Non c'è più spazio per l'odio

430 45 20
                                    

"Quattro anni fa, oggi."
Sospirò il moro.

Il cuore del rosso perse un battito.
"Non ci avevo pensato" sussurrò tristemente, continuando a guardarlo.

"Te lo sei ricordato subito, però." Rispose l'altro.

Chuuya arrossì.
"Sei tu che te lo sei ricordato per primo però" mormorò in imbarazzo, continuando a guardarlo.

Il moro distolse lo sguardo ridacchiando.
"La faccia di Akutagawa..."

Chuuya si trattenne dal ridere, mentre ripensava al povero Akutagawa quando era entrato nella stanza. "L'abbiamo traumatizzato."

Dazai scoppiò a ridere.
"Pagherei per rivedere quella faccia."

"Un giorno ne ho parlato ad Akutagawa e mi ha detto che veramente era rimasto scioccato," il rosso aggiunse ridendo.

"Immagino."
Pian piano le risate del moro andarono diminuendo finendo col bloccarsi del tutto poco dopo.

Chuuya rimase anche zitto, sentendosi tutto ad un tratto in imbarazzo.
"Dovremmo andare forse..." Mormorò.

"Sì." Assentì l'altro ricominciando a camminare.

Il rosso riprese a seguirlo.
"Almeno puoi dire a Rampo di esserti riappacificato con me" sospirò poco dopo.

"A Rampo non deve fregare nulla di noi due."
Precisò il moro.

Chuuya annuì "Come preferisci" rispose, divertito dalla sua reazione "Quindi siamo di nuovo quasi amici?" Chiese.

"Tu vuoi perdonarmi...?"

"A questo punto sì" il rosso disse con sincerità. "Non è che mi metto ad abbracciare le persone che odio."

Dazai ridacchiò.
"Tu non mi hai mai odiato."

"Hmm forse" il ragazzo più basso sbuffò, mentre continuava a camminare in direzione della Port Mafia.

Il moro ridacchiò ancora e gli prese una mano intrecciando poi le loro dita.

Chuuya arrossì. "Cosa stai facendo, bastardo?" Mormorò in imbarazzo.

"Ti tengo la manina!"
Rispose tutto contento.

Il rosso per poco non rise, mentre gli stringeva a sua volta la mano.
"Ti sei accorto che siamo in mezzo ad una strada...?"

"Ehm, sì, e allora?"

"È piuttosto strano vedere due ragazzi tenersi per mano, no?" Domandò Chuuya imbarazzato, continuando a camminare.

Dazai si voltò a guardarlo severamente.
"Non mi importa di cosa pensano gli altri, Chuuya."

Il ragazzo più basso gli sorrise appena "Va bene, Dazai" sospirò con rassegnazione.

Una volta arrivati davanti al grosso palazzo della Port Mafia Dazai si fermò, senza però lasciare la mano del partner.

Chuuya quasi non si era accorto di aver raggiunto la sua destinazione. "Grazie per avermi accompagnato" disse con gratitudine.

"Di niente."
Rispose l'altro.

"Vuoi un caffè o qualcos'altro?" Gli chiese il rosso guardandolo negli occhi.

"Per te posso entrare?"
Chiese Dazai spostando lo sguardo verso l'entrata. Gli venne un brivido.

"Non c'è quasi nessuno a quest'ora del giorno" rispose Chuuya. "Perciò basta fare un po' di attenzione" aprì piano la porta principale.

L'altro lo seguì cercando di fare il meno rumore possibile prendendo, forse, troppo seriamente le parole del rosso.

Il ragazzo più basso lo condusse nella sua stanza, dove si assicurò di chiudere a chiave la porta.
"Almeno così non verrà scoperta la tua infiltrazione" ridacchiò Chuuya.

Dazai si sedette sul morbido letto del mini appartamento di Chuuya. Si guardò Intorno.
"Dovresti fartene dare uno molto più grande."

