SHAKESPEARE

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"Ti ripeto che a mio parere non è il tipo giusto per te" - dice Luke incrociando le braccia davanti al petto e poggiando la schiena al muro.
"E cosa ne sapresti tu su chi è il mio tipo?" - chiede sarcasticamente la ragazza poggiando entrambe le mani sui fianchi - "E poi non ho chiesto la tua opinione"
Ormai eravamo tutti abituati alle giornaliere liti tra Luke e Bella, e l'argomento del giorno era il nuovo ragazzo con cui la mia amica stava uscendo, un certo Josh.
Un giorno si è presentato al "Music World" perchè cercava dei nuovi piatti per la sua batteria, Bella era l'unica presente nel negozio quel giorno perciò ha dovuto inevitabilmente servirlo lei, e da allora escono insieme.
"Mi darai ragione prima o poi, fidati"
"La ragione si dà ai fessi Luke, ricordatelo" - risponde la bionda facendo un sorriso falso per poi voltarsi e tirare fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
Io torno a prestare attenzione al libro che ho tra le mani dopo aver assistito divertita al siparietto, ma alzo nuovamente la testa quando un cliente fa il suo ingresso nel negozio.
Richiude la porta a vetri mentre sfila gli occhiali da sole neri che ripone poi in tasca, guarda per qualche attimo in giro per poi focalizzare l'attenzione su me e Luke entrambi dietro al bancone.
"Mi servirebbero delle corde nuove per la mia chitarra" - dice avvicinandosi, il biondo annuisce per poi guidarlo verso gli scaffali dedicati agli strumenti a corde.
La balia sta informando Giulietta che il ragazzo con cui a danzanto al ballo in maschera in realtà è Romeo Montecchi, ma le sue parole non stanno prendendo forma davanti ai miei occhi perchè non sto prestando più attenzione al libro.
Prendo un plettro dalla ciotola per infilarlo tra le pagine come segnalibro e scendo dallo sgabello, seguo la voce dei due ragazzi per trovarli intenti a parlare ognuno con una chitarra tra le mani.
Le spalle di Luke sono più larghe rispetto a quelle del ragazzo nascoste sotto una giacca di jeans larga, mi avvicino mantenendo gli occhi sulla sua schiena mentre qualcosa preme per uscire fuori in un angolo remoto del mio cervello.
Sotto la scapola destra c'è un buco dal quale si intravede il tessuto rosso quadrettato della camicia che porta sotto la giacca, i miei occhi si riducono a due fessure e abbasso lo sguardo sul pavimento per concentrarmi e individuare cosa la mia memoria sta cercando di dirmi.
Alzo lentamente la testa e un brivido mi scuote i muscoli ricordando la sensazione fredda della pioggia sulla mia pelle.

Alzo il passo cercando di ripararmi per quanto possibile sotto i balconi delle abitazioni lungo la strada, la temperatura si è abbassata notevolmente e tento di riscaldarmi stringendo le braccia al petto.
La pioggia continua a scendere abbondantemente allagando in pochi minuti le strade, ombrelli rischiano di volare via dalle mani dei proprietari e le macchine sfrecciano schizzando acqua ai margini del marciapiede.
Non manca molto a casa di Ashton, mi basta svoltare nella prossima strada  e proseguire per qualche metro.
Una forte folata di vento scuote i miei capelli e abbasso la testa per riparare il volto, passo una mano tra le ciocche per districarle vedendo a poca distanza il portone dell'appartamento del mio amico.
Con un balzo salgo i due gradini che mi separano dal portone e metto una mano sulla parete accanto alla cassetta della posta per reggere il mio corpo diventato improvvisamente troppo pesante e  debole.
Lentamente mi giro poggiando la schiena al muro e il traffico frenetico di Londra si staglia davanti ai miei occhi, ma non è rumoroso.
Non sento nulla, assolutamente nulla.
Il silenzio mi fa sbattere ripetutamente le palpebre, come se ad ogni colpo di ciglia  un suono potesse aggiungersi al panorama.
Alzo il braccio e lo allungo verso il citofono, con la mano tremante cerco di raggiungere il rettangolo con il cognome "Irwin".
Premo sopra e il braccio ricade lungo il mio fianco, la pioggia continua a scrosciare sull'asfalto copiosamente, una figura passa a testa bassa senza ombrello.
Il colore della giacca di jeans completamente bagnata si è scurito e la camicia rossa al di sotto aderisce al petto.
I miei occhi si perdono nei dettagli mentre la voce di Ashton attraverso il microfono del citofono cerca di arrivare debole alle mie orecchie.
Chiudo gli occhi e sento il mio corpo scivolare lentamente lungo la parete.

"Ci sei?"
Scuoto la testa trovando il ragazzo più vicino a me rispetto a prima, ci siamo solo noi due e Luke è sparito da qualche parte.
"Ti senti bene? Fissavi il vuoto prima"
Annuisco distrattamente guardando attorno alla ricerca del mio amico.
"Se stai cercando quel ragazzo biondo, è andato in magazzino a prendere altre corde"
Ha i capelli tinti di un blu elettrico che spicca a contrasto con la sua carnagione molto chiara, passa gli occhi velocemente su tutta la mia figura e io faccio un passo indietro sentendomi improvvisamente a disagio.
I suoi occhi indagatori si fermano sul mio viso quando torna Luke dal magazzino con quello che stava cercando.
"Le ho trovate" - dice avvicinandosi a passo svelto - "Ti avviso, è inutile chiedere qualcosa ad Alex, non ne capisce niente di musica"
Luke ride vedendomi incrociare le braccia al petto mentre ruoto gli occhi alle sue parole, lo strano ragazzo abbassa il capo facendo una piccola risata.
I due si avviano verso la cassa ed io li seguo, riprendo il libro aprendolo alla pagina a cui ero arrivata per continuare la lettura.
"Vedrai che queste andranno bene, ho le stesse alla mia chitarra" - dice Luke porgendo il sacchetto - "E vieni quando vuoi...come hai detto che ti chiami scusa?"
"Michael"
Alzo gli occhi dal libro mentre il ragazzo prende il sacchetto e inizia a voltarsi per andare via, guarda per qualche attimo il volume che ho tra le mani corrugando la fronte e poi osserva le mie mani come alla ricerca di qualcosa.
"Shakespear mi perseguita ultimamente" - dice fissando gli occhi nei miei, io ricambio il suo sguardo e qualcosa del suo volto mi dice che non è la prima volta che ci incontriamo.
Sto per rispondergli che Shakespeare sta perseguitando anche me, ma lui è già andato via.
Porto una mano sotto la clavicola aspettandomi di sentire qualcosa sulla pelle sotto lo strano segno nero apparso.
Niente.
"Se viene una prossima volta fatti trovare con lo stesso libro, e vedrai che lo conquisti"
"Ma stai zitto Hemmings!"



Adoro Luke ahaha
Riferimenti ai tøp puramente casuali, soprattutto al batterista lol
Alex e Michael si sono ufficialmente incontrati e a  lei sembra di averlo già visto, chissà perchè...
Qualche teoria sulla storia?
Evaporo, buon fine settimana a tutti
Sara❤

Silence ~ Michael Clifford ~Where stories live. Discover now