Capitolo 12

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Mi sveglio, sentendo gli uccellini in lontananza canticchiare.
È incredibile come siano riusciti a creare una vera e propria base in una grotta.
E pensare che per dormire, hanno costruito dei letti a castello, separati da una tenda dalle altre cose, per permettere a tutti un po' di privacy.

《Non era meglio se ce ne stavamo nella nostra cittadina sperduta? Okay che sono dell'idea di cambiare le cose, ma iniziare una vera e propria guerra no! Siamo impazziti?》sibila Joshua.
《E come intendi cambiare il mondo? Con le tue sfaccettature da intellettuale del cazzo?》sbotta Colton.
"Il buongiorno si vede dal mattino..." penso, mentre i due litigano.
《Non lo dico per me, ma per gli altri! Le persone indifese che non sono in questa base! Ci saranno migliaia se non milioni di persone che moriranno per causa nostra Colton!》

Silenzio.
Interminabili secondi di silenzio.

《Lo stai dicendo anche per lei vero?》domanda Colton, calmo, e con una nota di compassione nei confronti del ragazzo che ha davanti.
《Soprattutto per lei...》sussurra.《Non è una vittima sacrificale, Colton, è un essere umano, come noi. Se morirà...》
《Se morirà, l'avrà fatto per una giusta causa, che ti piaccia o no.》lo interrompe Colton, prima di andarsene definitivamente, ma arriva qualcun'altro.
《Ash...》lo saluta Joshua, con una nota di tristezza nella voce.
《La generale vuole parlare con voi tre, soprattutto con la ragazza.》risponde, il nuovo arrivato.
《Sono sveglia...》bofonchio, mettendomi a sedere.
《Buongiorno, dovete...》inizia Ash ma io lo interrompo.
《Lo so, andare dalla generale e bla bla bla.》dico, alzandomi.
《Stavi origliando per caso?》mi chiede Joshua, con un sorriso.
《Diciamo che mi sono svegliata al momento sbagliato.》

Vedo Joshua impallidire e grattarsi la nuca, imbarazzato.

Ash mi porge dei vestiti.《Questi sono per te, li userai quando sarà il momento, okay?》

Annuisco.
I vestiti che mi ha dato sono dei semplici pantaloni militari, anfibi e una canotta.
Praticamente l'outfit che aveva indosso il giorno prima la generale.
Faccio per riporli sopra al mio letto quando una catenina cade dal mucchietto.
Mi chino per raccoglierla.
È una catenina lunga, con due placche in acciaio che fanno da pendenti.

《Cosa sono?》chiedo, al militare.
《Lì sopra ci scriveremo le tue informazioni, con nome, cognome, data di nascita e gruppo sanguigno.》risponde lui.《Basta con le chiacchiere, seguitemi.》

Usciamo dal dormitorio improvvisato e andiamo verso la tenda della generale.
Al nostro passaggio, noto che molti dei rivoluzionari sono solo dei ragazzi.
Maneggiano armi o scherzano tra di loro, mentre altri, si fermano e mi guardano, sorridenti.
Mi viene un groppo in gola.
Tutte le loro speranze sono riposte su di me.
Come faccio io, a sapere che ci riuscirò?
E se li deludessi? Cosa succederebbe?
Tutti quei ragazzi, che hanno creato un'idea di un mondo ormai remoto, pieno di speranza.
Ma sappiamo tutti che, di speranza vive, disperato muore.
Arriviamo in luogo in cui c'è un grande tavolo con sopra delle grandi carte.
Ad intuito, direi che sono mappe e progetti di un qualcosa, un qualcosa di veramente grande.

《Generale Lark, le ho portato i nostri protetti.》ci annuncia, Ash.
La generale, prima impegnata con una mappa insieme ad un altro ragazzo, alza lo sguardo su di noi e il suo viso si illumina in un sorriso.《Buongiorno soldati.》
《Come mai ci ha chiamati?》chiede Colton, che era già qua prima di noi.
《Innanzitutto, da oggi in poi, avrete dei nomi in codice, dei nomignoli, per non far riconoscere la vostra vera identità: tu, giovanotto, ti chiamerai Bi.》
《Bi? Non c'era un nome più bello e più fantasioso?》si lamenta Colton o, meglio, Bi.
La generale lo liquida.《Mentre tu, altro ragazzo del gruppo, Angry.》

Vedo Joshua fare una smorfia.

