Non è un addio...

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Pov. Federico
Non vedo l'ora di passare la vacanze con la mia famiglia. Il mio aereo doveva partire tra poche ore.
"Doveva" perché è stato cancellato a causa della neve. Quando la bufera si calmerà potrò finalmente partire ma ora sono bloccato qui come altre sventurate persone come me.

Ho incontrato questa ragazza che è qui in aeroporto come me per trovare la sua famiglia dall'altra parte del paese. È davvero simpatica.
I suoi occhi sono verdi come un prato d'erba e mi incanto a guardarli. Gli occhi per me sono come lo specchio dell'anima. Con gli occhi una persona può esprimere una moltitudine di emozioni diverse tra loro ma uniche.
Ogni volta che la guardo, i suoi occhi sembrano sorridermi e la vedo felice ma anche leggermente imbarazzata.
Siamo rimasti in aeroporto a dormire tutta la notte su queste scomode sedie di plastica. Lei è ancora appoggiata al mio petto e mi stringe forte il busto.
Sorride nel sonno. Le accarezzo i capelli timidamente. Sembra un angelo.
Dopo poco si stiracchia e apre gli occhi.
"Buongiorno" dico sorridendole.
"Buongiorno" dice lei ricambiando.
"Come sta la tua caviglia?" chiedo.
"Molto meglio grazie" dice provando ad alzarsi.
Le do una mano.
"Mi fa ancora un po' male" ammette mordendosi le labbra per il dolore.
Che visione paradisiaca...
"Federico?" dice attirando la mia attenzione.
"Ehm... scusa non ti stavo ascoltando" ammetto paonazzo dall'imbarazzo.
"Ho visto" dice ridendo "mi accompagni alla reception per controllare i nostri voli?" chiede.
"Certamente" rispondo "ma prima facciamo colazione... ho una fame" dico.
"Sempre il solito goloso" dice ridendo lei.
Rido con lei. Ha una risata meravigliosa.

Finita la colazione, andiamo dalla signorina di ieri.
"Il nostro volo?" chiede *T/n*.
"I nostri addetti alla pulizia delle piste finiranno il lavoro tra poche ore" spiega la ragazza "vi aggiorneremo tra un paio d'ore"
*T/n* abbassa la testa sconfitta.
"Grazie mille" dico alla signorina che torna al suo lavoro.
Prendo la ragazza triste e la faccio sedere ai nostri posti.
"Mi dispiace" dico cercando di incrociare il suo sguardo.
Solleva il viso. Sta versando lacrime amare. Le sue lacrime stanno prendendo possesso delle sue guance. Mi fa male al cuore vederla piangere. Le scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"In queste vacanze... volevo solo essere a casa per Natale..." dice singhiozzando.
Si tuffa fra le mie braccia. Rimango spiazzato. Dopo poco la avvolgo tra le mie braccia. È una persona stupenda da abbracciare. Non si merita tutto questo.
"Hey..." dico dopo un paio di minuti.
Si stacca dall'abbraccio imbarazzata.
"Scusami. Non so cosa mi sia preso. Non volevo" si giustifica.
"Non mi hai disturbato. Avevi bisogno di un abbraccio" dico sorridendole.
Sorride e le asciugo le lacrime che ha sulla guancia. Ha le guance morbidose. Rido.
"Perché ridi?" chiede.
"Hai le guance morbide" dico stringendogliene una
"Ehi! Mi hai fatto male!" dice offesa.
Iniziamo a discutere mentre le faccio il solletico.
Una signora sulla quarantina ci guarda sorridendo.
"Siete davvero una bella coppia" ci dice.
"Veramente noi non ci conosciamo neanche" dice la ragazza che consideravo una mia nuova amica.
"Comunque siete molto carini insieme" dice.
Guardo *T/n* che mi sorride.
"Pensavo fossi mia amica" dico triste.
"Stiamo imparando a conoscerci... ti considero già un nuovo amico" dice sorridendo.
Sorrido anch'io alla vista di quel meraviglioso sorriso. Mi piacerebbe conoscerla meglio, ma non ci rivedremo mai più dopo oggi... lei torna dalla sua famiglia e io dalla mia. Mi mancherà troppo questa ragazza: è dolce, simpatica,divertente, timida. Non la voglio dimenticare.
Ogni volta che mi sorride denti il mio cuore scalpitare come un cavallo di battaglia. Stanotte prima di dormire ho osservato attentamente il suo viso... non voglio scordarmela.