"A me va bene questo" commentò il rosso con calma, mentre iniziava a preparare il caffè per entrambi.

Dazai non rispose guardando prima il ragazzo poi i guanti neri che Chuuya si era precedentemente tolti e poggiati su un comodino.

Il ragazzo più basso mise la piccola caffettiera sul fuoco e si sedette vicino al moro. "Ora dobbiamo solo aspettare."

Dazai annuì tornando a guardare Chuuya.

Quest'ultimo realizzò improvvisamente la situazione in cui era finito: lui e il suo ex partner, nella stessa stanza e per di più seduti su un letto.

Dazai tornó a prendere la mano di Chuuya.

Il rosso boccheggiò in cerca di aria e si girò a guardare il moro. "Co-cosa?" Disse sorpreso.

"Cosa cosa?" Chiese con voce calma Dazai, al contrario di Chuuya.

"Perché mi stai stringendo di nuovo la mano?" Gli domandò allora il rosso.

"Per una volta che non hai i guanti vorrei approfittarne."
Scherzó Dazai.

Chuuya fissò le loro mani intrecciate. "Sei davvero strano" commentò in imbarazzo.

"Sì, sì lo so."
Rispose l'altro senza lasciargli le mani.

Il rosso non sapeva come reagire. Doveva forse avvicinarsi a Dazai? Arrossì e rimase quasi immobile.

Dazai, quasi come attratto da una forza magnetica, iniziò pian piano ad avvicinarsi al viso del rosso facendo scorrere velocemente gli occhi dalle labbra di Chuuya ai suoi occhi celesti.

Quest'ultimo socchiuse gli occhi, dopo essere inizialmente andato nel panico. Aspettò una mossa del moro, il cuore che gli batteva a mille.

Le labbra dei due erano vicinissime. I loro respiri raggiungevano la pelle dell'altro causando alcuni brividi. Le mani si intrecciarono, stringendosi forte.

La caffettiera iniziò a fare un rumore acuto, segno che il caffè era pronto.

E Chuuya e Dazai tornarono alla realtà.

Il rosso spalancò le palpebre e si alzò per spegnere il fornello. "È pronto il caffè" mormorò, ancora in stato di shock.

Dazai annuì senza dire nulla e si alzò dal letto seguendo il rosso.

Chuuya prese la caffettiera e versò il liquido in due tazzine, per poi appoggiarle su un piccolo tavolo là affianco.
"Lo zucchero è lì" indicò una mensola.

"Non lo metto, solitamente."
Disse il moro per poi portarsi la tazzina alle labbra.

"Ah; va bene".
Il ragazzo più basso si mise un cucchiaino di zucchero nel caffè, prima di cominciarlo a bere. Il suo cuore stava ancora battendo fortissimo per la troppa emozione.

"Torneremo ad ignorarci?"
Dazai non riusciva a staccare gli occhi da Chuuya.

"Questo dipende soprattutto da te" rispose il rosso con sincerità. "Io non ho più voglia di ignorarti" aggiunse in imbarazzo.

"Nemmeno io."

"Allora non c'è problema, no?" Chiese Chuuya calmo ed appoggiò la tazzina vuota sul tavolo.

"Voglio baciarti, Chuuya."
Disse con tono fermo Dazai.

Il ragazzo più basso volse lo sguardo verso l'altro. "Eh?" Disse con tono sorpreso mentre le guance gli si tingevano di rosso.

"Voglio baciarti." Ripetè più lentamente l'altro.

Dopo alcuni secondi di silenzio Chuuya si limitò ad annuire e sussurrò "Nessuno te lo vieta..."

Dazai sorrise e si avvicinó a lui prendendolo dalla vita.

-------
Spazio autrici:

Okay! Finalmente ci siamo. Questa volta non sarà un falso allarme... quindi il prossimo capitolo sarà una cosa abbastanza "spinta", se non volete leggere saltatelo!

In the blink of an eyeWhere stories live. Discover now