《Mentre tu, ragazza...》mi rivolge le sue attenzioni, con un grande sorriso.《Ci ho pensato a lungo, potevo darti il nome Scarlett, per i tuoi capelli, o Two, per le due anime che vivono nel tuo corpo, o, ancora, Strong, per la forza interiore che hai, ma, sono arrivata alla conclusione di chiamarti Emotion, emozione. Le hai sempre sentite, facendoci capire che siamo ancora umani, dopotutto.》

Le sorrido, notando che ha perfettamente ragione.

《Bene, dopo questo discorso toccante, voi due.》si rivolge ai due ragazzi, lanciandogli due armi belle grosse, una per uno.《Seguirete Ash, iniziate l'addestramento.》

I due annuiscono, prima di andarsene insieme al povero soldato che dovrà sopportarli.

《Tu, invece, seguimi. Dobbiamo registrarti.》
《Registrarmi? In che senso?》domando, confusa.
《Dobbiamo farti dei controlli e far sapere a qualcuno che tu esisti, esisti davvero.》dice, mentre ci incamminiamo verso l'esterno della grotta.《Niente di che.》

-¤-¤-

Mi fanno degli esami, ma un sacco di esami.
Esami del sangue.
Esaminano la mia forza, la mia resistenza, la mia velocità.
Esaminano la mia intelligenza, la mia memoria.
Per poi finire con un localizzatore cutaneo impiantato dietro l'orecchio.
A fine giornata, mi ritrovo sul mio letto, stanca morta e con le targhette scritte.

Nome: Sarah
Cognome: Fox
Data di nascita: 5 giugno 3045
Gruppo sanguigno: AB NEGATIVO

Mentre nell'altra targhetta, quella vuota, ho fatto scrivere:

Se il mondo va in malora, voglio che tu lo sostenga

Non so il perché di questa frase, ma mi piaceva, tutto qua.
Sento delle voci maschili che si avvicinano sempre di più al dormitorio improvvisato e, appena arrivo, guardo chi sono.

《Ciao Joshua e Colton.》li saluto.

I due ragazzi sono vestiti con una tenuta mimetica e la faccia, insieme alle mani, è sporca di qualcosa che sembra terra.

《Com'è andata la giornata?》chiedo, per fare un po' di conversazione.

Non ho parlato con nessuno, se non degli esami che ho fatto e mi mancava parlare con quei due elementi.

《Faticosa.》risponde Joshua, mentre si toglie le armi e le appoggia sul suo letto.
《Come sono andati gli esami?》si interessa Colton.《Domani dovremo farli anche noi.》
Joshua sbuffa.《Non me lo ricordare...》
《Ma se sta mattina eri così eccitato all'idea di utilizzare le armi e fare un po' di fatica!》gli ricorda Colton.
《Non è vero, quello eri tu.》borbotta l'altro ragazzo in risposta.
Ridacchio.《Quindi domani tocca a me fare tutto questo...macello di cose? Non sono una tipa molto sportiva.》
《Ce ne siamo accorti!》esclamano all'unisono.

I due si buttano sui propri letti, senza badare alla loro sporcizia.

《Ehm ragazzi...una doccia no eh? Sento il vostro odoraccio arrivare fin qua...》dico, tappandomi il naso.
《Parla quella che profuma!》esclama Joshua, lanciandomi il cuscino.
《Io so di rosa anche se non mi lavo, ricordatelo.》dico, mentre mi corico sul mio letto.

-¤-¤-

È piena notte e sento delle voci che non conosco che mi fanno svegliare.

《Siamo sicuri che sia in grado di fare il suo dovere?》chiede, una voce maschile.
《Non lo so...dai test non mi sembra molto portata, ma il carisma ce l'ha. Dobbiamo vedere domani cosa farà quando...》dice, una voce femminile, forse quella della generale, quando viene interrotta.
《Lark, non esiste un domani. Dobbiamo partire al più presto da qua e andare alla loro base, con o senza la sua preparazione. Sai benissimo che sarà la sua faccia che dovranno vedere quando manderemo in frantumi i loro piani.》
《Lo so, ma non possiamo mandarla da sola, è troppo rischioso. Sai che dobbiamo proteggerla al costo della nostra stessa vita. Quando è arrivata, l'aria si è fatta anche più leggera Liter, vedi di non mandare in frantumi le loro speranze.》conclude, la generale con voce autoritaria.
《Okay, ma se capita nella mia squadra, non la soccorrerò, sappilo.》finisce anche Liter, andandosene molto probabilmente.

Sento la generale sospirare.
So che stavano parlando di me e so di non essere molto ferrata, ma perché qualcuno mi vede così di malogusto?

Sospiro, rannichiandomi di più sotto all'unica coperta che mi copre davvero.
Spero solo che tutto questo finisca e che il mondo si aggiusti da solo, come ha già fatto altre volte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2017 ⏰

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