"Il volo 462 per Bologna sta per partire" dice la fastidiosa voce metallica.
È il mio volo.
Siamo rimasti per ore a guardare nostre vecchie foto e a raccontarci aneddoti sulla nostra vita. Non me la sento di salire sull'aereo.
"È il mio volo" dico prendendo la mia valigia senza guardarla negli occhi.
Mi sento uno schifo a lasciarla qui.
"Federico..." dice attirando la mia attenzione.
Sollevo lo sguardo.
"Mi presti il tuo telefono un attimo?" chiede.
"Perché?" chiedo.
"Voglio scriverti il mio numero per sentirci. Se ti va ovviamente" dice imbarazzata.
"Certamente. Io ti scrivo il mio" dico.
Ci scambiamo i telefoni. Digito il mio numero è mi faccio una foto così che mi riconosca.
"Grazie" diciamo insieme, restituendoci i telefoni.
Ridiamo.

"Il volo 321 per Milano sta per partire" dice la voce metallica.
"È il mio aereo" dice "mi sa che dobbiamo proprio andare" spiega triste.
I nostri aerei sono a parti opposte della pista... vuol dire che ci separeremo in fretta.
Ci alziamo e le prendo le mani.
"Ho passato due giorni indimenticabili con te... non ti dimenticherò mai" dico sorridendo.
Si butta tra le mie braccia.
"Anch'io" mi sussurra sulla spalla.
Vedo che piange.
"Ehi piccola... non piangere. Questo non è un addio. Ci rivedremo molto presto" dico cercando di sembrare meno triste di quanto sia io in realtà.
Le nostre mani sono ancora legate.
"Ciao" diciamo in coro.

Man mano che proseguiamo verso parti opposte le nostre mani si sciolgono. Dopo qualche metro mi volto a guardarla. Lei cammina verso la sua direzione ancora per un paio di metri e si volta a guardarmi. Ci fissiamo negli occhi per poco.
Comincio a correre verso di lei e lei zoppica correndo verso di me.
Ci abbracciamo più volte e le faccio fare una giravolta.
I nostri occhi si incontrano e io non ho più dubbi.
Le lascio un bacio sulle sue calde e morbide labbra. Lei approfondisce il bacio.
Tutto l'aeroporto ci sta guardando ma non mi importa. Voglio solo lei.
Ci stacchiamo.
"Ci vediamo presto, Fede" dice.
"Ci rivedremo bellissima" dico.
Questa volta sono pronto per prendere il mio aereo.

Sono seduto sul mio sedile accanto a un tizio che non conosco. Non so cosa fare. Frugo nella mia valigia in cerca del mio mp3 ma trovo solo un pezzo di carta. Sembra una lettera. La apro.

Caro Federico,
So che non mi conosci bene, e a dire il vero neanch'io.
Ti ho incontrato per caso. Il caso più bello della mia vita. Ho scoperto tante cose su di te anche se abbiamo passato insieme solo due giorni: sei timido, divertente, simpatico, dolce, sensibile e intelligente. Esistono pochi ragazzi con queste caratteristiche e tu sei uno di quelli.
Amo i ragazzi come te ma tu hai qualcosa di speciale. Ogni volta che mi sorridevi e che mi guardavi con i tuoi occhi azzurro cielo, io mi sentivo in paradiso. Si in paradiso. Perché tu mi fai questo effetto. Il mio cuore batte fortissimo, le farfalle volano nel mio stomaco e non riesco a pensare ad altro che a te e a quelle labbra che tanto bramo di baciare.
Spero che le due notti passate in bianco per scriverti questa lettera siano servite. Ti ringrazio per i bei momenti che mi hai fatto passare e spero di rivederti presto, tesoro.
Ti amo.
Con amore,
*T/n*

È la cosa più romantica che mi hanno mai scritto. Mi scendono le lacrime. Ho deciso...
appena ho finito le mie vacanze, correrò da lei.


Scusate se ci ho messo molto a pubblicare questo immagina.
Spero vi sia piaciuto.
Gradirei un vostro giudizio anche costruttivo.
Vi adoro troppo e vi ringrazio per le 870 visualizzazioni. Siete tantissimi.
Ele❤

Se conoscessi Benji e Fede? || Immagina || (COMPLETATO)Where stories live. Discover now