Epilogue: Five years later

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Aprile  2003

Cinque anni.
1825 giorni.
43800 ore.
2628000 minuti.
157680000 secondi.
Cinque anni erano passati dalla vittoria , dalla sconfitta di  Voldemort. Ora regnava la pace, era risorto un nuovo mondo.  Tutto era tornato alla normalità, non c'era più paura.
A Londra, in Bridge Ave numero 12, si trovava un piccolo appartamento molto vicino ad Brent Valley Park. Era un monolocale, non c'era molto spazio, ma alla proprietaria andava bene. Proprio dalla porta, color mogano, di quella appartamento uscì una giovane donna dai capelli castani con occhi del medesimo colore, sembrava avere l'aria stanca, come se qualcosa o qualcuno l'avesse tenuta sveglia tutta la notte.
«Andiamo» disse Grace Tauril con tono autoritario.
Dall'uscio della porta spuntò una bambina  con i capelli rossiccio scuro, occhi dello stesso colore della madre.
«Mamma non trovo la giacca» disse la piccola sporgendo il labbro inferiore.
«Martha Elizabeth Weasley te l'avevo messa sul letto» le ricordò la madre per poi sbuffare e rientrare in casa.
«Visto non c'è» le fece notare la figlia indicando il letto. Eppure Grace era certa di avergliela messa lì. Poco dopo la bambina rispuntò alle spalle della madre urlando: «Buu!»
Quando Grace si girò vide sua figlia che indossava la giacca ed era già pronta per uscire.
«Te l'ho fatta mamma!»
Era tale uguale a suo padre, aveva perfino ereditato quelle stupende lentiggini.
Grace mise le mani sui fianchi e guardò la figlia sorridendo.
«E così credi di avermela fatta?» Chiese Grace per poi prendere la piccola Martha in braccio e lasciarla cadere sul letto iniziando a farle il solletico.
«Mamma! Basta... non respiro» disse a fatica la rossa ridendo. A quel punto Grace si fermò tese la mano a sua figlia che subito gliela strinse.
«Mamma dopo che andiamo da papà andiamo dallo zio?» Chiese guardando sua mamma mentre camminavano per le strade della grande città.
«Si, esatto»
«Hai preso i miei disegni?»
«Si tesoro»
Camminarono per un po', presero l'autobus per diverse fermate fino ad arrivare in un piccolo paesino.
«La casa dei nonni è lì infondissimo, giusto?»
La madre annuì.
«Ma non andiamo da loro ora, i nonni li vedremo dopo a casa dello zio»
Questa volta fu la bambina ad annuire.
Arrivarono su una collina, poco distante dalla Tana dei Weasley, sotto un grande e maestoso albero c'era una lapide di pietra.
La bambina lasciò la mano della madre e corse verso l'albero o meglio quello che si trovava sotto l'albero.
«Buon compleanno papà!» esclamò la piccola Weasley, per poi girarsi verso la madre e chiederle di darle il suo disegno.
«Papà questo l'ho fatto io per te, siamo noi tre» spiegò Martha per poi poggiare il foglio sulla lapide e iniziare ad indicare le tre figure disegnate dicendo i loro nomi.
«Amore sono sicura che gli piace molto e piace molto anche a me, sei stata bravissima... Potresti andare a prendere un po' di fiori per papà, ma non ti allontanare troppo»
La bambina annuì e corse subito per la collina in cerca di qualche bel fiore.
La madre gli aveva parlato talmente tanto bene del padre, era un eroe, e quindi non voleva dei fiori scontati, li voleva speciali.
Grace intanto si inginocchiò davanti alla piccola lapide di pietra sul quale era inciso il nome di Fred con sotto le date di nascita e morte.
Si ritrovò a piangere, come sempre quando era lì, ma allo stesso tempo sorrideva perché non era sola, aveva una splendida figlia.
Qualche settimana dopo la battaglia di Hogwarts, Grace scoprì di essere incinta. Alcuni amici e familiari le avevano detto di non tenere il bambino visto la sua giovane età, aveva solo ventuno anni. Tuttavia a lei non sfiorò nemmeno l'idea di perdere il bambino. Perché doveva rinunciare ad aver una bambina o un bambino che aveva concepito con Fred? Una parte di lui era in quel neonato, non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male. Nove mesi dopo nacque una splendida bambina. L'aveva chiamata Martha perché una volta Fred le aveva confidato -specificando l' "h" tra la lettera "t" e "a" - che gli piaceva molto quel nome. Il secondo nome era Elizabeth perché piaceva a Grace, ma anche perché una volta un'anziana signora gli aveva consigliato di tornare da Fred, che sarebbe sempre riuscita a trovarlo perché era l'amore della sua vita.
