13. Troppo bello per essere vero

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Kevin's pov

"-I ricordi fanno male, sai?- Sbuffo.
-Non ti piace il tuo passato?- Mi chiede con gli occhi come quelli del gatto con gli stivali.
-affatto- Dico.
-Kevin, ti sei mai innamorato prima d'ora?- Mi domanda.
Sento una fitta al petto.
- Due volte, tra le quali Nazz- Rispondo dissimulando il dolore.
- E l'altra?- Continua.
- Marmocchio fai troppe domande- Rispondo mentre regolo forzatamente il respiro.
- E tu dai poche risposte! Mi sembrano domande legittime se stiamo insieme!!- Mi fa la linguaccia.
Lo avvicino lentamente vedendolo passare dalle prime sfumature rosa a quelli più tendenti al rosso.
Gli stampo un semplice bacio sulla guancia.
-Cosa c'è?- Ghigno.
-Niente.... Solo che pensavo mi baciassi- Cerca si nascondere il rossore.
- Ed io cosa ho fatto?- Chiedo beffardo.
- Non in quel senso! Lo so che hai capito dai!!!- Mi tira degli schiaffi sulle braccia che neanche sento.
Gliele fermo di colpo e gli stampo un bacio sulle labbra sentendo in risposta un piccolo gemito sommesso.
-Ti amo marmocchio- Gli sussurro all'orecchio Rimanedo un po' deluso nel vedere che nella sua faccia si dipinge un piccolo sorriso, che a me,  sembra malinconico.
Sarà solo una mia impressione."

Mi sveglio facendo movimenti lenti e doloranti sentendo la faccia intorpidita e gli occhi pesante.
Cerco a tentoni il telefono sul comodino rifiutandomi di alzarmi dalla comodità del mio letto.
Quando finalmente lo trovo guardo l'ora sul display appena sbloccato.
9.12
Non riesco a ricordare perché sono rimasto a casa stamattina.

Ah, sì. Ieri.

Kevin... Io non voglio più stare con te...
18.43

Come scusa?
18.43
Edd, questo tipo di scherzo mi mandano in bestia dovresti saperlo.
18.44
Se è uno scherzo non mi piace
18.44

Mi dispiace Kevin non è uno scherzo. non penso che fra noi possa funzionare...
18.46

E potrei almeno sapere perché? Ti faccio così schifo?
18.47

No, non è per questo... È più una questione di sentimento... Non so precisamente come spiegartelo...
18.48

Ho capito perfettamente... Ma se vuoi lasciarmi devi farlo da uomo... Guardandomi in faccia almeno... Certo se non è troppo chiedere
18.50

Non credo di poterci riuscire...
18.51

Vorrei vedere negli occhi dell'ennesima persona che mi sta abbandonando
18.52

Va bene... Domani te lo dirò...
18.56

Bene... A domani.
18.58

A domani... Mi dispiace...
19.00

Molto belle le lacrime di coccodrillo ma non me ne faccio niente. Ciao.
19.05

Figuriamoci se sarei mai andato a scuola oggi.
Mi ricordo all'improvviso di non aver mangiato niente.
Mi guardo intorno.
Sulla scrivania un mucchio di libri ricopre l'intera superficie, per terra vedo delle bottiglie a metà di tre alcolici differente che, dato il mio pungente mal di testa, presumo che prima fossero piene fino all'orlo.
Scosto le coperte pian piano per capire quale sia il motivo di tutto quel dolore a me molto familiare. Riesco a scorgere tagli ovunque, braccia, gambe, torace.
Alcuni molto profondi altri più leggeri la maggior parte erano su quegli schifosissimi succhiotti che io tanto disprezzo.
Eccome se li odio. Li odio come la persona che me li ha fatti.
Mi faccio coraggio e mi impongo di riordinare la stanza perché so, che da qui a poco, sarebbe potuta entrata mia madre che si sarebbe preoccupata dell'insolito disordine.
Mi vesto, fra un gemito di dolore e l'altro.
Metto una felpa rossa molto larga e dei pantaloni neri della tuta anch'essi larghi che si chiudono alla caviglia.
Apro di poco le tende per far entrare più luce nella piccola ma ben disposta stanza, rifaccio velocemente il letto e mi avvio verso la porta.
Prima di uscire incontro il quadro posto di fianco all'uscita che riflette perfettamente la mia immagine.
Ciò che vedo mi lascia senza parole. Gli occhi, che grazie al mio marmocchio ero abituato a vedere verde chiaro con delle profonde lacune oscure, ora sono interamente colorati di quel verde melmoso che tanto detesto, ho delle profonde occhiaie e i capelli disordinati che nascondo sotto al mio adoratissimo capello.
Esco velocemente dalla stanza e mi dirigo in fretta verso la cucina.
Preparo dei pancake nel giro di un quarto d'ora, ci metto sopra una dose abbondante di miele, prendo un vassoio sul quale metto una graziosa tovaglietta a fiori gialli e verdi.
Prendo da una cesta un arancio fresco e lo taglio a metà, lo posiziono sul piccolo spremiagrumi rosso e inizio a spremere il frutto velocemente passando poi all'altra metà. Verso il contenuto dentro ad un bicchiere alto e stretto e poggio anche quest'ultimo sul vassoio.
Prendo il tutto in mano e vado verso la stanza di fianco trovando già le tende spalancate.
Una donna un po' minuta e dai lineamenti molto simili ai miei è immersa nel suo PC facendo chissà quale ricerca. No sembra neanche accorgersi della mia presenza.
Non sembra.
-Kevin, amore, come mai non sei voluto andare a scuola oggi?- Chiede senza staccare gli occhi dallo schermo.
- Niente, mamma. Non mi sentivo molto bene- Le do' un bacio che sottintende un buongiorno e le poggio la colazione sulle gambe al posto del portatile che appoggio al suo fianco senza chiuderlo.
Un largo sorriso si dipinge nel suo volto per poi lasciare spazio ad un altro un po' preoccupato.
-Amore, sicuro di star bene? Hai gli occhi un po' gonfi sicuro di non esserti lasciati con la ragazza?- Scherza facendo un ghigno da saputella.
-Avercela la ragazza mamma!- Rido io fingendo per non farla preoccupare.
- Sei un così bel ragazzo, vedrai che la trovi tesoro- Mi sorride fiduciosa mentre addenta la sua colazione.
Sono molto felice di vederla mangiare, con le chemioterapie aveva perso il sua appetito già di suo quasi inesistente.
Le sistemo il cuscino dietro la schiena per poi accarezzarle i capelli cortissimi.
-Ti stanno ricrescendo i capelli, sei proprio bella, lo sai?- Sorrido debolmente.
- Lo so, lo so. Solo io riesco ad essere così bella con questa testa pelata- Dice mentre fa finta di posare per delle telecamere facendomi ridere.
-Si, sei talmente bella che Taylor Swift spostati- Dico ridendo.
- Eh, visto?- sogghigna.
-Anche modesta mi dicono- Scherzo ancora.
- Certo! Ora tesoro, lasciami lavorare che ho premura di finire questo articolo sulle isole di plastica nell'Oceano! Grazie mille per la colazione era buonissima!- Mi passa il vassoio che afferro velocemente, gli stampo un altro bacio sulla guancia e me ne vado.
Tornato nella mia stanza controllo il display del telefono.
Un messaggio da Edd.

Hey Kevin, tutto bene? Come mai oggi non sei venuto a scuola? È per ieri? Mi dispiace tantissimo... Ti prego perdonami.
9.37

Spengo totalmente il telefono, e faccio lo stesso col cervello.
L'ultima cosa che voglio è ricordare.
Vorrei dimenticare la mia intera vita. Ogni cosa. Da un giorno all'altro.
Non credo di meritare niente in questa vita.
Mi avvicino alla piccola scatolina blu scuro dove tengo la mia migliore amica, strumento del mio sfogo, una piccola lametta argentata che sembra quasi sorridermi.
Le mie mani si muovono da sole, sento finalmente quel liquido cremisi scorrere lungo il braccio e liberarmi per qualche secondo dalle mie pene.
Me lo merito. Mi merito tutto questo. Ripeto nuovamente il mio operato mentre osservo le lacrime mescolarsi al sangue in una danza che ai miei appare  spettacolarmente orribile.
Ormai non sono altro che giocattolo per tutti.

Zona pazza:
Zalveeeeeee!
Questo è solo un capitolo di passaggio, tutte le cose serie e le disgrazie varie devono ancora accadere.
Edd non ama più Kevin?
Kevin odia davvero Edd?
Beh si scoprirà!!
Colgo l'occasione per ringraziarvi delle 1,18k visualizzazioni!!!
Vi adoro ragazzi!!!
Beh.... Ciancia alle bande e vi aspetto alla prossima!!
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina come segno di supporto e se vale lo stesso per la storia aggiungetela alla vostra biblioteca se non lo avete ancora fatto!
Baci,
Genny_smile




Kevedd: inseguendo un sognoWhere stories live. Discover now