Capitolo 13

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A questo punto non mi resta che avviarmi verso casa.

Ormai mi ha rovinato la passeggiata e quindi preferisco tornarmene in camera a leggere un buon libro, nell'attesa del pranzo.

Alzo i tacchi e vado via, lasciandolo solo come l'ho trovato, o almeno questo è il mio intento!
Ma ovviamente lui non è d'accordo.

"Vedo che tenti di scappare!... eppure si scappa solo da ciò che si teme... hai paura di me?!"

Ma che razza di domanda è mai questa?!?

Faccio finta di non aver sentito e continuo a camminare a passo svelto verso casa, ma le sue lunghe falcate coprono velocemente la distanza che ho acquisito con grande sforzo.

Il mio silenzio non lo scoraggia.

Ma che scocciatore!!!

"Nicole, tesoro, non scappare! Voglio soltanto poter ammirare il gioiello della stagione."

E così dicendo mi afferra il braccio e mi fa voltare su me stessa.

I suoi occhi indagatori mi accarezzano dalla testa ai piedi, soffermandosi prima sui seni e poi sulla bocca...

La mia reazione mi spaventa.

Nonostante abbia paura di lui e non voglia essere attratta da questo... questo... oh, non saprei come definirlo!... beh, sento come un pugno nello stomaco ed il mio cuore perde un battito.
Sarà il panico!!!

Ma no! Devo essere onesta con me stessa... quest'uomo mi attrae come la luce attrae le falene.

Non voglio reagire in questo modo!

Lui deve essersi accorto del mio stato emotivo.
Con il pollice mi accarezza la pelle del braccio dove la sua mano mi ha afferrata... dove la pelle è  lasciata nuda dal taglio delle maniche del mio abito.

Non fa altro.
Non dice altro.

Mi sorride e riprende a camminare guidando anche me verso il Palazzo.

Sono consapevole che avrebbe potuto approfittare della situazione, ma non l'ha fatto!

Non so cosa pensare.
Dopo il suo <ingresso trionfale>, non mi aspettavo tanto rispetto.

Cala il silenzio.

Accetto questa sorta di stasi, soprattutto perché non so come liberarmi da questa situazione, né cosa pensare di me stessa.
Dopo qualche minuto lui riprende a parlare, con la sua voce baritonale che mi lascia un brivido lungo la schiena...

"Nicole, dobbiamo parlare!"

Mi viene naturale fermarmi e girarmi verso di lui.
Nonostante l'attrazione che provo verso quest'uomo (attrazione che non capisco e non vorrei provare!!!) mi viene naturale scagliarmici contro sfogando tutta la rabbia repressa che ho dentro.
Rabbia che deriva dalla mancanza di libero arbitrio in materia matrimoniale.

"E di grazia, di cosa dovremmo parlare?!"

Cerca di rispondermi, ma non gli do il tempo... sono troppo arrabbiata. È  una situazione nuova per me, esplodo come non ho mai fatto prima.

"Voi, vostro padre e quell'essere abominevole che sostiene di essere mio padre, avete deciso per me, del mio futuro, della mia vita. Io non ci vedo nulla da discutere!!!"

Mi osserva con una strana luce negli occhi, poi controbatte alle mie accuse.

"Vedo che dietro la maschera della dolce fanciulla arde un fuoco di cui  non sospettavo l'esistenza! Ad ogni modo, ti è mai passato per la testa che forse nemmeno io condivida i piani dei nostri genitori?!"

Detto ciò, resto sbalordita. Quindi lui riprende la sua dissertazione.

"Dal tuo silenzio deduco che sei una piccola ipocrita, presuntuosa, a cui piace solo fare la vittima e che non pensa ad altri che a sé stessa!"

Non mi lascia il tempo di rispondere alle sue offese, che riprende...

"Ebbene si, nemmeno io sono d'accordo con questa unione, vorrei ben altro... anche se dopo averti vista credo che non mi dispiacerebbe poi così tanto."
"Ma come osateeee..."

D'istinto sollevo la mano destra per mollargli uno schiaffo, ma non riesco a portare a termine l'azione né l'affermazione che mi afferra con entrambe le mani e mi chiude la bocca con un rude bacio.

Cerco di divincolarmi, ma è troppo più forte di me.
Cerco di urlare, ma, così facendo, involontariamente gli do libero accesso alla mia bocca, che non perde tempo ad invadere e frugare.

Sento le sue mani sulla schiena, sui fianchi...continuo a dibattermi, ma è una battaglia persa.
Cerco di pensare a come liberarmi quando una delle sue mani raggiunge la base della mia schiena, premendola contro il duro corpo che mi trovo davanti!

Non riesco a liberarmi... la sua mano libera raggiunge il mio seno ed una scarica elettrica mi attraversa le membra!!!

Deve essere a questo punto dell'aggressione che le mie mani si sono trasferite intorno al suo collo e la mia lingua ha iniziato a collaborare...

Mi arrendo alle sensazioni, ormai non più consapevole di ciò che succede.

Il bacio diventa sempre più profondo, ora che non cerco più di respingerlo.

Le sue mani scorrono lentamente su di me, quando pian piano interrompe l'assalto senza però mollare la presa.

Ora che non sono più distratta dal bacio, provo vergogna per la mia reazione...una vergogna infinita!
Vorrei piangere, soprattutto perché il volto di Tristan non mi è balenato alla mente nemmeno per un secondo.

Sto male.

Ho appena risposto al bacio di un altro uomo... dell'uomo che, volontariamente o involontariamente, è la causa dei nostri problemi!

Vorrei scappare via e chiudermi in camera, ma le sue braccia sono ancora intorno a me.
Fisso il nodo della sua cravatta, mentre una lacrima traditrice scivola giù.
Lui la raccoglie con un bacio leggero.
Sollevo la testa e lo guardo fisso nei profondi occhi chiari dal colore indefinito.

A differenza di quanto mi aspettavo, non ha l'aria vittoriosa del conquistatore, ma soltanto un'espressione triste... lo specchio della mia!

Mi confonde.

Nessuno dei due parla.

Restiamo ad osservarci per un po'.

Poi finalmente rompe il silenzio...

"Mi dispiace Nicole. Mi dispiace di tutto. Volevo punirti perché ti ritenevo responsabile quanto mio padre. Ho accusato te di ipocrisia, quando io stesso..."

Si interrompe bruscamente e mi allontana da sé.
Non vorrei ammetterlo, ma ora è come se mi mancasse qualcosa.

"...come ho tentato di dirti, nemmeno io sono d'accordo con questa unione, o almeno non lo ero fino ad ora!"

Non riesco a trovare parole per rispondere.
Mi sento svuotata, mentre lui continua il suo soliloquio.

"Desideravo poter viaggiare, vivere senza legami... amare la donna che non potrò mai sposare a causa degli obblighi che comporta il mio titolo..."

Lo osservo ad occhi spalancati.

"...ma ora... ora non sono sicuro più di niente, so solo che qualcosa mi ha spinto a tradire quella donna ed a baciare te."

In breve accorcia la distanza che ci separa e riprende il <discorso> da dove si era interrotto...

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Il Canto della Sirena (In revisione)Where stories live. Discover now