Parte 2

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"Accettala!"
"No Izzy! Non subito almeno... Devo aspettare un po' di tempo"
"Perché?" Mi chiede Izzy alzando un sopracciglio scettica.
"Semplice, me l'ha chiesta da solo 2 minuti, se l'accetto subito sembrerà che non ho altro da fare se non stare attaccato a Facebook. E poi devo farmi desiderare, non posso mica fargli credere che sono già caduto ai suoi piedi."
"Come se non fosse così..." Fa Izzy.
Lei salta giù dalla scrivania e fissa il computer per qualche secondo per poi spostare lo sguardo verso di me, un sorriso beffardo ad incresparle le labbra.
Quando capisco quello che vuole fare scatto verso di lei, ma mia sorella ha già mosso la mano verso il computer e con un semplice 'click' accetta l'amicizia di Magnus.
"Fatto" dice poi lei esultante. "Prima o poi mi ringrazierai" aggiunge dandomi una pacca sulla spalla.
La osservo uscire irritato. "Certe volte è davvero impossibile..." Penso sedendomi sulla sedia della scrivania.
'Hai un nuovo messaggio'
Guardo svogliatamente la casella messenger cercando di decidere se andare a vedere o no.
"Sarà un altro di quei messaggi idioti di Facebook" penso aprendo messenger.

Magnus Bane: Hey Alexander :)

"Evidentemente dovrai ringraziare davvero Izzy" fa la vocina canzonatoria.
Fisso il messaggio stupito e perfettamente consapevole del sorriso idiota che mi è nato sulle labbra.
Non capirò mai il senso logico della mia azione, ma mi alzo e corro nella stanza di Izzy, la tiro su dal letto e la abbraccio sollevandola e facendola girare.
"Grazie!" Grido rimettendola a terra e correndo ancora nella mia stanza.
"Di già?" La sento gridare, ma ormai i suoi 'te l'avevo detto' sono problemi secondari.
Dopo essermi seduto sulla sedia faccio un respiro profondo "cosa cavolo gli scrivo?" Penso.

Alexander Gideon Lightwood: hey.

Lo invio e subito me ne pento.
"Il disagio" fa la vocina e non posso fare a meno di darle ragione, il brutto dei messaggi è proprio questo: una volta inviati non si possono riprendere.
"Hey. Hey. Hey. COME HO POTUTO INVIARGLI UN 'HEY' CON UN PUNTO! SONO UN IDIOTA!"
"Già"
"Oh stai zitta tu!"
"Hey! Io sto zitta quando mi pare"
"No! Sei nella mia testa quindi decido io!"
"Ma visto che la tua testa è bacata ci vuole qualcuno che compensi il vuoto.."
Metto fine alla conversazione con quella vocina particolarmente irritante quando vedo la risposta di Magnus

Magnus Bane: oggi non ti ho visto al pattinaggio, speravo di insegnarti qualche nuovo trucchetto per stare in piedi ;)

Alexander Gideon Lightwood: si, beh mi faceva un po' male il sedere.

ODDIO! Che cavolo ho detto! Sta andando male! Malissimo.

Magnus Bane: ahahahahha immagino :D
Magnus Bane: che fai questa sera?

Alexander Gideon Lightwood: credo nulla, perché?

Magnus Bane: Potresti venire alla mia festa, non per vantarmi, ma io sono il migliore in questo campo :)

Alexander Gideon Lightwood: non sono un grande amante delle feste.

Magnus Bane: dovrò porre rimedio a questo pasticcio allora! La festa inizia alle 8.00, ti aspetto. (Trovi la posizione di casa mia sul profilo di Facebook)

"proprio a una festa doveva invitarmi?" Penso.
"Ci andrai vero?"
"Izzy! Che cavolo... Da quanto sei qui?"
"Da tutta la vostra conversazione" risponde lei sedendosi sulla scrivania. "Ho anche assistito alla nascita dei tuoi svariati dubbi ogni volta che inviavi un messaggio" aggiunge sistemandosi i capelli dietro le orecchie. "Allora?"
"Allora cosa?"
"Ci andrai?"
"Non so Iz... Sai come la penso sulle feste."
"Oh avanti non essere scemo! Non ti farebbe mica male divertirti un po!"
"Io.... No Iz, non mi va."
"Perfetto, vado a sceglierti i vestiti"
"Ho detto che non ci vado Iz!
"Alloooora...." Inizia lei frugando nel mio armadio "questo maglione è troppo rovinato, questo è ancora più logoro, questo ha i buchi, questo non mi piace..." Inizia a lanciare vestiti in giro per la mia stanza noncurante del fatto che, poi, sarò io a dover mettere a posto. "Questi pantaloni sono orrendi, questi hanno buchi ovunque questi.... Assolutamente no! Dannazione Alec, qualcosa di decente no! Dovrò chiedere a Jace..."
"No! Non ci provare neanche!"
"Pronto Jace?......si, scusa il disturbo, ma ti devo chiedere un favore........no, no non devi picchiare Simon.......... Si, so che lo desideravi tanto.......Comunque ho bisogno che mi presti dei vestiti per Alec...........deve andare a una festa."
"Allora?" Chiedo a Izzy quando appoggia il telefono alla scrivania.
"Ha detto che arriva subito e ha riattaccato"

10 minuti dopo Jace è già nella mia stanza con 3 sacchetti pieni di vestiti.
Probabilmente ci avrebbe messo meno ad arrivare, dato che abita difronte a noi, se non avesse perso tempo a pettinarsi e ad ammirarsi allo specchio...
"Beh c'è molto da ammirare in lui eh" fa la vocina "5 minuti vanno via tutti!"
Ignoro i commenti della vocina e cerco di guardare i vestiti che mi stanno proponendo.
"Questa?" Fa Jace "è trasparente, ma non troppo e poi è facile da aprire perché i bottoni" Jace tira i due lembi della camicia mostrando l'apertura a strappi "sono finti"
Lo guardo per un attimo, stupito, cercando di capire se sono più sconvolto dalla camicia che si è comprato o per il fatto che pensi che possa servirmi.
"JACE È LA SECONDA VOLTA CHE CI VEDIAMO DIO SANTO SMETTILA CON QUESTE STRONZATE E DAMMI QUALCOSA DI ADATTO PER QUESTA STUPIDA FESTA!"
Jace e Izzy mi guardano a bocca aperta, probabilmente chiedendosi dove io abbia trovato tutto quel fiato per pronunciare, quasi urlando, quella frase.

I pantaloni attillati mi prudono, la camicia non mi piace, la giacca è scomoda...
Non potevano trovarsi un outfit più orribile.
Rinfilo il cellulare nella mia tasca e osservo la casa davanti a me, sperando che l'indirizzo sul suo profilo di Facebook non sia sbagliato.
Mi gratto la base del collo, nervoso, e suono il campanello.
È ora che arrivano i dubbi.
E, quando arriva il ricordo del suo viso, arriva anche la paura. Paura di provare qualcosa che non sia dolore.
La felicità di ieri, alla pista di pattinaggio, e quella di questo pomeriggio era solo passeggera e,soprattutto, non era reale.
Deve per forza essere così.
Faccio qualche passo indietro prima di voltarmi e mettermi a correre, allontanandomi dalla casa di Magnus e da quella musica assordante.

Malec || SecretsWhere stories live. Discover now