Una droga

3.8K 154 4
                                    

Sono nel mio ufficio chiamiamolo così, a tradurre questi brani mentre nella mia testa non fa altro che girare e girare l'immagine di come andranno le cose con Sierra. In macchina durante il tragitto, ho pregato Cameron di non fare nulla perche gli ho assicurato che tra Nash e sua sorella non c'è niente. In effetti Nash ha solo detto a Mar che era ancora innamorato di Sierra mica ha detto che stanno di nuovo insieme e spero vivamente che sia così. Oltre alla mia malata mente che mi tortura si ci mette anche mia nonna che non smette di chiamarmi: questa è la quinta volta che chiama da quando sono alla Shein Books London.

Scusami per prima
-Cameron

Scusami tu ma è la mia migliore amica e le avevo promesso di non dire nulla a nessuno, mantengo le promesse Cam
-Io

Lo so, per questo Ti amo
-Cameron

Mia nonna non fa altro che chiamare. Cosa dovrei fare?
-Io

Rispondile e chiarite. Lei era preoccupata quanto tua madre che ha avuto tutto il diritto di venire al campus e sapere come stavi dato che la mia bimba ribelle non le rispondeva al telefono. Ringrazia che ti abbia fatto rimanere.
-Cameron

Se solo sapesse che voleva che me ne andassi via da lui. Odio come difende i miei genitori. E' da quando ho litigato con mamma che non fa altro che dirmi di chiamarla, vedere cos'ha da dire, chiederle scusa per il mio comportamento e cose del genere.

Dovresti essere dalla mia parte
-Io

Dovrei, si. ;)
-Cameron

Il telefono riprende a suonare e questa volta intendo rispondere.

*Inizio Chiamata*
N: Finalmente hai risposto, Zuccherino mi fai preoccupare
Io: Nonna sto bene, dio ma perche non vi fidate di me?
N: Fidarci? Oh, noi ci fidiamo ma abbiamo paura che ti succede qualcosa di brutto. Londra non è mia l'innocua Italia.
Io: Bè comunque ero arrabbiata
N: Lo so e mi dispiace di aver detto a tua mamma dove ti trovavi ma origliando le conversazioni dei tuoi genitori mi sono preoccupata anch'io e non ho saputo tenere a bocca a freno

Bè adesso so da chi ho preso

Io: Ti perdono Nonna pero ti sarei grata se mi daste un po più fiducia in futuro
N: Si in futuro, senza contare il fatto che tua madre sta venendo li okay?
Io: Cosa?! E perche?
N: Perc-
Io: Fammi indovinare, è preoccupata?
N: Fai la brava Zuccherino, ci sentiamo presto
*Fine Chiamata*

Non ci posso credere che mia madre sta venendo un'altra volta qui a Londra per controllarmi. Potrà anche dire che lo fa per il mio bene e diavolo forse è vero, ma ho 18 anni e sono abbastanza grande da cavarmela da sola! Non ho bisogno di una baby sitter che mi tenga ancora il ciuccio. Questa cosa mi manda in bestia perche mi dimostrano a pieno che non si fidano di me. Sono stata tutta una vita a organizzare questo mondo nei migliori dei modi e credevo che avessero accettato l'idea di farmi vivere ma a quanto pare è stato tutto un illusione. Hanno finto di appoggiarmi per poi una volta essere andata via, ritornare piombando di soppiatto qui a rovinarmi la mia libertà. Mi sento un uccello che è destinato a restare in gabbia, con un bel guinzaglio attaccato alle zampe. Provo a volare ma mi viene impedito. 

