4. Vita stravolta

4.3K 229 12
                                    

Il rapporto tra Draco ed Hermione può risultare molto incasinato ma dovreste immaginarvi che le emozioni di entrambi passino da affetto ad odio nel giro di un tempo minimo🙂

<< Allora Draco, l'hai trovata? >>
<< È furba mio Signore, lo è sempre stata. >>
<< Più furba del mio miglior servitore? >>
<< No di certo mio Signore, la prenderò. >>
<< Mi fido Draco. >>
<< Non la deluderò mio Signore. >>
<< Puoi andare. >>
Draco si smaterializzò e tornò a casa.
<< Cazzo! >>
Si lasciò cadere sul divano con la testa tra le mani; perché era così difficile dire "ho catturato Hermione Granger"?
<< Draco? >>
<< Lilith. >>
Aveva un leggero vestito grigio con le maniche lunghe, i capelli erano legati con una lunga treccia laterale.
<< Tutto okay? >>
<< Si piccola, cose di lavoro e- >>
<< Non devo fare domande sul lavoro. >>
<< Brava. >>
Lei sorrise leggermente anche se avrebbe voluto picchiarlo.
La fece sedere sulle sue gambe e la vide arrossire all'istante ma poi lei si appoggiò a lui rilassata da quel calore.
Draco sentì una strana sensazione invaderlo, si sentiva bene, ad un tratto più leggero come se tutte le preoccupazioni fossero sparite.
La strinse quasi senza accorgersene.
Il tempo passava velocemente tanto che i due sembravano non accorgersene; la ragazza era arrivata al quinto mese e iniziava a sentire i primi movimenti del piccolo.
<< Dove vai? >>
La voce di Draco la fece trasalire.
<< Io... volevo fare un giro fuori. >>
Disse guardandolo; aveva delle pesanti occhiaie sotto gli occhi.
<< Vuoi che ti accompagni? >>
<< Non devi lavorare? >>
<< Non ti hanno mai detto che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra domanda? >>
Draco era furioso, con se stesso più che con lei.
Non capiva come fosse possibile che non riuscisse a consegnarla, cosa c'era di tanto difficile?!
<< Scusa... sono stanco. >>
<< Mi farebbe piacere se venissi con me. >>
Mentì lei per stare nella parte.
Camminarono per un po' e quando lei non ce la fece più si sedettero.
<< Tutto okay? >>
<< Certo, si... si muove. Non sta ferma un attimo. >>
Disse sorridendo.
<< Probabilmente è ora di fare un'altra visita. >>
Lilith annuì distratta fissandosi il ventre poi senza preavviso strinse la mano del biondo.
Draco a quel contatto si irrigidì; perché si sentiva bene? Non bisognava affezionarsi alle persone tantomeno a quella Mezzosangue ma nonostante quei pensieri non riuscì a staccarsi.
<< Draco? >>
<< Si? >>
<< Posso chiederti una cosa? >>
<< Dimmi. >>
<< Perché mi hai preso? Perché offrirmi tutto questo senza volere niente in cambio. >>
<< Perché stonavi in quel mondo, una bellissima rosa tra le erbacce, soffocata dallo schifo che le sta intorno. -disse pensando a se stesso- Ti ho raccolto e ti ho piantato in un giardino curato -"anche se completamente falso"- e mi sono preso cura di te come meritavi. >>
Lei lo fissava sbalordita, non avrebbe mai pensato di sentire Draco Malfoy parlare in questo modo.
<< Rientriamo? >>
<< Si. >>
Quando furono dentro lei si avviò per le scale ma poi si bloccò.
<< Che succede? >>
Draco le si avvicinò.
<< Lilith. >>
Si voltò verso di lui sorridendo e il biondo pensò fosse veramente bella mentre sorrideva soprattutto senza quei grandi denti che aveva avuto fino al terzo anno.
Sentì le piccole mani della ragazza appoggiarglisi delicatamente sul viso e le labbra toccare le sue.
Sapeva che era terribilmente sbagliato ma non riuscì ad ascoltare la sua ragione e le strinse le braccia attorno al bacino.
<< Io... oh dio... scusa. >>
<< Lilith. >>
Lei lo guardò negli occhi e sentì un brivido di odio correrle lungo la schiena.
<< Non ti preoccupare. >>
<< Vado a fare un bagno caldo. >>
<< Ti aspetto per cena. >>
Lilith regolò l'acqua e si immerse cercando di calmarsi.
Non sapeva bene il motivo di quel bacio, forse era solo troppo spaventata che lui scoprisse che fosse davvero; doveva tirarsi fuori da questa situazione.
Rimase a bagno una ventina di minuti poi uscì e si strinse un asciugamano intorno al corpo spostandosi in camera, una volta pronta scese dopo aver fatto un respiro profondo.
<< Hai aspettato me? >>
Chiese vedendolo già a tavola con il piatto sotto al naso e lo sguardo assente.
<< Eh? Si. >>
<< Tutto okay? >>
<< Si. >>
Eppure c'era qualcosa che lo tormentava.
<< Ne sei sicuro? >>
"Dovrei consegnarti Mezzosangue eppure tu sei ancora qui seduta al mio stesso tavolo."
