Capitolo quattordici

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Elisabetta

Ieri sera abbiamo cenato a casa, abbiamo ordinato la pizza. Alex è rimasto con noi, sorrido come una stupida pensando alle sue parole, mi ha detto che vuole me e solo me, mi auguro solo che sia stato sincero. Dopo aver passato la serata insieme , è andato via. L'ho accompagnato alla porta e ci siamo baciati, è stato molto dolce questa volta.
Avevo chiesto a Seba di cosa avevano parlato e lui mi ha raccontato ogni singola parola che si sono detti.

Flashback
"Allora Seba mi racconti cosa vi siete detti?"

" gli ho chiesto che intenzioni aveva con te, se il suo scopo era divertirsi, meglio per lui che cambiasse aria perché gli avrei spaccato la faccia."

"Ma perché tutti volete rovinare quel meraviglioso viso? "

"Che dici tesoro forse perché teniamo a te?"

"Si ma alzando le mani non si risolve niente "

"Tu sei la mia sorellina e non voglio vederti soffrire."

"E lui cosa ti ha detto? Sono curiosa "

"Che ci tiene a te, non può dire di essere innamorato perché non lo è mai stato, che ha avuto diverse donne nella sua vita, ma tu se l'unica che gli fa prendere il senno"

"E poi abbiamo parlato della troppa differenza di età, e del fatto che lui sia una persona importante e ricca, che frequenta gente diversa da noi e non voglio che tu ti senta a disagio o non adatta"

"Mi ha risposto che riguardo l'età lui non ci pensa proprio perché per la tua età sei molto matura. Mi ha detto che non ti farà mai sentire inadatta e non permetterà mai a nessuno di umiliarti "

"Sono stato soddisfatto da quanto mi ha detto. Posso andare a casa un po' più tranquillo, mi auguro per lui che sia così perché non la passerà liscia se oserá farti soffrire.
Il mio dubbio è la sua vita, un uomo come lui non può cambiare così all'improvviso, quindi per favore stai attenta, vediamo se è degno della nostra fiducia "
E poi mi ha abbracciata.

Fine flashback

Questa mattina abbiamo deciso di andare al cimitero, non ci sono più andata da quel giorno. Le stiamo portando un mazzo di rose blu, quelle che lei tanto amava.
Ci avviciniamo, mamma e papà sono vicini. Gaia stringe la mia mano, abbiamo gli occhi lucidi e le lacrime scendono senza permesso, il cuore batte forte. Siamo attorno a questa lapide, mi inginocchio al lato destro, accarezzo la foto, in questa lei sorride: eravamo al mare con papà ed io le ho scattato questa foto, era bellissima. Tocco con la mano la terra, batto più volte la mano per farle sapere che ci sono, che sono qui, rido di me perché penso "che stupida non può sentirmi, lei non c'è più" .
"Ti amo mamma, ti amerò sempre, mi manchi. Qui senza di te è tutto difficile, ma la tua guerriera ce la farà, te l'ho promesso.
Ti amo mamma "
Mi alzo e mi allontano di qualche passo per permettere a tutti gli altri di potersi liberare l'anima, vedo Gaia buttarsi sopra la lapide <<nonna perché? Perché non ti vedrò più? Perché proprio tu? Nonna nonna! >>.
Vederla in questo stato mi fa spezzare il cuore, la amava; lo so io e lo sa lei, niente sarà più lo stesso senza mamma.
Sebastiano la prende e la stringe a sé e insieme piangono abbracciandosi, dandosi sostegno, ed io non posso che pensare che in questo momento vorrei Alex vicino a me.

Alex

Sono in ufficio, ho un appuntamento con Guglielmo il padre di Sara, è un pranzo di lavoro con quell'investitore che voleva presentarmi.
La mia ragazzina questa mattina e andata al cimitero, avrei voluto accompagnarla ma non potevo. Le mando un messaggio.

Non lasciarmi sola (completata) Where stories live. Discover now