Il resto della giornata è passata abbastanza in fretta tra 3 brani tradotti, merendine al cioccolato e Austin che ogni tanto passava e da fuori la porta mi tirava su di morale con qualche battuta. Cameron è passato a prendermi come da lui detto e adesso stiamo andando a casa a prepararci per il locale in cui andremo stasera. Era felice quando gli ho comunicato che mamma viene di nuovo qui "così potete risolvere i vostri disguidi" ecco le sue parole. E' fastidioso quando si mette dalla parte dei miei genitori come se poi la situazione e la loro opinione su di lui cambiasse. Spero solo che mamma viene qui per sedersi a parlare, senza urlare, con me di quello che provo per Cam perche forse lei non lo sa, anzi è evidente che non lo sa perche non mi è stata un attimo a sentire. Lei venne qui con il solo intendo di urlarmi contro ordinandomi ad andarmene via con lei e se ci penso un altro po mi incazzo ancora di più quindi scaccio l'idea e mi abbandono a Cameron.
-"Perche non parli?"- fa all'improvviso
Dio è così paranoico e lo amo.
-"Ti evito"- lo prendo in giro.
-"Dovresti smetterla di farlo"- dice con la voce seria. Lo sto fissando mentre si toglie la giacca e la butta sul divano e io scuoto la testa.
-"No?"- chiede
-"No"- mi appoggio alla porta e imito la sua posizione: braccia conserte sul petto. Socchiude gli occhi come in segno di sfida mentre io continuo a guardarlo.
Mi fissa con quello sguardo serio ma al col tempo stesso buffo. E poi quegli occhi. .
Sento la guancia andarmi a fuoco. Nonostante sia passato tanto tempo continua a sembrarmi la prima volta.
-"Forse non lo sai ma sei diventata un peperone"- gli compare quell'adorata risata.
-"Non è vero"- borbotto, ma non posso fare a meno di ricambiare il sorriso.
-"Vieni qui"- ordina sussurrando mentre io continuo a guardarlo
-"Vieni tu Mister ComandoIo"- La risata ricompare mentre scuote la testa lentamente, gli bastano quattro passi per ritrovarsi davanti a me. Il cuore mi batte all’impazzata. Appoggia le sue mani ai lati della mia testa
-"Non mi piace sai?"- enuncio sorridendo -"Cosa?"-
-"Sentirmi in trappola"- rispondo fissando le sue labbra
-"Ecco perche diventi stronza quando sei spalle al muro. Penso che lo farò più spesso"- incalza, avvicinando la faccia alla mia
-"Stai pensando a qualcos. .  -Avvicina le sue labbra alle mie- a qualcos’altro"-
-"Non è vero"-  sussurra
-"Bugiardo"- mormoro in risposta
-"Vedi che sei antipatica?"- ridacchia a bassa voce, con le labbra sempre più vicine e con la mano che scorre sul mio fianco. Adagia il suo corpo sul mio. Mi si blocca il respiro. Mi aggrappo ai muscoli della sua schiena
-"Ti piace?"- sussurra, un brivido si propaga per tutto il corpo. Annuisco e mi accorgo che sta sorridendo.
-"Per favore. . ."- sibilo
-"Per favore cosa?"-
-"Baciami"-
Preme le labbra sulle mie, gemo. Abbassa la testa per guardarmi
-"Ancora"- supplico, sono completamente persa e quando lo sento emettere un suono basso le mie sensazioni esplodono
-"Mi stai uccidendo così"- mugugna -"Anche tu"- replico sospirando. Ride a voce bassa e torna sulla mia bocca, baciandomi vigorosamente. Cerco di tirar la maglia fuori dai suoi pantaloni
-"Aspetta"-
-"Oh oh. Cameron Dallas che vuole aspettare"-
-"Bimba, se mi tocchi così non riuscirò più a fermarmi"-
-"Ma io voglio toccarti"-
-"E la festa?"- mi sussurra all’orecchio, mentre con dei baci percorre il collo fino alla gola. Lascio che la domanda riecheggi in aria. Non so se mi va di andare a questo punto. Mi bacia di nuovo lentamente e poi indietreggia, scostandosi leggermente. Apro gli occhi e lo vedo fissarmi. È accaldato e stiamo entrambi respirando forte. Fa scorrere la mano dal mio collo alla nuca. Trattengo il fiato. Socchiude gli occhi e deglutisce prima di appoggiare la sua bocca di nuovo alla mia per baciarmi con lentezza e intensità, quasi cercando deliberatamente di andare più piano. Ride tra le mie labbra. Gli mordo il labbro con i denti e lui geme contro la mia bocca mentre il bacio si fa più irruento. Si ferma per permettermi di prendere aria e quasi mi offendo per quel gesto. Sa che è una cosa che non sopporto.
Poi inizia a darmi tanti piccoli baci casti sulla bocca
-"E adesso perché arrossisci?"- sorride portandomi i capelli all'indietro. Infilo la testa nell'incavo del suo collo e inspiro il suo profumo di miele.
-"I tuoi baci non potrò mai dimenticarmeli"- ancora quella risata. -"Non permetterò che succeda"-. Le sue labbra si muovono di nuovo su di mie. È bellissimo.

Finalmente oggi è sabato e non c'è scuola cosi ho un attimo di pace e la possibilità di stare a casa dalla mattina alla sera! Sinceramente ieri avevo voglia di andare al Brixton Jamm solo per vederlo dato che era la prima volta ma dopo che Cameron inizia a baciarmi poi non riesco più a smettere.
-"Ho fame"- enuncia sistemandosi sul divano. In queste settimane in cui stiamo stati insieme, non sono quasi mai a casa mia, ovvero con Taissa e Lily. Il mio appartamento iniziale era questo, ricordo ancora quando varcai quella soglia per scappare in fretta dagli sguardi dei ragazzi fuori e invece quando entrai me ne ritrovai uno il quale dire che non era infuriato e curioso è un eufenismo. Quindi è normale che mi senta attirata a stare qui. Questa casa è la metà della mia calamita.
-"Bè cucinati"- mi alzo dal divano per prendere la mia barretta di cioccolato.
-"Dai"- si avvicina verso di me, mi circonda la vita con le sue braccia da dietro e inizia a lasciarmi baci umidi sul collo. Cerca di addolcirmi e spera che ceda così da accontentarlo ma non funziona.
-"L'ho inventato io questo gioco, Caro"- sorrido con un ghigno e mi faccio più indietro spingendomi contro di lui. Sobbalza un momento e poi mi stringe ancora di più facendosi sentire.
-"Se vuoi la guerra. . "- mi volta con irruenza e cammina, spingendomi, verso il muro attaccandomi ad esso con il suo corpo. Mi guarda sghigniazzando e io scuoto la testa. Ha detto bene: se vuole la guerra che sia guerra!

