualche secondo, senza neanche prendere il telefono, poi sentii i capelli di Diane solleticarmi la tempia e mi voltai.
Lei si ricompose subito fingendo di guardarsi intorno ed io presi il cellulare.

"Sei in Inghilterra da neanche una settimana e già mi proponi di trasgredire le regole..."

Vidi con la coda dell'occhio Diane sbirciare lo schermo e mi girai subito cogliendola sul fatto. Lei agitò le mani prendendo qualcosa nell'astuccio ed io scoppiai a ridere.

-Dovresti andarci. -disse infine.

-Sono le otto e trenta di lunedì mattina, non è ancora cominciata la prima ora di lezione e già mi propone di saltarmi le giornate per stare con lui. -osservai.

-E tu muori dalla voglia di farlo. -finì con aria altezzosa. -Andiamo, concedigli un po' del tuo tempo. Non ti sei neanche fatta accompagnare a casa venerdì sera, per la seconda volta. Quando ti deciderai ad aprirti un po' con lui?

Il telefono vibrò di nuovo tra le mie mani.

"Sono qui fuori. H."

Sorrisi e guardai Diane, la quale si alzò per farmi passare ed uscire dalla fila senza che le dicessi nulla.
Misi via le mie cose in fretta e le passai davanti.

BURNED || FMG 2 [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora