36. She lost her breath

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Aprii gli occhi. Era buio. Cercai di muovermi ma un dolore atroce all'addome mi avvolse e mi fece emettere un lamento.
Cercai di focalizzare dove fossi, il letto non era il mio o di nessuno di mia conoscenza. Allungai un braccio per tastare lo spazio intorno a me e la mia mano si scontrò con qualcosa di duro e di legno. Cercai di seguirne la forma e appurai che si trattasse di un comodino, sulla quale era posata una lampada che cercai di accendere disperatamente per un'infinità di tempo.
La luce mi abbagliò e ci misi parecchio tempo per far abituare i miei occhi. Ero in infermeria.
Vicino al letto Draco era seduto su una sedia e stava dormendo. Sorrisi involontariamente.
Il biondo iniziò ad aprire gli occhi e mi guardò. La sua espressione non cambiò minimamente, rimase impassibile.
«Come stai?»
«Bene credo»
Draco si alzò dalla sedia che era estremamente vicina al mio letto e si passò una mano tra i capelli biondi.
«Allora io vado»
«Draco» gli sfiorai la mano. Lui cacciò un sospiro e poi si voltò verso di me.
«Se non volevi più vedermi, perché sei venuto qui?» provai a chiedergli. Lui sospirò e si appoggiò al letto.
«Non ho mai detto di aver smesso di amarti. Dovevo sapere se stessi bene»
«Ti prego perdonami» gli strinsi la mano.
«Finché non mi dici cosa mi nascondi non posso farlo»
«Puoi restare con me stanotte?»
Lui annuii e io gli feci spazio accanto a me. Si infilò sotto le coperte del letto dell'infermeria e mi abbracciò. Inspirai a fondo il suo profumo e mi strinsi forte a lui.
***
Avevo il terrore che una volta sveglia non avrei trovato Draco accanto a me o che fosse stato tutto solo un sogno.
Aprii gli occhi con timore. Avevo lo sguardo rivolto verso il comodino e l'orologio alla parete segnava le cinque del mattino.
Sospirai e abbassai lo sguardo sulla mia vita, che due braccia possenti stavano stringendo.
«Daphne sei sveglia?» mi sussurrò il ragazzo. Feci finta di dormire e il biondo riprese a parlare. «Io ti amo e mi fido di te, voglio che tu lo sappia. Ma non riesco a vivere con questo senso di... Non sapere qualcosa di importante, che potrebbe allontanarci»
Mi girai verso di lui e lo baciai.
«Hai sentito tutto?»
Annuii. «Draco, se ti ho nascosto qualcosa l'ho fatto per proteggerti»
«Me lo dirai quando sarai pronta» 
Continuavamo a perderci a vicenda. Tutte le volte che risolvevamo qualche problema succedeva qualcosa che ne creava altri. Non sapevo più cosa aspettarmi.
«Succede sempre qualcosa che rovina tutto»
«Stavolta non succederà. Non succederà niente» disse baciandomi.
Anche se i nostri litigi non duravano più di qualche giorno, era sempre terribile stare senza di lui. Mi sentivo vuota ogni volta che litigavamo, avevo la terribile sensazione che uno di questi litigi ci avrebbe allontanati seriamente.
«Non lasciarmi ti prego» mi disse stringendomi la mano.
«Sei l'unica che nella mia miserabile e inutile vita sia mai riuscita a farmi provare qualcosa, sei l'unica cosa che mi dà la forza per svegliarmi la mattina»
Sorrisi e lo baciai di nuovo. Non c'erano prole per descrivere come lui mi faceva sentire. Al solo pensiero di lui mi volavano mille farfalle nello stomaco, e quando non c'è mi manca da morire.
«Per me è lo stesso Draco, ho sempre trovato in te la forza per andare avanti e senza di te sarei persa»
«Non lasciarmi» mi sussurrò.
«Non lo farò»
Mi rigirai di nuovo nel letto e lui mi abbracciò come prima. Posai le mani sulle sue e feci aderire la schiena al suo petto. Era incredibile il senso di protezione che mi dava.
«Quando ti dimettono?»
«Oggi credo»
«Tu sai che Dakota sa di noi, vero?» aggiunsi.
«Lo so e non mi interessa» rispose baciandomi il collo.
Ci addormentammo e qualche ora dopo la voce di Madama Pience ci fece svegliare di soprassalto.
«COSA STATE FACENDO VOI DUE?! QUESTA È UN'INFERMERIA NON UNA CAMERA DA LETTO! FUORI DI QUI TUTTI E DUE!» gridò.
Ci alzammo di scatto e dopo esserci scusati, corremmo via nei corridoi della scuola, scoppiando a ridere come due matti.
In corridoio c'erano una quindicina di ragazze  e alcune ci guardavano e parlottavano.
Due ragazze ci passarono accanto ridacchiando e coprendosi il viso con le mani.
Io e Draco ci guardammo perplessi.
«Ma stanno ancora insieme?»
«Impossibile! Hai visto anche tu Malfoy baciarsi con la rossa» sentii un stralcio di conversazione tra due ragazze Corvonero del secondo anno.
Draco mi guardò, anche lui aveva sentito le ragazze e mi fece svoltare in due o tre o corridoi e poi si fermò.
«Ti posso spiegare»
«Spiega» dissi calma.
«Io non ho fatto mai nulla con Dakota, posso giurartelo. Non ti mentirei mai, ti prego»
«Non sono arrabbiata»
Non ero arrabbiata. Ormai avevo smesso di credere a tutte le assurdità che sentivo in giro. Volevo provare a fidarmi ciecamente, e non rovinare tutto, almeno per una volta.
«Come?» chiese sorpreso.
«Ti credo»
Mi mise le mani ai lati della testa e mi baciò la punta del naso.
«Ti amo» disse stringendomi la mano.
Scendemmo nel dormitorio dei Serpeverde e entrammo nella stanza di Draco.
E indovinate chi troviamo sul letto?

«Ma come siete carini» Dakota.
«Sarebbe un peccato se lui si innamorasse di me» annunciò la rossa.
Era impossibile. Draco non si sarebbe mai fatto manipolare così. Sapeva quello che poteva succedere e sapeva quello che voleva.
«Daphne lo sai che...» venne interrotta da Draco che la baciò. Lei gli allaccio le braccia al collo e lui la strinse a se.
Non avevo mai avuto una reazione del genere prima di allora. Un forte senso di nausea mi avvolse, e mi tolse il respiro. Li guardavo, e il mio stomaco si contorceva lentamente e dolorosamente.
Draco smise di baciare la rossa e mi guardò.
«Mi dispiace ma...» iniziò a dire il biondo.
Non potevo minimamente immaginare che quello che avrebbe detto dopo, mi avrebbe tolto qualsiasi speranza di avere un futuro con lui.

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyWhere stories live. Discover now