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Ce l'avevo fatta, ero finalmente riuscita ad ottenere un colloquio di lavoro con la 'Horan Corporation'. Non appena ricevetti la chiamata da parte della segretaria personale del Signor. Horan, non esitai un attimo a precipitarmi a Los Angeles con il mio gatto nero e una singola valigia, nella quale avevo messo qualsiasi cosa mi capitasse per mano.
Ero consapevole di star facendo una pazzia, ma ero spinta dall'ardente desiderio di lasciare il mio paese d'origine, l'Italia. Necessitavo di cambiare aria, d'altronde avevo ventiquattro anni, avere un minimo d'indipendenza era un mio diritto.

La prima cosa che feci non appena arrivai a Los Angeles fu quella di dirigermi all'hotel, nel quale avrei alloggiato per due notti.
"Signorina Robbie, queste sono le chiavi della sua stanza, il Four Season Hotel le augura una buona permanenza" disse gentilmente la receptionist dai capelli mori, guardando malamente me, forse per com'ero vestita, e il mio povero gatto...che beh era appunto tale.
La ringraziai per poi correre velocemente verso l'ascensore, che stava per chiudersi.
Okay, probabilmente la corsetta me la sarei anche potuta risparmiare.

"Aspetta!" esclamai e per mia fortuna le ante dell'ascensore si riaprirono grazie al ragazzo all'interno di esso.
"Buona sera" disse il tizio in questione dai capelli ricci sulla ventina d'anni. Indossava uno smoking nero, il che mi fece sentire leggermente a disagio. Insomma, indossavo una semplice tuta e delle scarpe da tennis piuttosto malandate, ma volevo stare comoda.
"Buona sera" dissi a mia volta sorridendogli un po' a disagio.
"A che piano sale?" chiese, sembrava gentile.
"Decimo" risposi semplicemente ed il ragazzo pigiò il pulsante con sopra inciso il numero '10'.
"Comunque io sono Harry Styles" disse, rompendo l'imbarazzante silenzio venutosi a creare qualche minuto prima.
"Margot Robbie" dissi sorridendo nuovamente e stringendogli la mano.
Nel frattempo Salem, il mio gatto, iniziava a spazientirsi e non potevo di certo dargli torto, nessuno sarebbe stato capace di stare rinchiuso in una gabbia per circa quindici ore.
"Dai, Salem siamo quasi arrivati!" esclamai cercando di calmarlo, ma a quanto pare, quella maledetta palla di pelo nera non ne voleva proprio sapere, tant'è che mi rifilò un miagolio non esattamente amichevole.
"Mi scusi non so perché si sta comportando in questa maniera, solitamente riesco sempre a calmarlo..." dissi scusandomi.
"Non si preoccupi! Sono abituato, il mio fidanzato è un patito di gatti!" disse sorridendo, poi aggiunse:"Diamoci del tu, insomma non siamo mica ad un congresso di lavoro!" ridacchiò il riccio ed io lo seguii a ruota, poi confessai:" Ironia della sorte, io ne ho uno domani, motivo per il quale sono volata qui a LA" e Harry annuì comprensivo, qualche secondo dopo le ante dell'ascensore si aprirono nuovamente, salutai il mio nuovo 'amico' e mi diressi alla stanza numero '808'.

Entrai in una camera d'albergo piuttosto spaziosa. Aveva un letto matrimoniale, una piccola scrivania, ovviamente un bagno, un armadio e un mini bar. Posai la gabbietta a terra e mi chinai per aprirla.
"Sei libero, palla di pelo" sussurrai sorridendo e questo uscì velocemente dalla gabbia, iniziandosi a stiracchiare ovunque poteva, senza degnarmi di uno sguardo, classico comportamento da Salem arrabbiato.
Posai la valigia assieme alla borsa, dalla quale presi il mio cellulare.

Lo accesi e notai vari messaggi.
Alcuni di questi erano da parte dei miei genitori, la mia migliore amica e il mio fidanzato, ovvero le uniche ragioni per le quali mi sarebbe dispiaciuto lasciare l'Italia.
Risposi ai miei genitori ed al mio fidanzato assicurandoli che, il viaggio era andato molto bene ed ora risiedevo nella mia camera d'albergo.
Poi chiamai la mia migliore amica, quella che desideravo maggiormente avere qui.
"Gigi!" esclamai al telefono.
"Ehi Margot! Com'è andato il viaggio? Racconta. Tutto. E non osare tralasciare i particolari!" rispose lei.
"Okay, sappi che sarà una cosa veloce da me è mezzanotte e mezza, domani ho il colloquio e non voglio svegliarmi con un'aria da morta vivente." mi raccomandai, nonostante fossi già consapevole che avrei fatto le due di notte a parlare con lei, anche oggi.
"Mh-mh, sappiamo entrambe dove andremo a finire, ora mettiti in modalità telecronaca e racconta!"
"Ho incontrato un tipo in ascensore, questa è l'unica cosa interessante di oggi, insomma sono a LA da circa un'ora, quindi non ho molto da dire."
"Uh interessante...è carino?" chiese.
"Gigi è gay, ed inoltre non so se ricordi ma io ho Andrea, il mio fidanzato!"
"Sai già come la penso su di lui, Margot dovresti lasciarlo e dedicare del tempo a te stessa e con ciò intendo: goditi il fascino americano e di tutto quel ben di Dio che è a LA"
A Gigi non era mai piaciuto Andrea, non potevo darle torto mi aveva visto piangere per lui fin troppo volte.
"Ah-ah molto divertente" ironizzai.
"Comunque, come si chiamava il ragazzo?" chiese curiosa.
"Harry Styles." risposi secca e sentii la bionda sputare acqua, presumo.
"tu, COSA?!" chiese urlando la mia migliore amica.
"Non capisco, cosa c'è di tanto sbalorditivo in ciò?" chiesi confusa, aprendo l'anta del mini bar e prendendo una lattina di coca.
"Sono basita. Margot Robbie, la ragazza che ha passato tutta la sua adolescenza comprando ogni rivista inerente il celebre imprenditore 'Niall sono-un-imprenditore-figo Horan' non conosce la sua cerchia di amici?!"
"So che Louis Tomlinson è il suo migliore amico assieme a Liam Payne e Zayn Malik, ma non capisco cosa c'entri Harry Styles..." continuai confusa.
"Margot, HARRY STYLES E' IL FOTTUTO FIDANZATO DI LOUIS TOMLINSON"
"Ohw"
"Mio Dio Margot, la tua vita è letteralmente una fanfiction e tu nemmeno te ne accorgi! Guarda, già che ci sei aggiungimi nella tua storia e unisci in matrimonio me e Zayn Malik" disse lei e io scoppiai a ridere divertita.
Qualche ora dopo si fecero le due di notte e io e Gigi decidemmo di chiudere la chiamata.
Mi misi a letto consapevole che domani avrei incontrato la mia cotta adolescenziale e, si spera, mio futuro capo: Niall Horan.


oi oi gente!
Questo è il primo capitolo (ma dai!) di una delle tante storie che ho iniziato a scrivere, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare. Tuttavia, grazie a una persona speciale mi sono convinta a farlo.
I consigli sono ben accetti così come le critiche (se costruttive)
vi chiedo solo di aspettare di leggere altri due capitoli prima di buttare questa storia nel cestino!

outlaws|| n.h.Where stories live. Discover now