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"Allora" Matt seguì con lo sguardo Allison che andava avanti e indietro per la stanza, in una mano teneva stretto un caffè che beveva a piccoli sorsi, l'altra era stretta in un pugno carico di tensione. I suoi occhi nocciola erano pervasi di stanchezza, le occhiaie profonde, la pelle grigiastra... era smagrita e sembrava turbata da Dio solo sapeva cosa. Non somigliava alla Allison che ricordava, sembrava più una versione sbiadita della donna forte che gli era amica.

"Hai trovato qualcosa?" rispose lei voltandosi a guardarlo.

"Non ancora" lo sceriffo scosse il capo e si schiarì la voce. "Non posso andare più veloce di così. Questa è una piccola stazione di polizia in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, ogni cosa va tre volte più lentamente qui."

Allison annuì passandosi una mano tra i capelli, bevve ancora e poi si mise a sedere sulla sedia davanti a Matt. "Va così male allora?"

"Peggio di quanto tu creda. La madre dei Salvatore e la sua folle famiglia di eretici hanno praticamente preso il controllo di tutto. E si sono presi la casa. Stefan e Damon vivono alla vecchia residenza dei Lockwood."

"Potresti ripetermi ancora una volta cosa sono gli eretici esattamente?"

"Metà streghe, metà vampiri."

"Ah" borbottò Allison. "Creature adorabili immagino" si sforzò di sorridere ma onestamente non era divertita né... non sentiva granché a dire il vero, solo tanta stanchezza e preoccupazione per Elijah. Avevano visto di cosa quegli Ibridi creati da Lucien fossero capaci e nemmeno i fortissimi e indistruttibili Originali erano al sicuro. Questo pensiero le riportò alla mente Camille... povera donna, morta perché finita in una guerra perpetua, più grande di lei, più grande di tutti loro.

Lei probabilmente doveva ringraziare una buona stella o la fortuna o chissà cosa se era ancora viva nonostante ci fosse dentro fino al collo.

"Allison" sussurrò di nuovo Matt. "Stai bene? Non voglio sembrarti sgarbato o inopportuno, ma non hai affatto una bella cera."

La cacciatrice chiuse gli occhi per un lungo istante, infine poggiò lo sguardo sul suo amico. "Non dormo molto ultimamente. Ci provo ma... faccio degli incubi che rendono ogni mio tentativo vano."

"Che tipo di incubi?"

"Incubi in cui perdo tutto ciò che amo; Elijah per primo."

"Cosa intendi con perderlo? Nel senso di..."

"Nel senso che mi lascia, se ne va e io rimango... sola" chiarì lei.

Matt annuì poco. "Hai paura di perdere il suo amore, lo capisco. Ma, Allison, ho visto come ti guarda ed è chiaro che ti ama. Penso che tu non abbia nulla da temere."

Lei bevve l'ultimo sorso di caffè tutto d'un fiato. "Ho le mie buone ragioni per temere, credimi."

L'altro aprì la bocca per parlare ma volse lo sguardo al pc e digitò qualcosa sulla tastiera. "Ci siamo, pare. La targa di quell'auto sospetta che abbiamo visto prima nelle telecamere di sorveglianza dice che appartiene ad una società."

"Lasciami indovinare" replicò Allison sporgendosi in avanti. "Kingmaker Land Development Inc. di Lucien Castle."

"Come fai a saperlo?"

"Intuizione" la donna si alzò scoprendo che le girava la testa. Si portò una mano alla fronte e guardò il suo amico che la raggiungeva e le afferrava piano un braccio. "Matt, che succede? Cosa hai fatto?"

"Perdonami Allison" le disse lui prendendola delicatamente in braccio. "Ma Elijah vuole saperti al sicuro."

Lei corrugò la fronte, o almeno credette di farlo. Poi gli occhi le si chiusero.

The Family Business - Always and foreverWhere stories live. Discover now