Padfoot & Moony

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"Feccia... Mezzosangue... Traditori del loro sangue... Lupi mannari... Ah! Che direbbe la mia padrona se fosse qui... Che direbbe la mia padrona se vedesse questa... Feccia...abitare qui,nella nobile dimora dei Black.."

"Kreacher! Basta!"urlò Sirius,affacciandosi dalla porta di quella che era stata un tempo la sua vecchia stanza.

"Si...padrone..."mormorò immediatamente Kreacher,ubbidiente,come lo costringeva la sua condizione di schiavo, con un sorriso forzato.

Sirius chiuse la porta,sbattendola con forza,mentre l'elfo, credendo di non essere visto,contraeva il viso rugoso in una smorfia disgustata.

"Come si permette di dare ordini... Lui che ha ferito così tanto la mia padrona,scappando di casa... Oh si,ma la mia padrona ha fatto bene a bruciare il suo nome nell'albero genealogico dei Black...Oh si..."

Sirius si sedette sul letto,guardandosi intorno,mentre la voce gracchiante di Kreacher si allontanava.

Nulla era stato toccato. Nel vero senso della parola. Tutto era ricoperto da uno spesso strato di polvere.
Nessuno ci era entrato per anni, e l'atmosfera che c'era in quella stanza gli metteva una certa nostalgia.

Sfiorò con le dita i suoi poster,che si erano quasi staccati dal muro. Aveva sempre fatto di tutto per distanziarsi dal resto della famiglia,ossessionata dal sangue puro e da secoli appartenente alla casata dei Serpeverde. Il rosso del suo poster di Grifondoro si era oramai scolorito,come le foto di quelle motociclette Babbane che gli piacevano tanto.

Sorrise alla vista delle foto in movimento che tappezzavano le pareti. Una ritraeva lui,James e Remus mentre nel loro dormitorio lavoravano alla mappa del Malandrino. All'improvviso poi spuntava il faccione roseo di Peter,che scattava la foto.

Non appena comparse il viso di Peter, sentì lo stomaco stringersi in una morsa.
Ancora non poteva credere a ciò che aveva fatto.

In un'altra,invece, si vedevano James e Lily sotto un albero a fare i piccioncini e Sirius,che,trasformatosi in cane, si avvicinava di soppiatto a loro insaputa. E poi,all'improvviso, James e Lily che sobbalzavano per lo spavento e Sirius,che tornato umano, se la rideva di gusto.

E infine, vicino alla testiera del letto, un'altra foto che raffigurava un Remus ragazzino che rideva quasi fino alle lacrime appoggiandosi con il braccio sulle spalle di Sirius.
Ricordava quel giorno: erano ad Hogsmeade e James aveva fatto notare ai suoi amici quanto fosse più simpatico Sirius da cane.

"Ma sì, è molto più affettuoso. E soprattutto, se fosse un cane ventiquattro ore su ventiquattro, ci risparmierebbe le sue solite snervanti battute sarcastiche."aveva sentenziato James, sistemandosi gli occhiali sul naso con aria di importanza, guadagnandosi un pugno sul braccio dall'amico, che sbuffando, aveva risposto:
"Pulci. Questo è l'unico problema,Ramoso. Ah...quelle ti uccidono..."aveva detto lui.
E tutti erano scoppiati a ridere di gusto,forse per la battuta o forse per la troppa Burrobirra.

Sirius la staccò dal muro per guardarla meglio. I suoi occhi si soffermarono su Remus.
Sui quei suoi capelli color sabbia,quei suoi occhi verdi-azzurro,gli occhi di chi ne aveva viste tante e il sorriso di chi era riuscito ad andare avanti. Nonostante tutto.

Perchè il sorriso di chi vive nell'oscurità è sempre più luminoso di tutti gli altri.
E Remus ne era la dimostrazione vivente.

Si soffermò ad osservare le cicatrici che sfiguravano il suo giovane volto, e improvvisamente, sentì una strana sensazione allargarsi all'interno del suo petto.
Si era sempre sentito impotente di fronte alla condizione di Remus, nonostante tutto, perchè sapeva quanto ne soffrisse, sebbene cercasse in tutti i modi di nasconderlo.
Si era sempre sentito sbagliato,diverso.
Aveva sempre creduto di essere pericoloso,e si era quindi costretto alla solitudine.
Beh, almeno finché non era diventato loro amico.

Chocolate Cake| WolfstarOnde as histórias ganham vida. Descobre agora