Capitolo 1

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Capitolo 1:

Amo e odio il freddo allo stesso tempo, e qua fa sempre freddo.

"Heisel dovresti davvero fare in fretta. Non voglio arrivare tardi pure oggi" mi rimprovera Alice dopo aver fatto irruzione nel mio appartamento per farmi muovere.

Rido per il suo atteggiamento e finisco il più velocemente possibile di prepararmi.

"Sono pronta" le sorrido prendendo lo zaino.
Un giorno di scuola come tanti altri, ecco cosa ci aspetta.
L'unica cosa positiva è che oggi è venerdì, ultimo giorno.

La scuola è come sempre e arrivate io e Alice ci dividiamo, lei segue uno strano corso di trigonometria o qualcosa del genere. Roba che non fa per me. Io ho Storia,strano ma mi piace abbastanza questa materia.

"Heisel" mi sorride Louis appena entro in classe.

Oh, si. Louis. Ragazzo meraviglioso, una persona d'oro. Un po' bastardo e strano, lui e il suo gruppo di amici sono un po' il classico gruppetto di ragazzi fin troppo sicuri di loro ma lui è davvero bravo. E anche gli altri lo sono, ognuno a modo loro.

"Louis" gli lascio un bacio sulla guancia per poi sedermi accanto a lui in ultima fila, a sinistra dalla parte della finestra.

Mentre il professore entra e cerca di spiegare la mia attenzione finisce da tutte le parti meno che su quello che sta dicendo il signore dai capelli bianchi, pizzetto e occhiali.

"Allora vieni?" La voce acuta di Louis mi fa riprendere.

"Dove?" Chiedo mantenendo la voce bassa.

"Sta sera, c'è una festa come tutti i venerdì. Andiamo Heisel, ti voglio un po' più attiva. Guarda che occhi che hai"

Non gli rispondo e gli mimo con la mando un "dopo" come per dire che adesso non avevo voglia di parlarne ma il mio tentativo di prendere tempo dura ben poco dato che dopo nemmeno cinque minuti suona la campanella e mentre siamo nei corridoi lui inizia a parlarmene di nuovo.

"Verrete tu e Alice?" Mi chiede per la cinquantesima volta

"Si Louis, non rompere più" alzo gli occhi al cielo.
Lui ridacchia e mi tira un buffetto sulla guancia.

"Ti divertirai, a dopo tesoro" mi dice andando via, verso il suo armadietto, credo.

La campanella della quinta ora suona più velocemente di quanto mi aspettassi e in poco tempo mi ritrovo fuori ad aspettare Alice.

"Heisel" mi sorride e mi abbraccia. Non amo il contatto fisico, non molto. Però ricambio il suo abbraccio.

"Sta sera Louis ci ha invitato alla solita festa, mi ha promesso che sarà davvero bella" dico senza esserne troppo entusiasta mentre lei lascia trasparire dal suo volto fin troppa allegria.

Io sono davvero convinta che Alice abbia una grandissima "cotta" per Liam, uno dei ragazzi del gruppo di Louis. Ma lei nega quindi è uguale, quando vorrà dirmelo, bene.

"Certo, ovvio che andiamo"

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Come sempre mi ritrovo a casa. Odio e amo questo appartamento.
Odio e amo troppe cose.
Sono sicura che ci siano troppe cose in questo appartamento di cui mi dovrei disfare. Troppi ricordi magari.
Insomma in camera ho addirittura una foto di Mattew, ma ogni volta che provo a disfarmene non ci riesco.
Sono un casino.

Alle 19:30 come programmato Alice suona alla mia porta con indosso una tuta ed in mano un borsone stra colmo di roba.

"Non devi trasferirti qua, Alice" la prendo in giro in modo ironico.

"Sai che ho bisogno di molte cose per prepararmi"
Ridacchio a quella sua affermazione e mi sposto per farla passare per poi chiudere la porta dietro di lei.

Alice è davvero bella. Ha i capelli di un biondo ramato e gli occhi di un castano particolarmente scuro e intenso. Io amo il suo sorriso.
È alta ed ha davvero un bel fisico, proporzionata e con le fattezze giuste. Il vestito che si è messa le sta bene. È corto sopra il ginocchio, circa a metà coscia, stretto e grigio. Un grigio particolare, nè triste nè cupo. Perfetto direi.

