L'ultimo respiro

È il tuo giorno fortunato zuccherino

Rimase immobile davanti la sua porta. Ad un passo dal bussare e farla finita una volta per tutte.
Sapeva di dover fare i conti con una realtà che avrebbe mandato tutto a puttane.
Riuscí solo a poggiare la mano al campanello, quando lei aprí la porta per uscire.
Miki:- Hei, che ci fai qui?
Gli chiese stupita di vederlo lí di buon'ora.
Indossava una camicia a righe bianca e azzurra infilata dentro i suoi adorati jeans a vita alta. I capelli tirati su in una coda di cavallo e il suo magnifico profumo, che lo mandó già in estasi.
Miki:-Pedro!
Disse lentamente, passandogli una mano davanti agli occhi per disincantarlo.
E quando sembró sul punto di dirle tutto, lei lo interruppe.
Miki:- Devo dirti una cosa!

Appena raccontó del messaggio in segreteria, gli sembró sconvolto.
La tiró per un braccio e si ritrovarono, poco dopo, nell'ufficio del detective.
Era seduta mentre lui, impaziente e furioso, era in piedi gridando, ad un palmo di mano, al viso di Sancez.
Sancez:- Non posso farci nulla.
Si giustificó, mentre Pedro fece scivolare la mano sulla sua scrivania, scaraventando qualsiasi cosa ci fosse per terra. Ma Sancez lo afferrò per la camicia con entrambe le mani.
Miki:- Basta la prego!
Intervenne mettendosi tra i due.
Poggiò le mani sulle spalle di Pedro, che sentí tremare dalla rabbia.
Sancez:- L'unica cosa che posso dirvi è che la telefonata è partita dalla Belt Parkway. Per il resto...il tenente mi ha tolto il caso.
Sentí Pedro diventare ancora più rabbioso, sotto le sue mani.
I suoi occhi carichi di odio la terrorizzarono.
Provó una gran pena per averlo coinvolto in quella sporca storia.
Il suo sguardo era ancora fisso su Sancez, quando Miki strinse la camicia nei suoi piccoli pugni, e lo tiró a sé.
Miki:- Andiamo via!
Gli sillabó a denti stretti.
Ma non sembró servire a distrarlo finchè non lo strinse ancora più forte.
Miki:- Hei, andiamo!

Quando furono finalmente fuori da lí, il sole li accecó.
Pedro era furibondo con lei, per avergli impedito di prendere a pugni il detective.
Miki:- Non mi piace quando fai cosí.
Lui era fermo, all'ombra, dietro un pilastro dell'ingresso della stazione di polizia.
Pedro:- E cosa avrei dovuto fare?
Le disse, avanzando verso di lei con sguardo sconcertato.
Miki:- Non puoi rischiare di essere sbattuto dentro.
D.:- Ah, no?
M.:- NO!
Gli gridó, prima di girare il viso appena un agente le passó accanto.
Miki:- È colpa mia. Non avrei dovuto coinvolgerti in questa storia.
Pronunció quelle parole con la voce interrotta dall'angoscia, passando entrambe leani nei capelli.
Miki.:- Non ne vale la pena. Non per me.
Pedro continuó ad avvicinarsi, ancora incredulo di ciò che gli avesse detto.
Pedro:- Per quale motivo, sentiamo?
Inizió a respirare con calma, cercando le parole adatte che non riuscí a trovare per calmarlo.
Miki:- Sappiamo come andrà a finire.
Disse con le lacrime agli occhi.
Pedro:- E come andrà finire?
Le chiese con un'ironia acida e furibonda.
Ma lei non gli rispose.
La sua vita non era quella e l'uomo che aveva davanti probabilmente non era il suo principe azzurro.
Scese le scale di corsa e si diresse all'ingresso della metro per fuggire via da tutto.

Ma lui la raggiunse e la strattonó per un braccio.
Pedro:- Come andrà a finire?
Ripetete ancora con tono sconcertato e gli occhi carichi di tristezza.
Pedro:- Credi che se ti succederà qualcosa, a me non accadrà nulla?
Le domandó ad un palmo dal suo viso, tenendola stretta per il polso.
Pedro:- Credi che il mio cuore non si fermi insieme al tuo?
Pronunció a denti stretti.
Era una vera e propria dichiarazione d'amore, arrivata nel momento sbagliato, fatta alla persona sbagliata.
Miki ne era convinta.
Averlo coinvolto in quella storia era stato il suo errore più grande.
Miki:- Calmati!
Cercó di rassicurarlo, accarezzandogli le spalle per ammorbidire la sua presa.
Miki:-Andrà tutto bene!
Disse, senza crederci realmente. Accostandosi alla sua spalla per abbracciarlo, mentre lui sembró rimanere freddo e immobile.
Nei giorni precedenti, sarebbe stato disposto a vendere l'anima al diavolo pur di toccarla, ma in quel momento sembrava carico di collera nei suoi confronti.