Lo afferro in modo violento per i capelli e lo strascino verso di me e inizio a baciarlo con foga per poi allontanarlo mentre io mi faccio in avanti verso il suo collo. Do inizio alla scia di baci che si fa strada sul suo collo e mi soffermo un po sulla carotide. Quindi inizio a succhiare per un po di minuti mentre lo sento sospirare pesantemente. Quello che ottengo è un meraviglioso livido rosso che da sul violaceo. Mi avvicino pericolosamente alle sue labbra e lo guardo dritto negli occhi in modo più serio che si può
-"Spero che non ti dispiaccia: ho appena stipulato un contratto di appartenenza con il tuo collo"- non penso mi dia tanto retta perche riesce solo a seguire le mie labbra mentre io mi allontano. Vederlo con le labbra gonfie, rosee che non riesce a togliermi gli occhi da dosso è quasi una droga ma inizio ad avere anche io fame. Prima pero ho bisogno di una doccia. Mi slego dalla sua trappola e vado in cucina mentre lo sento ancora che lui è lì. Vado in bagno, apro il rubinetto della vasca e faccio scorrere l'acqua e intanto che si riempie io mi tolgo la maglia per poi metterla nella cesta dei vestiti sporchi. Metto anche il pantalone della tuta e subito dopo aver chiuso la cesta ritrovo raffigurata nello specchio, l'immagine di Cameron. Gli sorrido vedendo il succhiotto ben in mostra e solo dopo lui se ne accorge infatti avanza velocemente verso il grande specchio, accende le luci che lo contornano e se lo tocca come per vedere se è vero.
Oh si che è vero!
-"Ma guarda tu questa!"- si volta e mi guarda come incantato mentre io metto le mani conserte e mi pavoneggio
-"Sai potevo farlo meglio ma stavi quasi cascando se non ti mantenevo"- mi guardo le unghie e poi ci soffio sopra, proprio come fanno nei film. Lui rimane a bocca aperta e in un batter d'occhio si piomba su di me e mi tortura con il solletico. Inizio a ridere a non finire. No, il solletico no, non lo sopporto proprio e lui lo sa.
-"La prossima volta ci penserai due volte prima di lasciarmi un segno del genere sul mio collo perfetto"- ghigna senza mai smettere di farmi il solletico. -"Cosa? Quindi non posso far sapere che sei mio?"- rido senza sosta e all'improvviso si ferma e mi guarda negli occhi
-"Messa sotto questo punto di vista. . pero di solito li facevo e non ne ricevevo"- Gli tiro un pugno sul braccio. Odio quando mi ricorda la sua vita passata e la sua esperienza
-"Scusa"- dice vedendo che mi sono rabbuiata. Gli sorrido per rassicurarlo. Si abbassa leggermente, mi afferra per il sedere e mi fa sedere sul lavantino e io scrollo la testa.
-"Scontato!"- dico mentre si fa spazio tra le mie gambe
-"Ah si?"- si avvicina ancora di più
-"Si. Mi afferri, mi metti qui sopra -indico il lavandino- inizi a baciarmi e poi scopiamo"- sorprendo me stessa per il discorso e sembra che pure lui sia rimasto sbigottito.
-"Bè allora andiamo li dentro"- mi fa scendere afferrandomi per i fianchi e mi indica la strada.
-"A fare?"-
-"Lo sai a fare cosa"-
-"Sei un idiota, non ci voglio scopare con te"-
-"Okay, okay -si avvicina al mio orecchio sussurrando- Non scopiamo. Facciamo l'amore. Io ho voglia di fare l'amore con te"- inizia a baciarmi la trachea mentre io comincio ad abbandonarmi a Cameron. Mi prende in braccio senza smettere il dolce piacere e cerca di aprire la porta con le mani ma non ci riesce perche una la tiene dietro la mia schiena mentre l'altra sotto i miei ginocchi. Ridacchio allontanandomi e la apro io. Ritorna a bagnarmi il collo fino a salire sulla mia bocca dove inizia una vera e propria guerra. La mia lingua cerca la sua e quando entrano in contatto tutto il resto esplode e rimaniamo io e lui. Ci adagiamo sul letto: lui è sopra di me e si tiene con le mani ai lati del mio corpo. D'un tratto il mio telefono inizia a squillare e Cameron si stacca per  guardarmi
-"Lascialo perdere"- sospiro e ritorno a baciarlo fin quando non riinizia a squillare ma decido di non farci caso. 

Ex Coinquilini 2Where stories live. Discover now