Capitolo 13: L'ultima vittima

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La notte passò in fretta, cosi come i due giorni successivi. Ormai il processo era vicino, ma la lettera, purtroppo era ancora sotto analisi alla centrale di polizia, ed era solo quella che poteva dare una piccola speranza di innocenza all'imputato. La mattina, il cellulare del presunto colpevole squillò dal tavolino del salotto, dove era stato lasciato la sera precedente.
Alfred, di malavoglia, rimosse il piumone dal letto e a passo lento, si diresse in direzione della sala. Arrivò al cellulare appena in tempo per rispondere che all'altro capo una voce urlò
~Signor Rogers, le analisi sulla sua lettera sono concluse, venga a ritirare gli esiti in centrale~
L'imputato rispose quasi senza accorgersene, la stanchezza lo stava distruggendo.
Appena si rese conto di ciò che aveva appena detto, si incamminò velocemente verso l'armadio che si trovava dall'altra parte della camera, aprì le sua ante e ne tirò fuori una camicia, una giacca di colore marrone scuro e un paio di paio di pantaloni beige; si vestì in fretta e furia, convinto di essere in ritardo.
Uscì di corsa da casa, chiamò un taxi e si fece portare alla centrale.
Li, ancora una volta, l'anziana signora all'interno del gabbiotto, gli fece cenno di avvicinarsi e lui, senza indugio fece qualche passo in avanti, e lei disse
~l'analisi sulla sua busta è terminata, dovrebbe passare per la sala a ritirarla;
Salga le scale fino al secondo piano, prenda il corridoio sulla sinistra e bussi alla seconda porta a sinistra, finché non le aprono e dica che è andato a prendere una busta.~
Le istruzioni erano chiarissime, l'imputato cercò di memorizzarle tutte,
poi si diresse in direzione delle scale per raggiungere il primo piano.
Dopo ben quattro rampe, le sue gambe stavano per cedere e lui si sentì per qualche secondo la testa girare e cominciò a barcollare.
Il corridoio di quel piano era praticamente deserto, non si vedeva un cane, c'erano solo alcune luci accese qua e là all'interno delle stanze.
Quasi sul punto di cadere, Alfred, si dovette aggrappare ad un piccolo corrimano attaccato alla parete alla sua sinistra; ormai la vista stava divenendo sempre più offuscata e confusionale, perché vide una delle porte delle stanze con la luce accesa aprirsi e spuntarne fuori un uomo vestito completamente di nero, sembrava indossasse un cappotto ed un cappello da pesca, che col frontino gli copriva mezza faccia.
Dapprima, l'uomo cominciò a camminare nella sua direzione, e, man mano che si avvicinava, aumentare sempre di più la velocità del passo, mentre da una tasca del cappotto, tirò fuori un oggetto appuntito, che brillò grazie alla luce delle lampade e poi...
Silenzio
Nessun rumore, solo il brusio delle chiacchiere delle persone al piano di sotto.

Delitto A Porte ChiuseWhere stories live. Discover now