20.

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Continuava a rigirarsi nel letto senza risultati.
Jimin era andato a dormire sul divano dopo che Yoongi si era fatto avanti con il succhiotto.
Si passò una mano fra i capelli e ne tirò una parte stretta in un pugno per il nervosismo.
Si era sentito così solo...
Non voleva continuare ad esserlo.
Il giorno prima quella casa era diventata così piena, piena di risate, allegria, roba che lui non vedeva mai.
Sbuffò, si alzò dal letto.
Si infilò una maglia larga presa a caso e andò da Jimin.
Era sul divano a pancia all'aria con il telefono acceso che guardava qualcosa che Yoongi non riuscì a capire.
Poco dopo, Jimin sembrò quasi immobilizzassi, si girò lentamente e quando vide Yoongi, sembrò quasi felice, come se lo desiderasse, come se anche lui lo stesse pensando.
Ed era così, Jimin quella notte nella casa del suo amico proprio non riusciva a prendere sonno, ma non per i suoi soliti incubi, ma perché voleva che Yoongi gli fosse vicino.
Improvvisamente a Yoongi scesero delle lacrime. Si sentiva stupido.
Poche ore prima aveva detto che avrebbero dovuto dimenticare tutto ma non era affatto vero.
Entrambi non volevano.
Yoongi aveva passato un sacco di esperienze cattive, le persone lo evitavano, discriminavano...
Come avrebbe fatto da solo per il resto della sua misera esistenza?
Finalmente succedeva qualcosa.
<<Yoongi... Perchè piangi? Cazzo vieni qui.>> disse il rosso notando le piccole lacrime del maggiore e si avvicinò al maggiore, si fermò davanti a lui e lo abbracciò di scatto.
A quel punto Yoongi scoppiò a piangere ancora di più.
Jimin lo prese in braccio e Il maggiore si aggrappò come una scimmia a lui.
Poi, il rosso si sedette sul divano con ancora Yoongi sulle gambe.
<<Dimmi, Hyung.>>
Yoongi esitò, sapeva cosa stava per dirgli, voleva sfogarsi, condividere il suo dolore con qualcun altro.
<<Mio padre era disoccupato, fumava e morì di cancro ai polmoni...>> Quando Jimin capì di cosa volesse parlargli, rimase stupito, non si era mai voluto aprire.
Yoongi aveva un'espressione impassibile mentre raccontava la sua storia, ma, era convinto di volerla raccontare proprio a lui.
Doveva aprirsi, ne aveva bisogno.
<<Mia madre dopo la sua morte iniziò a bere invece di provare a trovarsi un lavoro. Un casinò la prese, la fecero diventare una puttana ma lei non era coerente, beveva di continuo. Tutto ciò la portò, alla morte...>> Si fermò.
Jimin spinse la testa di Yoongi sulla sua spalla e gli accarezzò i morbidi capelli.
<<Avevo un fratello maggiore... Beveva anche lui, un giorno io scoprii che si drogava, ma non lo dissi a nessuno, sapevo che i miei genitori non avrebbero potuto fare nulla. Qualche anno dopo lo trovai nel bagno con una siringa infilzata in una vena del collo, mio fratello era morto di overdose. Non capii nulla, quella scena per me fu terrorizzante.
Avevo 18 anni ed ero incazzato con la vita, lo sono tutt'ora. Ci sono persone che hanno vissuto una vita spettacolare e altre come me, esseri inutili sulla faccia della terra, con un'insignificante vita.>> Fece ancora una pausa per prendere fiato e rendersi conto di tutto quello che stava succedendo.
<<Un mese dopo, decisi di andarmene da li, trovarmi un lavoro, andare all'università e vivere nella quiete massima ma... Qui è sempre vuoto, è buio anche con la luce. Non so perché ti contattai, forse per noia però... Sto così bene con te...>> Jimin lo bloccò mettendogli un dito sulle labbra.
Yoongi notò che il rosso stava piangendo ma improvvisamente i suoi pensieri si bloccarono.
Jimin aveva posato le sue labbra su quelle dello Hyung.

Dark Paradise ~ Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora