La desideravo. Eccome se la desideravo, ma sapevo che lei non era pronta e in realtà nemmeno io. Stavamo insieme da molto poco, troppo poco, finché un pensiero percorse la mia mente, una voce, quella di Andrea "Devi ancora chiederle di stare insieme però!"
Baciai Amy ancora una volta e mi distesi affianco a lei. "Vestiti, devo portarti in un posto." "A quest'ora? Ma io ho sonno!" Disse per poi mettere la testa sotto il cuscino, era dolcissima quando faceva così. Le lanciai la maglia. "Non è distante questo posto, volevo andare fuori sul balcone o salire sul tetto." Lei si mise la maglia e mi guardò con occhi sognanti. Si alzò e mi disse "Prendi qualcosa da bere." Andai verso il frigo che aveva in camera (si non chiedetemi perché ma io, autrice, ho sempre desiderato un frigo in camera) e presi un paio di birre poi mi avvicinai a lei e le stampai un bacio sulla guancia. "Su forza!" Uscimmo sul balcone e lei disse "Da qui basta arrampicarsi qua di lato e poi c'è la scala." Mi fece strada e io la segui. Ci sedemmo sul tetto e cominciammo a bere e a chiacchierare. "Ma perché mi hai portata qui? Si insomma sono le quattro e mezza, se volevi chiacchierare e bere potevamo benissimo farlo in camera sul mio comodissimo letto!" Protestò lei. "Tra qualche minuto lo scoprirai." Volevo farle vedere prima l'aurora e poi l'alba, anche se per l'alba avremmo dovuto aspettare un po' di più. Ed eccola finalmente, dolci scie sul violetto e sull'azzurro avevano cominciato a comparire pian piano, sopra le nostre teste e illuminavano i dolcissimi occhi di Amelia, pieni di stupore, un vero incanto. Si avvicinò a me e io la strinsi forte, non avevo mai provato un'emozione così grande. Dopo qualche minuto questa bellezza sparì, lasciando spazio alle primissime luci dell'alba che molto lentamente si facevano strada nella notte, rompendo quel bellissimo blu scuro che c'era, tempestato di stelle. Presto si fecero le cinque e mezza ed era sempre più chiaro, finché alle sei, dopo essere sceso un altro paio di volte a prendere altre birre e degli spuntini poiché ci era venuta fame, l'alba. Da blu a viola. Dal viola al rosa. Dal rosa al rosso. Dal rosso all'arancione. Poi il sole. Non avevo mai aspettato l'alba ma soprattutto non mi ero mai soffermato ad osservarla in ogni suo minimo colore, ogni sua sfumatura. Amelia, stanca, a poco a poco si era addormentata, dopo aver visto quell'incessante spettacolo della natura. Dormiva tra le mie braccia, con un dolce sorriso stampato sulle labbra e le mani intrecciate alle mie. I miei occhi ed il mio cuore non avevano mai visto così tanta bellezza in una sola volta, rischiavo di fare un infarto, davvero. A malincuore svegliai Amelia dal suo dolce riposo, era a dir poco impossibile scendere le scale con lei in braccio. Sbadigliando si svegliò, mi diede un leggero bacio sulle labbra e sussurrò un "grazie", poi scendemmo e, stanchi, ci addormentammo abbracciati sul suo letto.
In tutto questo però non le avevo ancora chiesto di stare insieme...Amelia's Pov
Il suono del citofono mi fece sobbalzare, scesi dal letto trascinandomi giù dalle scale mentre il citofono ancora suonava. "Sì chi è?" Dissi con la voce impastata dal sonno. "Zaooo, ziamo Zorzo e Zampy!" Urlarono loro, mentre io presi un colpo tanto da sobbalzare. "E che ci fate qui?" "Come che ci facciamo qui? Andrea ci ha detto che oggi dovevamo registrare da te!" Io non ero al corrente di niente, probabilmente si era dimenticato di dirlo a noi. "Ah vabbe, vi faccio salire!" Poco dopo arrivarono davanti alla porta di casa e mi guardarono di spiego. Solo in quel momento mi accorsi di essere ancora in mutande e solo con la maglia di Giova, chissà a cosa staranno pensando. "Emh, vado a cambiarmi" dissi correndo su per le scale. Entrai in camera e svegliai Giova tempestandolo di baci. "Amore non coccolarmi così tanto che poi voglio solo stare a letto con te" piagnucolò lui. "Alzati dai che ci sono Pietro e Giorgio di sotto, Andrea ha detto loro che oggi si registra qua." Mi vestì velocemente sotto lo sguardo di Giovanni, che mi osservava nei minimi dettagli, mi piaceva, ma era molto imbarazzante, così gli lanciai qualcosa in modo che anche lui potesse vestirsi e tornai giù dai palermitani. Poco dopo la porta si aprì di scatto ed entrò tutto il resto della Crew e con a capo Andrea che teneva un mazzo di chiavi in mano. Si, Andrea aveva le mie chiavi di casa come io avevo le sue, un po' strano. Lo guardai in cagnesco e lui non capì il motivo. "Sai, hai detto a tutti loro che oggi si registrava qui ma ti sei dimenticato di dirlo a me." Dissi mentre lui aveva cominciato a ridere. Accompagnai i ragazzi nella "piccola" palestrina passando per la cucina, dove Giovanni era intento ad addentare una fetta di pane e nutella. Inutile dire che i ragazzi si fiondarono sulla dispensa e finirono un intero barattolo di nutella e un pacco di pan carré mentre io mi limitavo a prepararmi una tazza di tè. Dopo varie fette di pane spalmate vicendevolmente in faccia, finalmente i ragazzi si decisero a registrare. La mattinata passò in fretta e registrarono in video per gli Inoob e per Brazo, mentre nel pomeriggio avrebbero fatto i palermitani e Matteo. All'ora di pranzo cucinai la pasta per tutti, mai fatto così tanto cibo. Poi, mentre giocavamo a Just Dance presi in disparte Pietro, volevo sapere cosa avesse da dirmi. Andammo in salotto mentre facevo l'occhiolino a Giova che mi guardava confuso su dove io stessi andando. "Spara tutto." Dissi a Pietro. Lui ai guardò le punte dei piedi un po' imbarazzato e poi fece un profondo. "Allora, ieri sera stavo parlando con Giorgio finché, dopo qualche minuto che eravamo in silenzio lui si è appoggiato al mio petto e ha detto 'Ti amo Pietro'." Io lo ascoltavo silenziosa. "Beh è una cosa fantastica perché anche io lo amo e non avrei mai immaginato che lui ricambiasse questo sentimento nei miei confronti." Io gli sorrisi, ero così contenta per loro. "Ma è una cosa fantastica!" "Certo, ma c'è un problema..." io lo guardai di sbiego, che problema poteva esserci? "Sì beh, non so come dirglielo, insomma non posso mica dirgli 'ehi, l'altra sera ti ho sentito mentre mi dicevi ti amo Pietro e volevo dirti che ti amo anche io'?" Disse con fare interrogativo. Io scoppiai a ridere. "Beh perché no, casomai invitalo a cena o che ne so a guardare un film insieme stasera e poi diglielo." Lui mi abbracciò forte e mi ringraziò, poi tornammo dagli altri e mi avvicinai a Gio, "missione compiuta" e gli diedi il cinque.