«Buon compleanno Fred» mormorò la mora accarezzando le lettere incise nella pietra. All'anulare della mano sinistra, Grace portava un'anello. Era la sorpresa di Fred. Dopo la vittoria, quando stavano portando via il corpo di Fred cadde dalla tasca di lui una piccola scatolina di velluto blu. Grace corse subito a raccoglierla, intenzionata a rimetterla a posto, ma incuriosita l'aprì ed al suo interno c'era un piccolo anello con una pietra color celeste, colore preferito di Grace, al centro. George le si avvicinò e le rivelò che era quella la sorpresa, Fred le avrebbe chiesto di sposarla. Da quel giorno Grace non si era mai tolta l'anello.
«Sai Grifondoro nostra figlia ti piacerebbe molto, ti sta somigliando sempre di più, si diverte a farmi scherzi. Saresti così orgoglioso e fiero di lei»
Grace distolse un attimo lo sguardo per cercare la figlia e la vide mentre saltellava tenendo un po' di fiori in mano.
«Non sta un attimo ferma, Jane dice che sarà una Grifondoro, sono d'accordo con lei. A proposito di Jane! Si sposa! Si sposerà tra un mese con Charlie. Kate sta ancora con quel ragazzo, quello di cui ti ho già parlato, che ha conosciuto dopo la battaglia, Cole Fanning. Tod, invece, non ha una relazione al momento, ma penso che gli piaccia un suo collega. Il mio lavoro va sempre meglio, mi hanno da poco promossa a capo redattore della Gazzetta del Profeta. Ah si tuo fratello, George, si è fidanzato ufficialmente con Angelina presto sceglieranno la data del matrimonio, ma sono sicura che te l'avrà già detto lui» raccontò Grace con un sorriso sulle labbra, le lacrime non scendevano più, ma gli occhi rimasero lucidi.
«Mamma! Mamma! Guarda che belli? Sono fatti apposta per papà» gridò la bambina dai mossi capelli rossi.
«Sono davvero belli» disse Grace prendendo uno di quei fiori per metterlo dietro l'orecchio di Martha. Gli altri fiori, invece la bambina li mise affianco al disegno. Dopodiché salutarono un'altra volta Fred augurandoli buon compleanno per poi allontanarsi.
La mora tirò fuori un piccolo pettine e prese anche la mano di Martha.
«Tra poco la passaporta ci condurrà dallo zio George, tienila forte» la avvertì la madre.
«Che bello! Spero che anche a lui piaccia il mio disegno»
In un battito di ciglia lasciarono la collina poco distante dalla Tana e si ritrovarono davanti ad un negozio enorme, era i Tiri Vispi Weasley. Raggiunsero l'appartamento in cui un tempo ci vivevano i gemelli, ora ci abitavano George e Angelina.
«Eccoci arrivati» mormorò Grace a bassa voce per poi bussare. Quando la porta si aprì Martha saltò in braccio al suo zio preferito.
«Zio George! Tanti tantissimi auguri! Sai io ho una cosa per te e anche una per papà, ma a lui l'ho già data» disse la piccola tutta fiera mostrando un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
«Ciao furbetta, una cosa per me? Fammi vedere sai che sono curioso»
Martha si fece mettere giù dallo zio e si girò verso la madre facendole capire che voleva il suo disegno.
«Glielo puoi dare dopo che saremo entrate in casa e avremo salutato tutti»
La rossa corse subito dentro casa, lasciando George e Grace da soli.
«Ciao George, tanti auguri»  disse abbracciandolo forte.
«Grazie Grace» rispose ricambiando l'abbraccio e poggiando la testa sulla spalla di lei.
«Sono passata a trovarlo... secondo me, Fred sarebbe felice di vedere che stiamo meglio. Sono sicura che ti direbbe: "Bravo Georgie, finalmente tu e Angelina vi sposate! Tutto merito mio che vi ho fatti andare insieme al ballo del ceppo. Ora goditi questo giorno di festa tutto per te" o una roba simile» mormorò la mora liberandosi dall'abbraccio per poterlo guardare in volto.
George abbozzò ad un sorriso. Era sempre dura festeggiare quel giorno per George e come poteva non esserlo. Fin da quando erano nati l'avevano festeggetato insieme condividendo torta, ospiti e regali. Certo un tempo avrebbero voluto festeggiarlo separatamente per avere più regali e torta, ma ora George non voleva altro che il suo gemello affianco. Tuttavia andava meglio, il primo, il secondo ed il terzo compleanno senza Fred erano stati più tristi; George si rifiutava di festeggiare  e rimaneva chiuso in casa tutto il giorno, non che gli altri giorni fosse molto diverso.
«Hai ragione. Sarebbe felice di vederci qui entrambi ancora amici, tu con sua figlia... io che ne aspetto uno»
A quella dichiarazione Grace rimase sorpresa e riabbracciò forte George congratulandosi con lui.
I due raggiunsero il salotto in cui si trovavano Angelina, Ron e Hermione.
«Mamma! Mamma! La zia aspetta un bambino» gridò Martha correndo dalla madre.
«Sono molto felice per voi»
Grace salutò Hermione e Ron ed insieme ridendo e scherzando aspettavano che il resto della famiglia Weasley li raggiungesse per festeggiare.

