Al diavolo le tradizioni!

122 9 1
                                    

-"vado un momento al parchetto da Giulio. Tu, stupida ragazzina, rimani qui e guardati quel film"- mi gridò Simona.

Io le feci una linguaccia e, poco signorilmente, le mostrai il dito medio.

Sbuffando se ne andò, lasciandomi da sola a guardare quello stupido film noioso.

Non potevo fare nulla. Il mio telefono mi era stato confiscato, il pc anche e se provavo a leggere mi distraevo nel pensare a domani.

L'unica cosa che potevo fare era guardare la televisione.

Non potevo nemmeno vedere Victor, per colpa di quella stupida superstizione del giorno prima del matrimonio.

Mi stavo annoiando...

Avevo già ricontrollato gli ultimi dettagli per domani, ispezionato tutto in modo da poter essere certa che fosse perfetto.

Aitor era già passato per vedere se stavo bene, dato che lui il giorno prima aveva avuto una crisi nervosa. Non voleva che succedesse lo stesso con me.

In casa con me c'era solo un'altra persona, Luca. Stava beatamente dormendo nel mio letto.

Con beatamente non intendo lì, tranquillo, in una sola posizione, ma che non stava un momento fermo e che sentivo le coperte che venivano calciata da qua.

Mi alzai dal divano e andai in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua.

Mentre bevevo mi venne un lampo di genio.

Pasta di sale.

Andai alla credenza e, alzandomi in punta di piedi, presi il pacco del sale, poi riempii una caraffa d'acqua calda.

Poggiai tutto sul tavolo del salotto, vicino la porta, sotto la quale era infilato un biglietto.

Lo presi tra le mani e sorrisi, constatando di non essere l'unica che non resisteva più.

Mi manchi anche tu... gli scrissi con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

Infilai il biglietto sotto la porta ed aspettai una risposta, che arrivò subito.

Ma la tradizione ci vieta anche di parlare? Perché non mi sembra giusto, posso capire vedere, ma parlare?

Andai di corsa nello studio e presi un pezzo di carta bianco, iniziando a scrivere la mia tristezza nel non potergli parlare.

M

i sedetti di fianco alla porta, con la schiene al muro, e bussai.

Un lieve battere mi rispose e sorrisi nel sentirlo così vicino.

Desideravo abbracciarlo, stare tra le sue braccia e lasciarmi coccolare da quel calore familiare che spigionavano.

Mi sentivo bene con lui, ogni momento passato con lui era sempre indimenticabile.

Potevo passarci anche tutta la mia vita con lui e non mi sarei mai stancata di averlo al mio fianco.

Ne avevamo passate tante e finalmente potevamo stare insieme, felici.

Un altro biglietto uscì dalla porta, con cautela lo presi e lessi.

Per me questa tradizione del non vederci non vale nulla. Per te?

Mi alzai in piedi e poggai il biglietto sul tavolo vicino al sale e l'acqua.

Poi corsi a specchiarmi e controllare se ero quanto meno presentabile, anche se Victor ormai mi conosceva benissimo.

Tornai davanti alla porta e l'aprii, trovando Victor seduto sul pavimento che mi guardava sorpeso.

-"entra dentro! Prima che ti veda qualcuno e ci litighi"- gli dissi offrendogli la mano.

Lui la prese e mi portò in casa, chiudendo la porta dietro di noi.

Mi diede un semplice bacio a stampo, rimanendo con le labbra a sfiorare le mie -"ciao"-

-"ciao anche a te"- lo baciai.

-"come mai la mia principessa non è nervosa per domani? Pensavo di trovarti in crisi con qualcosa"-

Risi per ciò che aveva detto e lo guardai negli occhi -"ci sei tu con me, con te tutti i sentimenti negativi passano"-

Victor sorrise consegnandomi tanti piccoli baci su tutta la faccia. Poi scese a baciarmi il collo, mentre io gli toccavo i capelli sulla nuca, dove formavano degli aodrabili riccioli.

Non sentii neanche la porta aprirsi e sbattere, come non sentii l'urlo di Simona.

Per mia sfortuna Victor si staccò e lanciò un'occhiata risentita a Simo.

Lei ci guardò male poi sibilò -"per quale pazzo di motivo siete qui, insieme e vis fare baciando?"-

-"ci amiamo?"- chiese divertita.

La mia amica sbuffò e spostò il suo sguardo su Victor, sapeva bene che mi divertiva prenderla in giro. -"Perché sei qui? Aitor non ti doveva tenere d'occhio?"-

-"come tu dovevi fare con lei e guarda un po, non siete degli ottimi sorveglianti"- mi diede un bacio sulla guancia cominciando ad accarezzarmi i capelli.

Sospirai felice e mi accoccolai al petto di Victor sorridendo come una bambina a Natale- "Simo sappi solo una cosa. Al diavolo le tradizioni! Volevamo stare insieme? Bene adesso li siamo e non potrà mai succedere niente di male domani"-

E con questo terminò tutto ed io e Victor passano la sera prima del matrimonio insieme...

♥I don't know my Princess♥Where stories live. Discover now