Buonanotte fiorellino

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Roshelle's POV

"Buonanotte, buonanotte, fiorellinoooo, buonanotte tra le stelle e la stanzaaa, per sognarti devo averti vicinoo, e vicino non è ancora abbastanzaa, nanananaaa, nanananaaa..."

Siamo in macchina, al ritorno dalla serata a casa di Marcelo Burlon e lo spirito di De Gregori si è impossessato di me e Ga. Sedute sui sedili posteriori, cantiamo a squarciagola, dimenandoci come se"Buonanotte fiorellino" fosse una canzone hard rock e non una delicatissima e dolcissima canzone d'autore.

X Factor è finito da due giorni e io sono combattuta: c'è una parte di me che implora di essere abbandonata su un letto a dormire per sempre e un'altra che vorrebbe fare troppe cose, tutto il giorno, ogni giorno. Nella realtà mi trovo su una via di mezzo: sto riordinando le idee, iniziando a gettare basi per cose di cui spero e credo raccoglierò i frutti.

Tra la nebbia, spunta il cartello con la scritta "Lodi". Sembra una città fantasma, così immersa nella nebbia, senza anima viva in giro. Mi sento improvvisamente strana, ritrovandomi a pensare come in questi due giorni ci siano stati momenti in cui anche io dovevo "ricordarmi di esistere". O meglio, ricordarmi che ora esisto in una maniera diversa rispetto a prima: Roshelle si è fatta più grande ed è come se Rossella dovesse ritrovare il suo spazio e insieme non permettere che la situazione degeneri. Perché più sei grande, maggiore è anche la superficie dove ti possono colpire, maggiori gli sguardi che possono posarsi su di te e voglio fare in modo che ciò che mostro sia per quanto possibile sotto il mio controllo. Ma sono concentrata e positiva.

Non gliel'ho mai detto esplicitamente, ma Gaia mi ha aiutata tanto a imparare a bilanciare l'ambizione con la giusta dose di leggerezza e ottimismo. Prima tendevo a controbilanciarla con una sorta di negatività cervellotica, sovranalizzando tutto per ridimensionarlo, ma spesso diventava controproducente e stancante. La osservo, abbandonata sul sedile che guarda fuori dal finestrino. Sarebbe strano ringraziarla ora, per cui mi avvicino semplicemente e le stampo un leggero bacio sulla guancia.

"Eccoci"

La voce di Paride mi riporta alla realtà.

Il tragitto dal parcheggio a casa mi sembra infinito per quanto freddo prendo in pochi metri.

Salutiamo Paride e Luca e finalmente entriamo al caldo.

La casa è immersa nel buio: gli altri stanno dormendo tutti. La convivenza nel loft ci ha reso una sorta di duo super collaudato, per cui, senza parlare troppo, ci alterniamo velocemente tra bagno e camera e qualche minuto dopo siamo entrambe sotto le coperte, nel lettone di camera mia.

Non faccio in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino e dare la buonanotte a Ga, che mi addormento profondamente.

Gaia's POV

Osservo il profilo della schiena d Rosh che si abbassa e si solleva ritmicamente al mio fianco. Assurdo che in un corpo così minuto possa starci una personalità tanto vibrante.

Qualche ora fa avrei dato tutto per aver un letto, ora invece gli occhi non ne vogliono sapere di chiudersi.

Ho vissuto questi due giorni in modalità "pallina da ping pong", venendo sballottata dovunque. Casa mia e la mia famiglia, che ho visto solo di sfuggita, mi mancano in certi momenti come la terra sotto i piedi. Ma domani li rivedo, non ha senso pensarci. E poi la musica, persone da convincere, persone ritrovate, persone tanto gentili e umane da sembrarti irreali che vogliono aiutarti a costruire insieme i tuoi progetti... Continuo a guardarmi attorno senza sapere davvero su quale pensiero fermarmi prima.

Stare a casa di Rosh questi due giorni è stato strano: mi è sembrato di tornare bambina, a quando per la prima volta vai a casa della tua amica più stretta e ti stupisci nel vedere come in fondo sia esattamente come te l'aspettavi, come fosse un suo prolungamento. O almeno questa è stata la sensazione che ho avuto io, specie con camera sua. Ogni angolo è una parte di lei.

...To the moon and backWhere stories live. Discover now