<< Si Lilith. >>
Lei si sedette e mangiarono in silenzio.
<< Non hai mai pensato di prenderti una pausa? >>
<< Che intendi? >>
<< Non so, fare un viaggio, allontanarti per un po'. >>
<< Con la resistenza da sterminare e l'Oscuro alle calcagna? È una pazzia. >>
<< Magari è quello che ti ci vuole. >>
La guardò allibito ma sollevato, pensò che forse una volta consegnata e sbattuta nelle segrete sarebbe stato meglio.
<< Forse si... >>
La sera, quando Draco entrò in camera della ragazza lei dormiva.
Si sedette sul letto cercando di essere più delicato possibile e senza che se ne accorgesse in pochissimo tempo la sua mano le stava già accarezzando i capelli.
In quel momento si maledì per tutto, per essersi intrufolato nella sua stanza, per averla baciata poche ore prima per averla portata a casa e una presa di coscienza lo fece rabbrividire fino alla radice dei capelli; lui non voleva consegnarla.
Quella parte che si rifiutava di farle ciò era la stessa che avrebbe voluto morire su quelle labbra e che in quel momento stava guidando la mano tra i boccoli di lei.
<< Hermione... se solo avessi saputo che il nome Lilith sarebbe stato così azzeccato per te... >>
Sussurrò.
<< La Dea della morte e della malattia, simbolo della donna che rifiuta di sottomettersi e... dio Hermione spero che tu decida di sottometterti o sarai uccisa e io... io non voglio perderti. >>
Lei si mosse per un attimo.
<< Hai stravolto la mia vita. >>
Sussurrò ancora più piano baciandole la fronte prima di uscire.
Lilith quella mattina giurò di aver sentito, forse in sogno, qualcuno sussurrare il suo vero nome.
Prima di pranzo il medico la visitò, confermò il buono stato di salute del piccolo e della madre ma a lei non importava; Draco era stato assente tutto il giorno, come risucchiato da se stesso.
Non appena il medico uscì lei, fregandosene del fatto di essere nuda, lo afferrò per un polso.
<< Che succede? >>
<< Niente, rivestiti o ti ammalerai. >>
<< Draco... >>
Lei sussultò allo sguardo infuriato del ragazzo ma non mollò la presa.
<< Non può essere tutto per il lavoro. >>
<< Vestiti ho detto. >>
Aveva un tono talmente duro che il cuoricino di Hermione saltò qualche battito dalla paura.
<< Non è decoroso che io abbia una donna nuda in casa che non sia mia moglie o una concubina quindi, Lilith, o ti rivesti o ti concedi a me; alla svelta anche. >>
A quelle parole lei si staccò da lui e raccolse i vestiti nascondendo il proprio corpo agli occhi dell'uomo che però non si mosse.
<< Draco, vuoi parlarne? >>
<< No. >>
<< Draco... >>
<< Smettila Mezzosangue! >>
Il biondo emise un sospiro che era per metà uno sbuffo e uscì, Lilith invece rimase sul letto a fissare la porta.
Non si mosse dalla camera fino ad ora di cena quando scese in sala.
Si sedette di fronte al biondo che la guardò e sorrise accarezzandole il dorso della mano.
<< Pensavo non saresti venuta. >>
<< Eccomi. >>
<< Mi dispiace Lilith, per prima. >>
Lei non poté credere alle sue orecchie.
<< Ero nervoso, ho parlato senza pensare. >>
<< N-non importa. >>
<< Invece importa. Ti ho insultato senza motivo. >>
"A scuola non ti serviva un motivo Malfoy."
<< A che pensi Lilith? >>
<< Alla bambina. La chiamerò Rose. >>
Lo sguardo della ragazza si sposò sul proprio ventre e si incupì.
<< Sarà al sicuro Lilith. >>
Quella promessa era vera ma lei stentava a crederci.
<< Grazie. >>
Mormorò comunque in risposta.
Dopo cena Hermione si diresse in camera e Draco la raggiunse dopo una ventina di minuti.
<< Pensavo dormissi. >>
<< No, leggevo. >>
Spiegò mostrando il libro che aveva tra le mani.
<< Volevo avvertiti che domani sera non ci sarò. La casa è protetta da antichi incantesimi quindi sarai al sicuro qua dentro. >>
Disse sedendosi vicino a lei.
<< Okay... >>
La ragazza avvicinò titubante la mano al viso dell'uomo e prendendo coraggio gli scostò un ciuffo di fili d'oro dalla fronte.
<< Non hai sonno? >>
<< Già... >>
Sussurrò mentre il braccio di Draco le circondava la schiena.
Se qualche anno prima avesse provato quel senso di protezione tra le sue braccia si sarebbe data della matta invece adesso era così; incinta di Ron, morto, ma tra le braccia protettive di Malfoy.
Lui rimase con lei fino a che non si addormentò e quando successe il biondo scivolò lontano tornando al freddo mondo comune fatto di torture e uccisioni.

For you dear || DramioneWhere stories live. Discover now