Che cosa si prova davvero?

Granelli di sabbia

Tentando di scrivere qualcosa che si discosti da ciò a cui ho dedicato ormai troppi capitoli e a cui dovrei smettere di pensare per almeno una quindicina di secoli.

A volte non penso a cosa scrivere in particolare, quasi mai, sono sempre sfoghi generati o dalla noia o da forti emozioni. Solitamente bisogna cogliere questi ultimi; preziosi attimi che possono dar vita a sé stessi nella forma più pura e sincera.

Quando penso a cosa scrivere di preciso, come ora che ne ho particolare voglia, la mia mente inizia a diventare un granello di sabbia in un'immensa spiaggia e ovunque si giri trova domande e domande e ancora domande.
Le risposte sono come delle perle nascoste sotto tutte queste valanghe di domande. Forse saranno ben in profondità ma è pur sempre vero che ogni domanda ha una risposta.
Anzi, ogni domanda ha tantissime risposte e quindi se i granelli di sabbia rappresentano le domande, le migliaia di stelle sono le risposte, dimenticatevi delle perle. D'altronde quando uno pensa alle lunghe distese di sabbia mai si immaginerebbe che ci siano più stelle nell'universo che granelli di sabbia in tutte le spiagge del mondo, ma è così.
Come quando uno pensa a tutte le domande e crede che siano così tante ma in realtà le risposte sono ancora di più.
Una domanda non può essere interpretata in maniera assoluta, ha mille diverse interpretazioni e di conseguenza mille diverse risposte per ognuna di esse.

Quando ci si ritrova circondati di granelli di sabbia alla fine si smette di chiedersi a quali stelle corrispondano i diversi granelli.
Uno si abitua alla loro presenza e ne accetta l'esistenza sdraiandosi su di esse a cercare con lo sguardo gli astri in cielo, luminosi e lontani; oppure prima o poi impazzirà se non saprà gestire la situazione e, preso dal panico, verrà risucchiato come fossero sabbie mobili e soffocherà.

Io a volte mi sento soffocare e trovo che tentare di resistere sia superficiale ma, dopotutto, punto alla sopravvivenza.