Io ho un paio di tacchi, ma niente vestito. Ho optato per un paio di calzoncini neri a vita alta e una camicetta senza maniche bianca un po' scollata davanti e una giacca nera sopra. I capelli castani lasciati lisci come sempre sulle spalle.

Sono le 21:30 quando usciamo di casa, prendiamo la macchina di Alice e partiamo. La vedo tesa, probabilmente emozionata all'idea di vedere Liam, e visto che il luogo della festa dista circa 15 minuti se non di più,ho intenzione di farle qualche domanda. Sono davvero troppo fredda in questo ultimo periodo.

"Alice"

"Si?" Si gira per guardarmi per poi riportare velocemente il suo sguardo sulla strada.

"Perché non mi dici di Liam?"

"Heisel deficiente" Mi rimprovero mentalmente.
Trovo sempre le parole sbagliate per dire le cose. Non sono capace. Una buona migliore amica le avrebbe parlato con più tatto.

"Non capiresti" per la prima volta, giuro di sentire Alice triste.
La guardo con aria davvero interrogativa dato che non sto capendo il suo discorso e ciò la spinge a continuare.

"Tu sei così bella, Heisel. Non ti è mai capitato che un ragazzo non ti apprezzasse. È imbarazzante per me, io provo davvero qualcosa per Liam, ma sento che tutto ciò non è ricambiato. Tu non capiresti, non puoi capire" dice calma, come è sempre.

"Stai dicendo tantissime stronzate. Non mi soffermo su quello che hai detto di me perché sarebbe una battaglia persa, ma smettila di dire che Liam non prova nulla per te. Davvero, falla finita. È palese che tu gli interessi. È solo un po' chiuso. Sta sera prova a passare del tempo con lui, e smettila di fare la cogliona" le sorrido cercando di non dare peso a quella storia che tira fuori ogni volta di me e dei ragazzi. Non sopporto quando dice così quindi ormai ho smesso di ascoltarla.

Ricambia il mio sorriso e annuisce. La vedo un po' più tranquilla e per una volta sento di aver svolto il mio compito da "compagna di vita" in modo buono. In questo periodo, penso di non essere più nemmeno una buona amica. Lei non me lo dice perché mi vuole troppo bene, ma è così.
Lo sento.
Lo sento e mi dispiace, ma sono una frana nel cambiare i miei comportamenti. Oh merda, quanti problemi!

Mentre siamo in macchina e lei è concentrata sulla strada io cerco di rilassarmi il più possibile e di pensare a trascorrere una buona serata, di divertirmi. Quelle feste li spesso vanno a finire un po' male. Io cerco di starne alla larga dai casini.

Mancano pochi minuti all'arrivo e il silenzio che c'era in auto viene interrotto.

"Stai meglio?" Mi chiede improvvisamente Alice.

"Cosa?" La guardo storto, certe volte è più confusionaria di me.

"Tu, stai meglio?" Mi chiede evidenziando la parola "tu".

Annuisco capendo che si riferisce a tutte le cose che ho passato, probabilmente.

"Solo..intendo..sta sera divertiti, okay?" Mi chiede in modo un po' titubante.
Annuisco nuovamente non avendo molta voglia di parlare.
Davvero, l'ultima cosa di cui ho bisogno è di qualcuno che controlli i miei sentimenti o qualcosa del genere.
Faccio fatica a gestirmi da me e il contatto troppo ravvicinato con le persone, di qualsiasi tipo, mi da fastidio.

Dopo pochi minuti la macchina si ferma.
Vedo Alice sistemarsi prima di scendere dall'auto, la seguo a ruota.
Sorride come una stupida mentre si avvicina alla porta d'ingresso della villa dove sta appoggiato Liam con in bocca una sigaretta, accanto a lui Zayn.

"Ciao Ragazze"ci saluta Zayn.

"Ciao Zayn, Liam" si gira verso entrambi per salutarli per bene mentre io accenno un movimento col capo.
Basta e avanza.

Zayn mi sorride, adoro quel bastardo.

"Io entro, tu resta pure un po' qua" dico ad Alice prima di entrare dentro.

GrayWhere stories live. Discover now