Help.

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"And it's dark in a cold December,
but I've got ya to keep me warm
and if you're broken I'll mend ya
and keep you sheltered from the storm. That's raging on now."

Era una mattinata buia, il cielo era colorato di un grigio fastidioso, non prometteva una bella giornata, anzi, nell'arco della giornata si sarebbe sicuramente messo a piovere.
Non faceva nemmeno troppo caldo ed io non mi sentivo granché bene, ultimamente saltavo anche le lezioni a scuola. Alcuni ragazzi a scuola mi stavano prendendo di mira, non si parla soltanto di brutte parole ma bensì di percosse. Non era la prima volta che capitava.
Oggi ero obbligato ad andare a scuola, non potevo perdere altre lezioni, altrimenti sarei finito per perdere l'intero anno.

[...]

Ero di fronte all'entrata, il grande portone era ancora chiuso ed ormai mancavano solo pochi minuti prima di sentire la campanella suonare. A quanto pare l'anonimo che aveva scritto quel messaggio per me non era il solo ad avermi notato e quel messaggio ormai era solo uno scherzo. Ormai ne ero più che certo.
Mancavano soltanto cinque minuti quando mi sentì afferrare dal cappuccio della mia felpa, non feci nemmeno in tempo a girarmi per vedere chi fosse che venni spintonato via, a terra. Il ragazzo di cui non sapevo il nome, sui lati del viso portava un sorriso beffardo che rivolgeva ai suoi amici. Mi fece ricadere nell'oblio e mi sembrò di essere tornato indietro, precisamente ad inizio dell'anno scolastico.

In quel momento desideravo soltanto di poter scomparire di nuovo nel buio. Lontano da tutti.

Io non avevo fatto nulla a quei ragazzi, con me si divertivano e basta.
Non avevo mai ricevuto un pugno da qualche bullo. Avrei tanto voluto scappare ma ormai mi avevano aggirato ed erano tutti attorno a me. La cosa che più mi infastidiva e che nessuno faceva nulla, assolutamente nulla. Nessuno accorreva, guardavano da lontano, ci passano accanto e basta.
Qualcuno lanciava qualche occhiatina ma nessuno trovava il coraggio di intervenire.

Per un po' cominciarono a prendermi a nomi colpendomi con il piede tra le spalle oppure sulle costole. Non erano dei calci, si stavano solo divertendo con me ma era così fastidioso ed umiliante.. Mi stavano ridicolizzando di fronte a tutta la scuola.
Uno di loro afferrò il mio zaino che subito provai ad afferrare nuovamente con scarsi risultati ma allora arrivò.

Era proprio Calum il ragazzo che gli stava cacciando uno ad uno afferrandoli per il colletto della maglietta  spingendoli poi via.
Un centinaio di ragazzi e ragazze avevano visto tutto senza dire sola parola o fare nulla.
Erano stati i cinque minuti più lunghi della mia vita.

Senza pensarci troppo mi gettai subito tra le sue braccia mettendo subito da parte l'imbarazzo, lo abbracciai e solo quando lui fece lo stesso potei dire di essere fuoriuscito da quell'oblio.
Poco dopo il suono della campanella.
Sentii una piccola goccia di pioggia calarsi sulla guancia, fredda, calando a picco lungo il mio viso come una lacrima. Ma nonostante tutto quanto in quel momento non mi veniva da piangere, anzi, volevo solo sorridere.

Calum era lì ed era lì per me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2017 ⏰

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