In quello stesso momento su, in alto nel cielo, oltre le nuvole,  dove non esiste ne spazio ne tempo, un luogo pieno di luce c'era Fred Weasley che osservava la scena sorridendo.
«Tutti in alto i calici e brindiamo al compleanno di Fred» gridò un giovane uomo dal capelli neri come la pece leggermente ondulati che arrivavano alle spalle, Sirius Black.
«Grazie, però starò ancora un po' qui» rispose il rosso tornando a guardare sua figlia che correva e saltava per tutta la casa e Grace che sorrideva.
«Signor Weasley... lei adora il whisky incendiario» gli si avvicinò Dobby porgendogli un bicchiere.
«Fred so che è difficile, ma puoi sempre guardarla da qui, aiutarla, consigliarla, è come se fossi sempre con lei, sarai una specie di angelo custode. Io e James abbiamo seguito e aiutato Harry da qui, non mi sembra sia venuto su male» gli accarezzò la spalla Lily sorridendogli.
«Si, Lily ha ragione. Ora vieni stiamo tutti brindando per te non puoi non esserci» aggiunse James Potter prendendo per mano Lily.
«Avete ragione no Fred no party» rispose sorridendo per poi raggiungere gli altri che lo aspettavano.







Buonaseraaaa

Ed eccoci alla conclusione di questa storia. Non posso credere di averla finita...
spero vi sia piaciuta, come è piaciuta a me scriverla.

Vi ringrazio per aver letto la mia storia fino alla fine, davvero grazie.

Spero che questo epilogo vi sia piaciuto, non era prevista l'idea di Martha Elizabeth Weasley,
ma volevo insere un personaggio con il mio nome e quindi è nata l'idea di una figlia di Grace e Fred.
Ancora grazie🧡

Detto questo vi saluto (magari ci rivedremo in un'altra storia),
Many kisses
•Beatum

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