Capitolo 7

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Ormai è pomeriggio inoltrato.
Gemma mi aiuta a prepararmi per la cena ed infine scendiamo in sala da pranzo.

Mio padre è già a capotavola, sempre elegante nel suo abito da camera.

La serata si svolge tranquilla e silenziosa... per mia fortuna!!!
Non avrei saputo come affrontarla se si fosse svolta diversamente.

Finita la cena ognuno sale nella sua camera, ma il sonno tarda ad arrivare... almeno per me!!!
Spero che la nottata passi in fretta.
Ho bisogno di dormire altrimenti sarò impresentabile domani.
Decido di scendere in cucina, magari c'è ancora qualche cameriera sveglia disposta a prepararmi una tazza di latte caldo.

Metto la vestaglia ed apro la porta.
Il tempo di mettere un piede fuori e sento Gemma parlare sottovoce con qualcuno.
Resto dietro la porta socchiusa ed afferro giusto qualche parolina di sfuggita, ma non riesco a comprenderne il senso.

"Buona famiglia... Contessina..."

Probabilmente starà parlando del thè pomeridiano con qualche domestica che farebbe al caso mio per il latte.
Spalanco la porta ed esco, ma ormai nel corridoio non c'è più nessuno.

Scendo le scale e raggiungo le cucine.
Per fortuna trovo Betty che gentilmente mi prepara la bevanda bollente.
Finisco il mio latte e finalmente sento le braccia di Morfeo accogliermi nel suo torpore.
Faccio appena in tempo a salire in camera, che gli occhi a poco a poco mi si chiudono.

Dopo un battito di ciglia è già mattino.
Il sole entra con i suoi raggi nella mia camera illuminando tutt'intorno.
Il cinguettio degli uccelli mi fa da sveglia.
Zefiro soffia una dolce brezza primaverile che penetra dalle imposte trasportando i profumi della primavera ormai alle porte.

Decido di allontanare le coltri.

È piacevole sentire l'aria mattutina nei polmoni.

Appoggio i piedi nudi sulla moquette e come sempre mi inebrio della sensazione di morbidezza che percepisco al di sotto di essi.

In men che non si dica entra Gemma seguita da Betty.
Entrambe si prodigano intorno a me!

Sono ormai pronta quando il maggiordomo bussa alla mia porta con un messaggio da parte di mio padre: mi attende nel suo studio...

"Cosa può essere mai accaduto per convocarti così formalmente?!"

Gemma ovviamente inizia a fare congetture.
È la prima volta che non mi confido con lei, che non condivido le mie emozioni e le mie speranze.

"Non saprei, Gemma! Forse vorrà parlarmi del debutto..."

Ovviamente l'inganno ha funzionato e Gemma è ormai distratta dall'argomento che le sta a cuore. Comincia a ciarlare tutto d'un fiato ed io mi perdo, quasi subito, nei miei pensieri.

Sicuramente sarà stato l'arrivo di Tristan il motivo della formalità di mio padre!
Anche se, ora che ci penso, se così fosse la voce dell'arrivo di un estraneo sarebbe già giunta all'orecchio di Gemma tramite la servitù.

Mah!!!
Vorrà dire che devo sbrigarmi a scendere nello studio privato di casa Southampton.

Detto fatto, sono pronta in un lampo e ormai fuori dalla porta dello studio.
Questa porta mi ha sempre terrorizzata. Era qui che avvenivano le ramanzine, era sempre qui che scontavo le punizioni.
Vabbè, ormai sono tempi andati.

Busso all'uscio e sento mio padre chiamarmi dal di dentro.

"Nicole, entra pure!"

Apro lentamente la pesante porta di legno.

Il Canto della Sirena (In revisione)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang