CAPITOLO 28

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-Emily.

È giá passata una settimana dall'incidente di Josh.
E qui è tutto un casino.

È un periodo in cui non posso abbassare la guardia.
Vedo crollare chiunque intorno a me, ma io non posso permettermelo.
Non adesso, non ora che hanno bisogno di me.

Io ed Alex siamo già in ospedale, e aspettiamo che esci il medico, dalla stanza di Josh, per avvisarci se ci sono stati cambiamenti dal suo stato attuale.
In quella stanza, per adesso, c'é solo il medico e Cherie.

Questi giorni non sono stati dei migliori.
Alex non si è allontanato neanche di un minuto, per i primi 5 giorni. Non dormiva, si limitava solamente a guardarlo dal vetro della camera.
Ma con il passare dei giorni è arrivato al punto di non reggersi piú in piedi, così dopo tante suppliche sono riuscita a riportarlo a casa.
Ma neanche lì chiudeva occhio.
Il pensiero andava sempre a Josh.

Per quanto ho capito, Josh ha avuto l'incidente vicino la scuola, quando Alex gli aveva chiesto di andarlo a prendere e di accompagnarlo in un posto. Ma mentre Josh lo aspettava, una macchina l'ha preso in pieno.
E di tutto questo Alex se ne fa una colpa.

<Ragazzi.> la voce del dottore mi fa risvegliare dai miei pensieri, così ci alziamo e lo raggiungiamo.

<Dottore, come sta Josh?> si affretta a domandare Alex.

<Ragazzi,voglio parlarvi con sincerità e il vostro amico non sta affatto bene. È giá una settimana che è entrato in coma, e non da segni di volersi risvegliare. Ha molti traumi, tra cui uno in testa per niente da sottovalutare. E una volta sveglio dovremmo operarlo, ma tutto dipende dal risveglio e sono poche le probabilità.>

Alex non proferisce parola, noto che ha un colorito per niente nella norma e a quanto pare non sono l'unica a farci caso, visto che il dottore gli chiede se si sente bene.

<Si, devo solo sedermi un attimo.> risponde e si allontana per sedersi sulla panchina.

C'é qualcosa che possiamo fare?> chiedo all'uomo di fronte a me.

<Non credo, ma rimanete uniti. In questi casi l'unione fa la forza, e ne avete un pó bisogno tutti per ora.> sorride dispiaciuto e va via.

Getto un occhiata ad Alex, ma non mi sembra il momento di parlargli, così vado a vedere come sta Cherie.

Appena sono dentro, la trovo seduta accanto a lui, che piange disperata aggrappata al suo petto.

Josh è ricoperto da tubi, e il rumore di una macchina attira la mia attenzione.

Finché quell'aggeggio continuerà a far rumore ci sarà speranza per Josh.
Avrà anche gli occhi chiusi, ma il suo cuore batte ancora.

Poggio una mano sulla spalla di Cherie e mi chino per dare un bacio sulla fronte del mio amico.  <Ciao campione.>

<Dimmi che vivrà, che lui si sveglierà e sarà più forte di prima. Dimmi che un giorno lo sposerò e avremo tanti bambini, che tu mi starai vicina durante le gravidanze e che mi aiuterai a crescerli perché poi io farò lo stesso con te. Che i nostri figli saranno come noi.
Impossibili da separare e indispensabili gli uni per gli altri.
Dimmi che mentre noi ci occuperemo di loro, magari Alex e Josh andranno a fare la spesa, e che alla fine ci ritroveremo a mangiare una pizza perché tutti e due non sono in grado neanche di leggere una lista. Dimmi che invecchieremo insieme, ricordando i vecchi tempi.
Dimmi che tu ci sarai, che Alex ci sarà ma che soprattutto, lui ci sarà.
Perché se non c'è lui, neanch'io ci sarò.
Non posso perdere il mio primo amore, dopo averlo ritrovato.> dice tutto d'un fiato.

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